Stretta sulle ong

Che senso ha far sbarcare a Ravenna una nave di migranti proveniente dalla Libia?

Lo stesso sindaco del capoluogo romagnolo: "Non ci sono state date informazioni sulla ragione della scelta del Porto di Ravenna, non proprio il più vicino alla Libia, ma faremo la nostra parte. Una scelta politica sbagliata"

Che senso ha far sbarcare a Ravenna una nave di migranti proveniente dalla Libia?
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L'Emilia Romagna si prepara ad accogliere 113 migranti che arriveranno sabato 31 dicembre a bordo della Ocean Viking. La nave battente bandiera norvegese della Ong SOS Mediterranée aveva caricato gli sventurati in acque libiche e arriverà in Romagna dopo un viaggio di quasi tre giorni.

In Romagna arrivano 113 migranti

"Non ci sono state date informazioni sulla ragione della scelta del Porto di Ravenna, non proprio il più vicino alla Libia, ma dico con chiarezza che da subito il Comune di Ravenna e le altre istituzioni coinvolte, in primis Ausl Romagna, hanno dato piena collaborazione alla Prefettura per gestire un'accoglienza umana, sicura e professionale. Non siamo abituati a sbarchi di questo tipo e l'attenzione da parte di tutti deve essere massima".

Le parole del sindaco di Ravenna Michele De Pascale (Pd) sintetizzano la questione.

"La scelta politica di fare sbarcare queste 113 persone a Ravenna è sbagliata. Non verso la nostra città ma verso chi ha rischiato di morire in mezzo al mare. Verso chi ora sta sopportando una traversata molto più lunga di quella che avrebbe fatto se fosse stato permesso all’Ocean Viking di attraccare in porti più vicini alla Libia.

Trovo singolare che non sia stato spiegato alle istituzioni locali il motivo di questa scelta. La strategia è chiaramente quella di scoraggiare gli sbarchi? Al governo chiedo se abbiano pianificato nei prossimi mesi di coinvolgere i porti del nord nella prima accoglienza. Se è così significa che a Roma hanno avuto tutto il tempo per avvisare prefetti e sindaci ma che non lo hanno fatto".

Far sbarcare dopo giorni un carico di disperati a più di 2mila chilometri da dove sono stati salvati, secondo il sindaco dem sarebbe quindi una strategia per disincentivare gli sbarchi, e il governatore emiliano Stefano Bonaccini rincara ulteriormente la dose:

"Non vorrei che la scelta sia caduta su una regione governata dal centrosinistra proprio per non  mettere in difficoltà le regioni del sud governate per lo più dal centrodestra".

Dei 113 migranti soccorsi al largo della Libia dalla Ocean Viking, 23 sono donne, alcune incinte, 34 minori non accompagnati e 3 neonati; il più piccolo ha solo tre settimane.

Ieri mattina Irene Priolo, vicepresidente della Regione con delega alla Protezione civile, insieme all’assessore regionale al Welfare, Igor Taruffi, hanno preso parte a un primo sopralluogo organizzato dalla Prefettura di Ravenna, che coordina le operazioni, all’interno del porto.

"L’Emilia-Romagna è da sempre una terra d’accoglienza e continuerà a esserlo, tanto più per chi è in fuga da emergenze umanitarie e guerre.

Oggi siamo qui per lavorare con tutte le forze in campo, affinché lo sbarco del 31 avvenga nel migliore nei modi, anche se la scelta del Governo di individuare il porto di Ravenna è per noi una novità, come ha sottolineato il sindaco De Pascale.

Siamo pronti a fare la nostra parte come abbiamo già fatto con altri profughi nordafricani, ma anche con la recente emergenza ucraina. C’è un impegno a cui tutti siamo chiamati, a prescindere dal colore politico, ed è garantire una risposta umana a chi fugge da situazioni limite o con scenari di guerra. Su questo faremo squadra, ancora una volta, come istituzioni dell’Emilia-Romagna".

Il gruppo “Migranti e Vulnerabilità”

L’Agenzia per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile dell’Emilia-Romagna si sta organizzando per garantire sostegno durante lo sbarco e in tutte le operazioni successive.

Già lo scorso anno la Regione ha avanzato una richiesta a tutte le Aziende sanitarie territoriali per costituire un gruppo di lavoro multidisciplinare denominato “Migranti e Vulnerabilità”, in modo da garantire una presa in carico a trecentosessanta gradi, dal punto di vista sanitario, di immigrati, profughi e richiedenti asilo.

Le Aziende hanno accolto la richiesta e individuato per ciascun gruppo un referente. Tutti i referenti sono poi entrati a far parte del Tavolo di coordinamento regionale.

Ad agosto 2022, invece, è stato emesso l’atto regionale che stabilisce le Linee guida nazionali per la presa in carico dei migranti al loro arrivo, con l’esecuzione di vari controlli: screening, visite, test, proposte di vaccinazioni.

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