C'eravamo tanto amati, ma ora Calenda demolisce Renzi (che va con Schlein e Conte): "Fa ridere"
L'ex presidente del Cosiglio ha (ri)aperto a Pd e M5S ma il suo ex collega del Terzo Polo lo ha attaccato duramente
C'eravamo tanto amati. Per alcuni addirittura erano "il gatto e la volpe", a rappresentare due figure politiche che ogni tanto secondo molti facevano finta di litigare, ma nella realtà avevano ben delineata nella loro testa una strategia comune e obiettivi definiti.
Ma in questo quadro dell'immaginario collettivo più di qualcosa ha iniziato a scricchiolare nell'avvicinarsi l'appuntamento elettorale delle Europee.
E' lì che di fatto si è consumata (con la decisione di correre separati) la rottura definitiva tra Matteo Renzi e Carlo Calenda.
E le ultime dinamiche di politica interna rischiano ora di rimarcare ancora di più l'allontanamento tra i due leader.
Renzi con Schlein, Calenda la tocca piano: "Fa ridere"
Gli ultimi accadimenti dei giorni scorsi, ovvero il forse clamoroso avvicinamento di Renzi a Elly Schlein e al Pd e quello ancor più clamoroso a Giuseppe Conte e al Movimento 5 Stelle ha provocato l'immediata e clamorosa reazione dell'ex collega nell'avventura del Terzo Polo:
"Renzi? Fa ridere. E' una persona intelligente, ma se deve allearsi una volta coi nazisti dell’Illinois o un'altra volta coi marxisti leninisti, lo fa".
E ancora:
"Ho iniziato questa legislatura con Renzi che diceva di voler fare il partito dei liberaldemocratici. Poi ha fatto votare ai suoi La Russa come presidente del Senato, poi alla morte di Berlusconi si proclamava suo erede, poi ancora è andato alle Europee con la Bonino e ha preso l’1,8 %. Ora dice che va bene andare con i 5 Stelle. Questo è il modo di fare politica di Matteo ma non è il nostro percorso perché cerchiamo di fare ciò che riteniamo utile per il Paese".
Cosa aveva detto Renzi e la "riscoperta" del Campo Largo
Tutto di fatto era nato durante la "partita del Cuore" con quell'assist di Matteo Renzi che aveva portato Elly Schlein a segnare un gol facile facile.
Ma non solo. Ne era seguito un (fin troppo) caloroso abbraccio per di più "casualmente" e lungamente a favore di telecamere e fotografi proprio tra il leader di Italia Viva e la segretaria del Partito Democratico.
Tanto che quella suggestione ha portato proprio l'ex presidente del Consiglio a provare a disegnare futuro e strategie per il Centrosinistra e di fatto a rimettere sul tavolo la prospettiva del Campo Largo:
"Un accordo con Pd e Mo5S non solo è possibile ma è anche l’unica alternativa per evitare che ci teniamo per lustri Giorgia Meloni con sorelle, cognati e compagnia cantante. L’alternativa è semplice: subire o reagire. Per reagire va costruita l’alternativa, dichiarando chiusa la stagione dei veti e mettendo insieme i voti".
L'apertura di Renzi? Anche Conte non ci sta
Ma davanti alla (ri)apertura di Matteo Renzi a una coalizione alternativa, anche Giuseppe Conte del Movimento 5 Stelle non sembra particolarmente stuzzicato dall'idea:
"Negli ultimi anni Matteo Renzi si è vantato sempre di aver mandato a casa il governo Conte in piena pandemia. Diceva che l’unica cosa di buono che ha fatto è stata questa. E oggi che fa? Dice che Conte è interlocutore privilegiato? Per noi del Movimento 5 stelle la politica è una cosa seria“.