AMMINISTRATIVE

Comunali in Trentino-Alto Adige: Bolzano al centrodestra, Merano e Riva del Garda al centrosinistra

Intanto nel Friuli Venezia Giulia di Fedriga si sta consumando una difficile crisi di maggioranza

Comunali in Trentino-Alto Adige: Bolzano al centrodestra, Merano e Riva del Garda al centrosinistra
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Si chiude con un cambio di rotta evidente e qualche conferma il secondo turno delle elezioni comunali in Trentino-Alto Adige, mentre il vicino Friuli Venezia Giulia è alle prese con una crisi di maggioranza che potrebbe mettere in discussione la leadership del presidente leghista Massimiliano Fedriga.

A Bolzano vince il centrodestra

A Bolzano il centrodestra conquista la città con la vittoria di Claudio Corrarati che si impone al ballottaggio con il 51,03% dei voti contro il candidato del Pd Juri Andriollo, fermo al 48,97%.

Il nuovo sindaco Claudio Corrarati

"Adesso è un grande momento di responsabilità – ha dichiarato Corrarati – voglio riavvicinare i cittadini alla politica e il palazzo ai cittadini. Sarà un lavoro doppio".

Una vittoria significativa per il centrodestra che rompe con la tradizione della città, governata quasi sempre dallo schieramento politico opposto. Più a ovest, a Merano, il vento soffia in direzione opposta.

Merano e Riva del Garda al centrosinistra

Dopo dieci anni, la città torna nelle mani del partito Südtiroler Volkspartei. La candidata Katharina Zeller, sostenuta da centrosinistra e Partito Democratico, ha battuto il sindaco uscente Dario Dal Medico, civico di area centrodestra.

La sindaca Katharina Zeller

Passando al Trentino, a Riva del Garda è Alessio Zanoni del centrosinistra a ottenere una vittoria netta con il 60,89% delle preferenze, lasciando indietro Silvia Betta di FdI (39,11%).

La precedente sindaca, Cristina Santi del centrodestra, non si è ricandidata dopo essere stata coinvolta nell’inchiesta "Romeo" sugli appalti pubblici.

Anche ad Arco trionfo per le forze di opposizione con Arianna Fiorio che prende il 62,59% dei voti superando l'avversario Alessandro Amistadi, fermo al 37,41%.

Crisi in Friuli Venezia Giulia

Se il Trentino-Alto Adige conosce nuovi equilibri politici, il Friuli Venezia Giulia si trova sull’orlo di una crisi istituzionale. Nella regione guidata dal leghista Massimiliano Fedriga, la coalizione di centrodestra rischia di implodere.

Massimiliano Fedriga

Al centro della contesa, il possibile terzo mandato del presidente. La Lega e la civica pro-Fedriga spingono per una sua ricandidatura, ma Fratelli d’Italia e Forza Italia si oppongono, rivendicando il limite dei due mandati.

Le tensioni si sono acuite dopo un’intervista al Gazzettino del ministro Luca Ciriani (FdI) che ha criticato duramente la gestione dell’ospedale di Pordenone, simbolo – secondo lui – di inefficienze e ritardi.

Lo scontro sul terzo mandato di Fedriga

Ma sotto la superficie, il vero motivo dello scontro sembra essere l’interpretazione del limite dei mandati nelle Regioni autonome. Oggi, lunedì 19 maggio, il Consiglio dei ministri discuterà l’impugnazione della legge della provincia autonoma di Trento, che consentirebbe un terzo mandato al presidente Maurizio Fugatti (anche lui leghista).

Una decisione che potrebbe avere ripercussioni dirette anche su Fedriga. FdI resta però fermo: no a deroghe, neppure per le regioni a statuto speciale. Il precedente della Campania, dove il governo ha impugnato una legge simile, fa da linea guida.

Il rischio in Friuli? Una rottura definitiva nella coalizione con ipotesi di dimissioni da parte della Lega.

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