Italia viva o Italia Twiga?

I renziani a cena al Twiga con la Santanché fanno infuriare Calenda

Scoppia la bagarre tra l'appuntamento conviviale in Versilia tra renziani e il ministro al Turismo. Carlo sbotta, ma oggi parla anche Renzi

I renziani a cena al Twiga con la Santanché fanno infuriare Calenda
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Aggiungi un posto a tavola che c'è un amico in più. Cantava così anni fa in un famoso tormentone Johnny Dorelli.

Ma c'è evidentemente chi non la pensa così. Come ad esempio Carlo Calenda. Perché al leader di Azione quella cena dei "colleghi"-"alleati"-"amici"-"nemici" di Italia Viva al Twiga (il locale dove era socia il ministro del Turismo Daniela Santanché) proprio non è andata giù.

I colleghi a cena al Twiga, Calenda furente

La vicenda potrebbe sembrare banale, ma non lo è. Rappresenta il segno dei tempi di una politica fatta ormai quasi più di immagine che di sostanza.

E tanto è bastato in effetti a far scoppiare quello che non solo potrebbe segnare un caso politico, ma portare anche alla definitiva (e annunciata) fine del "matrimonio" tra il partito dell'ex studente modello nello sceneggiato Cuore e quello dell'ex presidente del Consiglio.

A tavola con la Santanché, cosa è successo

Ma chi sono i protagonisti di questa vicenda, cosa è successo? E' presto detto. I fatti risalgono a venerdì 28 luglio 2023 e hanno visto protagonisti appunto i vertici del partito e del giornale di Matteo Renzi (l'ex premier è da qualche tempo direttore de Il Riformista) a tavola con Daniela Santanché, il ministro finito nella bufera dopo l'inchiesta di Report sulla gestione delle sue società.

Un momento conviviale che non poteva passare inosservato dal momento che il ritrovo era al Twiga, il locale di Marina di Pietrasanta che vedeva socia la ministra prima di cedere le sue quote al compagno Dimitri Kunz d’Asburgo Lorena, quando le avvisaglie di una vittoria del Centrodestra alle Politiche e di un suo ingresso nella squadra di Governo si erano fatte sempre più concrete.

I commensali e il menù

Poco importa il menù che secondo i beni informati prevedeva schiacciatine, sushi, sashimi e vino bianco.

Ben più importante, tanto da far ribollire Calenda, era chi c'era a tavola.

Ovvero, la fedelissima di Renzi, l’ex ministra Maria Elena Boschi, il deputato ed ex tesoriere del Pd Francesco Bonifazi, il consigliere regionale del Lazio Luciano Nobili. Con loro anche Andrea Ruggeri, ex parlamentare di Forza Italia e oggi direttore responsabile proprio de Il Riformista.

Aggiungi un posto a tavola... e scoppia la bufera

Sempre secondo i ben informati sarebbe stato proprio l'ex parlamentare azzurro a lanciare l'idea di "unire" i tavoli dove stava mangiando la squadra "renziana" con quello dove sedeva la "padrona di casa", ovvero il ministro al Turismo.

Al tavolo, nella compagnia "allargata" c’era anche Canio Mazzaro, ex compagno della Santanchè, anche lui indagato per bancarotta fraudolenta.

Un quadretto che ha infastidito non poco Calenda che nei giorni scorsi al momento del voto di sfiducia al ministro aveva auspicato le sue dimissioni. 

Come si ricorderà infatti il Terzo Polo non aveva partecipato al voto, ma ben diverse (garantista Italia Viva e molto critica e lanciando ultimatum Azione) erano state le posizioni dei due partiti di Centro.

La posizione di Azione

Tanto che la posizione di Azione, critica e tranchant già su tutta la vicenda che riguarda la Santanché è riassunta in una nota dove emerge la stroncatura alla cena in Versilia.

La replica di uno dei commensali: "Non comanda Calenda"

La replica dei commensali non si è fatta attendere. Nella fattispecie, da Francesco Bonifazi, deputato di Italia Viva che non le ha mandate a dire:

"Leggere che Carlo da Capalbio pretende di decidere lui che cosa devo fare io il venerdì sera mi dà l’impressione di un uomo che non ha nulla di liberale ma che sogna uno stato etico".

La cena al Twiga, esplode anche Renzi

Nel frattempo, i pettegolezzo sulla cena al Twiga hanno fatto esplodere anche Renzi che ha appena annunciato una conferenza stampa alle 11 in Senato e anticipa:

"Le difficoltà del ceto medio italiano sono tante e delicate eppure la nostra politica si concentra sulla fuffa, sul nulla".

 

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