TOSCANA E NON SOLO

C’era una volta il Terzo polo… Renzi chiama, Calenda risponde picche: sempre più verso il Centrodestra

Il leader di IV: "Chi abbandona il campo per la presenza di Cinque Stelle e Avs regala il Paese alla trimurti Meloni, Salvini, Lollobrigida". Replica secca: "Non ci saranno liste di Azione a sostegno di candidati dei 5S alle elezioni regionali e di candidati del Pd che si piegano ai programmi imposti dai 5S"

C’era una volta il Terzo polo… Renzi chiama, Calenda risponde picche: sempre più verso il Centrodestra

C’eravamo tanto amati. Ma ora ognuno va per la sua strada.

Perché le strade di Matteo Renzi e Carlo Calenda rispettivamente leader di Italia Viva e Azione sembrano sempre più separate.

Lontani i tempi dove i due sembravano cavalcare l’onda e il sogno-progetto di quel Terzo Polo che potesse davvero essere alternativo all’attuale schema del bipolarismo in Italia con l’obiettivo di essere “calamita” e riferimento per il mondo moderato di Centro e le sue innumerevoli (ma modeste nei numeri) realtà “civiche”.

Renzi chiama, Calenda non risponde: la coppia è scoppiata

Ora che quel progetto è pressoché definitivamente naufragato (nonostante più di qualcuno ci avesse creduto), la coppia Renzi-Calenda sembra ormai ufficialmente “scoppiata”.

Tante avvisaglie ci sono state nell’ultimo anno (anche se in situazioni alterne e con alterne fortune Italia Viva e Azione hanno appoggiato il Centrosinistra), ora però le strategie dei due sembrano decisamente diverse.

Perché alla “chiama” dell’ex presidente del Consiglio ed ex segretario del Pd, Calenda non ha risposto o meglio, ha risposto picche.

Sotto la lente, in particolare la rottura di Azione con la coalizione di Centrosinistra in Toscana.

L’adunata alle armi di Renzi per salvare il “Campo largo”

Ne è la prova quanto accaduto anche nei giorni scorsi. Quando ad esempio proprio Matteo Renzi ha provato a lanciare una sorta di “adunata alle armi” per provare a vincere contro la (al momento granitica, nonostante i dispettucci tra Lega e Forza Italia) coalizione di Centrodestra e preservare la composizione del “Campo largo” se non larghissimo:

“Chi vuole un centrosinistra riformista ci dia una mano. Adesso. Chi abbandona il campo per la presenza di Cinque Stelle e Avs regala il Centrosinistra alla sinistra radicale e il Paese alla trimurti Meloni, Salvini, Lollobrigida”.

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L’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi

E ancora:

“Se crediamo nel bipolarismo è evidente che ci si debba alleare con compagni di strada anche lontani dalle nostre idee. Dall’altra parte, accade lo stesso, basta pensare a Vannacci e Lollobrigida”.

Calenda non ci sta: “Vale il nostro programma, non quello dei 5Stelle”

Ma come detto, non solo Calenda non ha raccolto l’appello del suo ex interlocutore privilegiato, ma gli ha addirittura risposto per le rime:

“Non ci saranno liste di Azione a sostegno di candidati dei 5S alle elezioni regionali. Allo stesso modo Azione non sosterrà candidati del Pd che si piegano ai programmi imposti dai 5S. Il Paese ha bisogno di sviluppo, concorrenza, infrastrutture, efficienza nella spesa pubblica. Lo spettacolo a cui stiamo assistendo, in preparazione di queste elezioni, rappresenta invece la quintessenza del trasformismo e della mancanza di programmi e idee per migliorare il funzionamento delle Regioni”.

Del resto, lo stesso Calenda era stato durissimo nel commentare la rottura con il Centrosinistra in vista proprio della tornata delle Regionali che interesserà la Toscana. Un duro attacco al governatore uscente Giani e al M5S (che tra l’altro nella passata legislatura regionale era all’opposizione), in particolare a Paola Taverna, ex senatrice e ora vicepresidente dei pentastellati:

Elly Schlein, segretario Pd ed Eugenio Giani, governatore della Toscana

“Io non reggo il moccolo a lui e Taverna, addio. Il Terzo polo ha fatto la campagna elettorale per il rigassificatore di Piombino e contro il reddito di cittadinanza. Caro Matteo Renzi, siamo in Parlamento perché gli elettori hanno votato questo programma non quello della Taverna. Ad Azione tanto basta”.

Un atteggiamento che ha portato molti a pensare che Azione e Calenda possano di fatto avere una sorta di ruolo come “stampella” del Governo Meloni, ma in fondo anche di partner di Forza Italia, basti pensare alle continue “strizzate d’occhio” per coinvolgere gli “Azionisti” nella coalizione di Centrodestra per le Comunali di Milano e in altri progetti ad ampio respiro (sia a livello nazionale che sui territori) che FI sta portando avanti con i nomi di Gelmini e Carfagna che rimangono sempre gettonatissimi per la loro “vicinanza” alla “casa politica natia”.