Meritocrazia Italia porta all’attenzione del Ministero delle Politiche Sociali una problematica della quale poco si discute, ma che affligge ogni città italiana: l’abbandono gestionale e l’assenza di tutele nei confronti dei condomini amministrati in modo opaco, inefficiente o del tutto negligente.
Abbandono gestionale dei condomini, una piaga sottovalutata
“Abbiamo raccolto centinaia di segnalazioni da cittadini privati del diritto all’abitazione dignitosa a causa di amministratori che omettono le loro funzioni essenziali, non convocando le assemblee ordinarie previste dalla legge; non danno seguito alle comunicazioni dei condomini, trascinando opere straordinarie – spesso legate a bonus statali – in uno stato di stallo cronico, e trascurando danni strutturali con compromissione di decoro e sicurezza degli stabili”, spiega il presidente di Meritocrazia Italia Walter Mauriello.
“Tutto ciò avviene nell’assenza di un meccanismo efficace di vigilanza, di intervento e di sanzione, rendendo impotenti famiglie, anziani, giovani, e in generale chi non ha strumenti per fronteggiare professionalità inadempienti o addirittura opache.
“Con spirito costruttivo, Meritocrazia propone al Governo e al Ministero competente l’apertura urgente di un tavolo di lavoro finalizzato a una riforma strutturale della governance condominiale”.
Le proposte di Meritocrazia Italia
In particolare le proposte riguardano:
- l’istituzione di un Registro pubblico digitale degli amministratori, con obbligo di pubblicazione di convocazioni,
rendiconti e atti gestionali; - l’introduzione di un Garante dei diritti abitativi e della gestione condominiale, figura terza incaricata di ricevere e verificare segnalazioni documentate, con poteri di impulso e mediazione;
- una procedura semplificata di revoca e controllo, che dia reale voce ai condomini, oggi vincolati a soglie di partecipazione assembleare spesso inattuabili nella realtà;
- un sistema premiale per gli amministratori virtuosi, basato su trasparenza, tempi di risposta, qualità delle opere gestite.
“La casa è il primo luogo in cui si esercita la cittadinanza. L’abbandono gestionale è non solo un problema amministrativo ma un fatto sociale, economico e civile, che genera sfiducia, tensione e degrado”, conclude Mauriello.