Stefani (in copertina con Salvini e Zaia), Cirielli, Lobuono. Quasi alla stregua di Zoff, Gentile, Cabrini.
Via libera del Centrodestra, aspettando la Lombardia. Fine della telefonata dunque.
Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega (oltre evidentemente a Noi Moderati) hanno scelto i candidati governatori per Veneto, Campania e Puglia.
Fumata bianca allora a ormai poche settimane dal voto e dopo le tornate elettorali di Marche e Calabria (2-0 per il Centrodestra), ma non mancano le polemiche all’interno della coalizione.
Lo strappo in Campania, Meloni per Cirielli… ma Forza Italia mugugna
Soprattutto in Campania dove la premier Giorgia Meloni ha deciso per quello che sotto sotto Forza Italia considera quasi uno strappo.
Perché dopo il passare di mesi e settimane alla ricerca di un “candidato civico”, Giorgia Meloni in persona ha rotto gli indugi e per dirla come dai mugugni registrati da radio tam tam ha “imposto” il nome di Edmondo Cirielli, generale, tra lauree, uomo forte di Fratelli d’Italia in Campania (è di Nocera Inferiore, provincia di Salerno), attualmente viceministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale.

Curriculum autorevole dunque, accreditato come il profilo giusto per cercare di tornare al governo della Regione dopo dieci anni di presidenza targata Vincenzo De Luca.
Tanto più che sulla carta il candidato del Centrosinistra, il pentastellato Roberto Fico, ex presidente della Camera è considerato un nome non così in grado di catalizzare il consenso.

Basti pensare ad esempio che Carlo Calenda ha già preannunciato che Azione non lo sosterrà.
Ma nonostante tutto questo nel Centrodestra il clima è teso dopo la scelta di Cirielli, soprattutto sul fronte di Forza Italia.
Quella vecchia chat di Cirielli e il mal di pancia di FI
Vale la pena infatti ricordare che in Campania la Lega non aveva alcuna ambizione di rivendicare un proprio candidato.
Sia perché non c’era, sia per non “bruciare” le reali ambizioni su Veneto e Lombardia.
Ecco allora che la partita campana era tutto tra Fratelli d’Italia e Forza Italia.
Il partito che guida la coalizione da tempo aveva messo sul tavolo il nome di Cirielli, gli azzurri quelli di Fulvio Martuscello (capogruppo della delegazione italiana del Ppe all’Europarlamento) e soprattutto del Prefetto di Napoli Michele Di Bari.

Ma di fronte all’impasse, Meloni ha virato dritta su Cirielli.
Già di per sé la cosa non è stata molto gradita dagli azzurri, ma quello che in queste ore sta sollevando un polverone è il report di una vecchia chat dello stesso neo candidato governatore.
Berlusconi, i suoi telegiornali e i “banditi azzurri”
Si tratta di una conversazione riportata ormai qualche tempo fa nel libro Fratelli di chat del giornalista de Il Fatto Quotidiano Giacomo Salvini, un “viaggio” appunto nel partito di Giorgia Meloni attraverso una serie di messaggi che ministri, governatori, assessori, sindaci, esponenti di Fdi si sono scambiati nel tempo nelle chat di gruppo.
In uno di questi messaggi, nel momento di crescita del consenso degli ex An e di discesa di Forza Italia complici le sempre più precarie condizioni di salute del leader Silvio Berlusconi, Cirielli aveva attaccato gli azzurri.

Bene (o male), a un certo punto aveva lanciato un invito decisamente sopra le righe ai suoi:
“Bisogna attaccare Forza Italia e Berlusconi, basta appecoronarsi a questi banditi ladri”.
Un passaggio che appunto non poteva non lasciare allora e tantomeno oggi dopo l’investitura ufficiale a candidato governatore.
Tanto che Forza Italia prima di impegnarsi per la campagna elettorale pretende scuse e spiegazioni mentre il diretto interessato già nelle scorse ore ha commentato, ribadendo quanto già detto all’uscita del libro:
“Mai parlato male del Cavaliere. Anzi ai tempi del Covid mio figlio aveva 40 di febbre e Berlusconi mi telefonava tutte le sere per chiedere come stava. Lo ha fatto per 20 giorni di fila”.
Il Veneto, il Centrodestra per il dopo Zaia punta su Stefani
Per il dopo Zaia il Centrodestra ha scelto Alberto Stefani (Lega) come candidato per la presidenza della Regione Veneto.
Stefani, fedelissimo di Salvini, ha 32 anni, è deputato, ha una esperienza amministrativa locale (è stato sindaco) e ha una buona conoscenza del territorio.

Si punta su una candidatura “in continuità” con Luca Zaia, il governatore uscente che non può ricandidarsi per il terzo mandato per motivi di legge.
Il Centrodestra vuole trasmettere stabilità, rassicurazione, ma anche rinnovamento.
La coalizione si presenta compatta (all’apparenza), non dovrebbero esserci sorprese dalle urne.
Puglia, alla fine è arrivato il candidato Lobuono
Fumata bianca anche in Puglia dove la sfida è quasi proibitiva contro l’ex sindaco di Bari ora parlamentare Antonio Decaro.

Il Centrodestra ha infine deciso come candidato Luigi Lobuono, un imprenditore ed ex presidente della Fiera del Levante.

FdI inizialmente mostrava interesse con possibili candidature interne (ad esempio Marcello Gemmato) ma si è orientato verso un candidato civico di area Forza Italia che pure a lungo aveva pensato a Mauro D’Attis, deputato brindisino, coordinatore regionale del partito.

Lobuono non è un uomo di partito in senso stretto, ciò può permettere di attrarre elettori “stanchi” delle dinamiche politiche tradizionali o del “professionismo politico”.
La sua esperienza imprenditoriale e dirigenziale nella Fiera del Levante può essere vista come valida in termini di gestione, rete locale, conoscenza delle esigenze economiche e commerciali della Regione.
Certo, il Centrosinistra è ben radicato, ma decorsi più mandati, alcune questioni come servizi, infrastrutture, ambiente, sanità possono diventare terreno dove lo sfidante può proporre una proposta di cambiamento convincente, anche se il poco tempo per la campagna elettorale non gioca certo a suo favore.