Nella notte tra il 13 e il 14 novembre 2025 l’Ucraina è stata colpita da uno degli attacchi più intensi dall’inizio della guerra. Una massiccia offensiva russa condotta con missili e droni ha preso di mira soprattutto Kiev, ma ha raggiunto anche diverse altre regioni del Paese.
Since last night, our emergency services have been working at the sites of the Russian strikes. A wicked attack – as of now, we know of dozens of wounded, including children and a pregnant woman. Sadly, four people have been killed. My condolences to their families and loved… pic.twitter.com/eViqEyU8sX
— Volodymyr Zelenskyy / Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) November 14, 2025
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha riferito che l’operazione, “ben calcolata” da Mosca, ha provocato almeno quattro morti e numerosi feriti, accertati 25, fra cui minori e una donna incinta.
Centinaia di missili e droni russi su Kiev: quattro morti
Secondo il capo di Stato, la Russia ha impiegato “circa 430 droni e 18 missili, compresi missili balistici e aerobalistici”, definendo l’azione “un attacco crudele”. Sebbene l’obiettivo principale fosse la capitale, le esplosioni e gli impatti sono stati registrati anche nelle regioni di Kharkiv, Odessa e Sumy. Proprio in quest’ultima, stando ai primi riscontri, sarebbe stato utilizzato per la prima volta un missile Zircon.
Zelensky ha inoltre denunciato che l’ambasciata dell’Azerbaigian a Kiev è stata colpita dai frammenti di un missile Iskander. Il presidente ha poi rinnovato l’appello alla comunità internazionale:
“L’Ucraina sta rispondendo a questi attacchi con la forza a lungo raggio e il mondo deve fermare con sanzioni questi attacchi alla vita. La Russia è ancora in grado di vendere petrolio e costruire i suoi piani. Tutto questo deve finire”. Ha sottolineato che sono in corso negoziati con i partner per rafforzare la difesa aerea, ma ha precisato che le capacità attuali non bastano: “Abbiamo bisogno di sistemi aggiuntivi e missili intercettori. L’Europa e gli Stati Uniti possono aiutare. Contiamo su decisioni concrete”.
Le ore dell’attacco
I primi bombardamenti hanno avuto inizio alle 00:45 (23:45 in Italia), seguiti da una seconda ondata verso l’1:00 e una terza intorno all’1:30. L’Aeronautica ucraina ha segnalato oltre 120 droni diretti verso Kiev e il lancio simultaneo di missili da crociera e balistici contro diverse regioni del Paese.
A Kiev, il sindaco Vitali Klitschko ha confermato che i detriti di un drone hanno colpito un edificio residenziale di cinque piani nel distretto di Dniprovskiy, provocando un incendio. Un altro rogo è scoppiato in un palazzo del quartiere Podilskyi.

La capitale ha subito diffuse interruzioni di corrente e di riscaldamento, mentre gli allarmi antiaerei sono stati attivati in tutta l’Ucraina. Gli attacchi hanno preso di mira sia edifici civili, compresi numerosi grattacieli, sia la rete energetica, lasciando vaste aree al buio.
La risposta e il contrattacco
Mentre l’Ucraina denunciava i danni subiti, il Ministero della Difesa russo sosteneva di aver abbattuto nella stessa notte 216 droni ucraini sul proprio territorio, principalmente nelle regioni di Krasnodar e Saratov, come riportato dall’agenzia Tass.
Nel frattempo, fonti locali citate dai media ucraini hanno riferito che droni di Kiev avrebbero colpito la città portuale russa di Novorossijsk, danneggiando un terminal petrolifero e provocando un vasto incendio. L’attacco avrebbe interessato il complesso di Sheskharis, uno dei principali punti di esportazione della compagnia statale Transneft. Una nave civile sarebbe stata colpita, con tre membri dell’equipaggio rimasti feriti.
A seguito dei bombardamenti, l’amministrazione militare di Kiev ha dichiarato lo stato di allerta aerea, esteso poi alla maggior parte delle regioni del Paese.
Un attacco nel mezzo delle tensioni interne
La nuova escalation arriva in un momento già delicato per l’Ucraina, alle prese anche con uno scandalo di corruzione che ha investito i vertici del governo guidato da Zelensky, complicando ulteriormente il quadro politico interno.