Ancora al palo

Centro migranti in Albania: allo studio un provvedimento per escludere i giudici "sgraditi"

Il viceministro Sisto smentisce. Ma il Governo è comunque determinato ad andare avanti: "Promesso agli elettori"

Centro migranti in Albania: allo studio un provvedimento per escludere i giudici "sgraditi"
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Dopo che il terzo tentativo di accompagnare i migranti nel centro in Albania è fallito, il Governo studia una nuova contromossa, ancora sotto forma di decreto legge. Questa volta si punta ad agire direttamente sui giudici della sezione immigrazione, togliendo loro la possibilità di intervenire sui trattenimenti.

Centro migranti in Albania ancora vuoto: cosa succede

Ancora una volta, la terza su tre, i migranti che erano arrivati al centro di Gjader, sono tornati in Italia.

La decisione è arrivata tra il tardo pomeriggio e la serata di venerdì 31 gennaio 2025, attraverso il pronunciamento della Corte d'Appello di Roma, e dunque sabato 1 febbraio 2025 i migranti, provenienti da Bangladesh ed Egitto, sono stati nuovamente imbarcati e portati in Italia.

I migranti giunti nei giorni scorsi in Albania

Un vero e proprio colpo di scena perché i migranti partiti per l'Albania a inizio settimana sulla nave della Marina Militare "Cassiopea" erano ritenuti provenienti da Paesi sicuri, tutti di età adulta e in buona salute.

Un primo colpo di scena era però arrivato subito al loro arrivo al centro albanese perché sei di loro erano stati rimandati in Italia proprio per le loro condizioni di salute.

La reazione del Governo: "Troveremo presto una soluzione"

Inutile negare l'irritazione del Governo e della premier Giorgia Meloni, convinta che con il provvedimento di spostamento della competenza alla Corte d'Appello sarebbe stata la volta buona per la convalida dei trattenimenti.

La Corte di Appello di Roma (quattro giudici su cinque erano gli stessi delle precedenti sentenze) ha però bocciato il trattenimento nel centro di Gjader dei migranti rinviando alla Corte di giustizia europea il compito di diramare i dubbi sul fatto che un Paese possa qualificarsi come sicuro, "quando le condizioni sostanziali per la sua designazione non sono soddisfatte per alcune categorie di persone".

Il nuovo decreto

Il Governo però non ha intenzione di arrendersi sulla questione migranti e ipotizza un nuovo decreto che agirebbe direttamente sui giudici "sgraditi".

In sostanza si tratterebbe di rimuovere dalle Corti d'Appello i magistrati che arrivano dalle sezioni immigrazione.

Il viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto al momento smentisce:

"Non ho notizie di un intervento normativo, meno che mai finalizzato a condizionare le decisioni".

"Attendiamo le pronunce sull’impugnazione di questi provvedimenti davanti alla Cassazione. La stessa corte che di recente ha ribadito la competenza del legislatore sull’individuazione degli Stati sicuri. A fine febbraio toccherà alla Corte di giustizia europea. E potrebbero arrivare ulteriori decisioni di altre corti d’appello. Noi siamo convinti che il percorso individuato anche tramite i centri in Albania, come l’Europa ha sancito, sia corretto".

Ma di fatto dalle parole di numerosi altri esponenti della maggioranza si lascia intendere che qualcosa succederà.

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