OPPOSIZIONE

Correnti Pd: dopo Salis in fuga anche Bonaccini, Gori, Guerini e Delrio

"Troppo a Sinistra": il nuovo gruppo riunitosi a Milano rappresenta una minoranza critica nei confronti della linea politica di Schlein

Correnti Pd: dopo Salis in fuga anche Bonaccini, Gori, Guerini e Delrio

La situazione ribolle. Cova sotto la cenere lo scontro tutto interno al Partito democratico che tra correnti, delusi e ribelli potrebbe anche mettere in discussione non tanto in là nel tempo la leadership del segretario nazionale Elly Schlein.

La tornata delle Regionali in Puglia, Campania e Veneto potrebbe di fatto essere “propedeutica” alle operazioni per le Politiche 2027 e le figure di spicco all’interno dei dem che iniziano a scalpitare e a dar segnali per una scossa iniziano a essere tanti e si fa ormai fatica a tenerli a freno e la loro azione non è nemmeno più troppo sottotraccia.

Del resto, la scorsa settimana la presentazione nella Capitale del laboratorio politico “Progetto Civico” lanciato da Silvia Salis (sindaco di Genova) e Alessandro Onorato (assessore al Turismo a Roma) era stato un segnale più che eloquente dell’insofferenza che regna ormai sovrana nel Pd verso la guida targata Schlein.

Silvia Salis e Alessandro Onorato

E in queste ultime ore, c’è una nuova puntata, con altri protagonisti.

Il Pd e il fronte riformista: Bonaccini isolato, nasce il gruppo di Guerini, Gori e Delrio

Nel Partito Democratico si riaccendono dunque le tensioni interne.

Dopo Roma, ribolle anche Milano.

Nel capoluogo lombardo, si è infatti riunita una nuova area riformista che si distingue dal gruppo di Stefano Bonaccini, ex presidente della Regione Emilia Romagna, presidente del partito e leader della corrente Energia Popolare.

Stefano Bonaccini ed Elly Schlein
Stefano Bonaccini ed Elly Schlein

L’incontro ha sancito di fatto una frattura nel fronte dei riformisti, con in prima fila Lorenzo Guerini (ex Ministro della Difesa), Giorgio Gori (ex sindaco di Bergamo e ora europarlamentare) e Graziano Delrio, ex Ministro alle Infrastrutture e ancora “uomo forte” tra i dem.

Lorenzo Guerini del Pd
Lorenzo Guerini del Pd, già ex Ministro della Difesa

L’ex governatore emiliano, accusato di eccessiva vicinanza alla linea di Elly Schlein, ha scelto di reagire con distacco, commentando ironicamente sui social:

“Nessuno, tra i tanti che ho incontrato nei bar o nei mercati, mi ha chiesto quanto io sia riformista”.

Bonaccini, dunque, resta presidente del Pd ma perde centralità nella corrente, dove il ruolo operativo passa al senatore Alessandro Alfieri, storico collaboratore di Guerini.

Alessandro Alfieri in grande ascesa nel Pd

I “nuovi riformisti” e la spinta di Guerini

In realtà, vale la pena sottolineare che il gruppo che si è riunito nel capoluogo lombardo rappresenta una minoranza critica nei confronti della linea politica di Schlein.

A guidarlo, oltre a Guerini, ci sono Delrio, Gori, Picierno (vicepresidente del Parlamento Europeo e anima critica del Pd quasi al pari del conterraneo Vincenzo De Luca), Malpezzi e diversi parlamentari e amministratori locali.

Tra i presenti anche il sindaco di Milano Beppe Sala, che ha partecipato per ascoltare e incoraggiare un dialogo sul futuro del Pd.

La premier Giorgia Meloni, pur non lesinando il richiamo all’autonomia della magistratura,
Elly Schlein e Beppe Sala

Un messaggio di sostegno è arrivato da Romano Prodi, che ha invitato i riformisti a non ripetere esperienze passate come quella della Margherita, ma a lavorare per una rinnovata identità riformista dentro il partito.

Il nuovo gruppo contesta il profilo troppo spostato a sinistra della segreteria Schlein.

Un concetto espresso in maniera fin troppo chiara ed esauriente da Giorgio Gori (che del resto qualcuno del Centrodestra rimpiange di non averlo tra loro…):

Giorgio Gori, europarlamentare del Pd durante l’incontro di Milano

“Il Pd deve tornare a parlare anche a chi non si riconosce né a sinistra né a destra, a quella parte della società che chiede stabilità economica e fiducia nel futuro. Non possiamo accontentarci del 22% dei consensi”.

Le bacchettate di Gori alla “linea Schlein” (troppo a Sinistra)

E ancora, allargando ulteriormente il concetto:

“Senza crescita non ci sono né prosperità né risorse per sostenere il welfare. Il Pd deve tornare a essere un punto di riferimento per il mondo produttivo e per le classi medie. Schlein ha portato freschezza e nuovi elettori, ma ora rischiamo di perdere altri pezzi. Serve un partito più ampio, capace di dialogare con tutto il Paese”.

E concludendo:

“Il Pd oggi è troppo spostato a sinistra. È una scelta consapevole, quasi teorica, ma che finisce per allontanarci dal centro della società. Dobbiamo recuperare terreno e contendere quegli elettori al Centrodestra e all’astensione”.

La corrente dei “Ferrovieri” e la spinta di Pina Picierno

La nuova componente riformista, è stata ribattezzata ironicamente la “corrente dei Ferrovieri”, un con riferimento al luogo dell’incontro – l’Osteria del Treno – ma anche al desiderio di “rimettere in moto” il partito.

A dare voce e tono politico alla corrente è stata Pina Picierno, che ha infiammato la platea con un intervento in difesa del riformismo attivo e concreto:

Pina Picierno europarlamentare Pd e vicepresidente del Parlamento Europeo
Pina Picierno europarlamentare Pd e vicepresidente del Parlamento Europeo

“Non siamo riformisti da salotto. Ci sono donne e uomini che si sono fatti le ossa nelle province più difficili d’Italia. L’unità del Pd non può diventare una clava usata contro chi dissente”.