Commissione vaccini azzerata, Salvini e Lollobrigida attaccano Schillaci
Soltanto Forza Italia plaude alla scelta del ministro della Salute

La decisione del ministro della Salute, Orazio Schillaci, di azzerare la commissione nazionale vaccini (Nitag) ha scatenato una bufera politica all’interno della maggioranza. Una mossa drastica – motivata dal fatto che due dei 22 componenti, l’ex ematologo Paolo Bellavite e il pediatra Eugenio Serravalle, erano accusati di sostenere posizioni no vax – che ha incontrato critiche forti da parte dei vicepremier Matteo Salvini e Francesco Lollobrigida, mentre solo Forza Italia ha difeso apertamente il ministro.
In precedenza sarebbe stata anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha esporre la propria irritazione per la scelta. Secondo fonti di Palazzo Chigi, avrebbe bollato la decisione di Schillaci come “autonoma e non condivisa”. Una presa di distanza che rischia di alimentare nuove tensioni interne alla maggioranza, già divisa tra chi difende il pluralismo scientifico e chi invoca il rigore della comunità medico-scientifica.
Salvini: "Pessimo segnale dal punto di vista scientifico e culturale"
Il leader della Lega e ministro delle Infrastrutture ha espresso parole dure nei confronti del collega di governo:
“Qui non ci sono dogmi. Da un comitato consultivo di 20 persone azzerare chi non la pensa come il mainstream non mi sembra scientificamente corretto”, ha dichiarato Salvini.

“Il ministro ha deciso di testa sua, prima ha nominato la Commissione, poi se l’è auto-azzerata. Evidentemente al ministero c’è qualcosa che non funziona perché o si è distratto prima o dopo. Secondo me è stato un pessimo segnale anche dal punto di vista scientifico e culturale”.
Il vicepremier ha poi difeso i due medici esclusi:
“Non si definiscono no vax. Avevano dei dubbi, come tanti italiani e medici. Mi spiace quando chi porta un pensiero scientificamente diverso dal mainstream viene additato come pericoloso sovversivo. Non stiamo parlando di passanti al bar, ma di professionisti”.
Lollobrigida: "Il pensiero dominante non sempre è quello giusto"
Sulla stessa linea il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, che in un’intervista a Il Foglio ha messo in dubbio la scelta di Schillaci:

“La storia insegna che non sempre il pensiero scientifico dominante è quello giusto. Lo è statisticamente, ma lasciare spazio a tesi diverse e non soffocarle è la strada maestra. Gli organismi plurali servono a contenere idee differenti”.
Parole che hanno suscitato immediate reazioni dall’opposizione. Marco Furfaro (Pd) ha accusato Lollobrigida di “barattare la vita degli italiani per qualche voto no vax”, mentre Davide Faraone (Italia Viva) ha parlato di “ennesima perla da bar sport”, ricordando le precedenti gaffe del ministro sul vino e sull’acqua.
Ronzulli: "Un atto di responsabilità"
Di segno opposto la posizione di Forza Italia. La vicepresidente del Senato, Licia Ronzulli, ha definito l’azzeramento “un atto di responsabilità e tutela verso i cittadini”.

“Era giusto e doveroso sgombrare il campo da ogni ambiguità, per non minare la fiducia collettiva nel sistema sanitario. Chi siede in organismi così delicati deve avere una storia di coerenza con i dati scientifici. Il Nitag non deve essere un tavolo di confronto politico, ma uno strumento tecnico basato su competenze qualificate e indipendenti”, ha sottolineato.
In attesa della nuova commissione
A settembre dovrà essere nominata una nuova commissione. Ma l’episodio ha aperto un fronte politico e culturale destinato a pesare sul governo: tra chi vede nell’azzeramento un atto necessario per garantire credibilità alle politiche vaccinali e chi, al contrario, lo interpreta come un segnale di chiusura al dibattito scientifico.