Campo largo rovente: Conte fa saltare le primarie a Bari, Schlein lo accusa di slealtà
Dopo l'ennesimo scossone giudiziario che ha interessato in queste ore la Puglia, la clamorosa decisione del leader dei pentastellati
Conte-Schlein, c'eravamo tanto amati e sul "campo largo" cala forse definitivamente il sipario. Ma mai dire mai, come spesso se non quasi sempre accade in politica.
Fatto sta che la "cancellazione" delle primarie del Centrosinistra a Bari potrebbero avere ripercussioni pesanti sull'asse Pd-M5S.
Conte fa saltare le primarie a Bari, salta il campo largo?
Niente più primarie nel capoluogo pugliese dunque. Lo ha annunciato a sorpresa il leader del Movimento 5 Stelle ed ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte di fatto a poche ore dal "ballottaggio" tra il candidato proposto dai pentastellati (e da Sinistra Italiana), Michele Laforgia, e da quello proposto dal Pd, Vito Leccese.
Una decisione che ha spiazzato tutti tanto che Francesco Boccia, di fatto braccio destro di Elly Schlein ha commentato duramente:
"Il Pd è ufficialmente in campagna elettorale, ci vediamo alle urne".
Che tormento per Bari e dintorni le ultime settimane
Il colpo di scena, altro scossone alle tormentate vicende riguardanti il capoluogo pugliese in queste ultime settimane.
Bari è infatti interessata da un'inchiesta giudiziaria che ha portato centinaia di arresti e all'amministrazione controllata della municipalizzata dei trasporti, dall'istituzione di una commissione ad hoc da parte del ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi per verificare l'operato del Comune e del Consiglio comunale e dal pasticciaccio del comizio del governatore Emiliano riguardo la visita alla sorella di un boss.
L'ultimo colpo di scena è arrivato a seguito del clamore per l'inchiesta sulla compravendita di voti per le elezioni comunali di Triggiano del 2021, comune di poco più di 25mila anime.
Il voto di scambio a Triggiano, la decisione dell'ex premier
Un filone investigativo che ha portato alle dimissioni, da assessore regionale ai Trasporti e dagli organismi del Partito Democratico, di Anita Maurodinoia che risulta indagata insieme al marito Sandro Cataldo, arrestato e attualmente ai domiciliari.
Da questi sviluppi, appunto la decisione dell'ex premier che ha motivato proprio prima di un comizio elettorale:
"Ci ritiriamo dalle primarie. Non ci sono le condizioni per svolgerle seriamente. Per il Movimento 5 Stelle gli obiettivi della legalità, della trasparenza, del contrasto di qualsiasi forma di corruzione e inquinamento del voto, la lotta ai clan e alle mafie sono premesse indispensabili. Se non ci sono queste premesse, se non ci sono queste garanzie, noi non ci siamo. Per il M5S non ci sono le condizioni per svolgere le primarie a Bari. Serve un nuovo inizio".
Dal leader M5S è arrivato poi l'auspicio di sostenere in ogni caso il candidato pentastellato.
La reazione del Pd e della Schlein
A stretto giro di posta è arrivata la replica del Partito democratico attraverso una nota ufficiale:
"La scelta di Conte di uscire dalle primarie è incomprensibile. Se il Movimento 5 Stelle pensa di vincere da solo contro la destra proceda pure. Ma abbia rispetto per la città di Bari, per gli elettori di Centrosinistra e non pensi di dare lezioni di moralità a nessuno. Il Pd resta al fianco di Bari che ha già dimostrato quanto sia importante il Pd come presidio di legalità e di buona amministrazione. Siamo certi che il Pd insieme al Centrosinistra vincerà di nuovo le elezioni contro questa destra".
Non meno duro il commento del segretario nazionale Elly Schlein:
"In Regione Puglia, nella maggioranza del governatore Emiliano c'è anche il Movimento 5 Stelle e lui fa le prediche a noi? Vuole far vincere la destra? Vuole metterci in difficoltà? A che gioco sta giocando? È veramente sleale, umanamente e politicamente”.
Il Centrodestra: "Rimaniamo garantisti, ma..."
In serata è arrivata anche la disamina politica da parte di Forza Italia attraverso Mauro D'Attis, deputato di Forza Italia e vicepresidente della Commissione Antimafia:
"C'è una questione importante legata alla mafia con oltre 150 arresti hanno riguardato questo fenomeno che si è stratificato in alcune parti della società barese e su cui la magistratura sta svolgendo il suo compito. Ne viene fuori un marchio che non appartiene alla Puglia e a Bari".
E proprio sugli ultimi eventi ha aggiunto:
"Ora abbiamo la novità su questa inchiesta, su cui sia io che la mia parte politica rimaniamo garantisti, che evidentemente evidenzia un sistema che non può più reggere, che ha drenato migliaia di voti facendo stravincere le elezioni comunali a Bari e in Regione. Basti ricordare che una delle indagate si chiama lady preferenze per le quantità enormi di voti presi, il tutto condito da una gestione clientelare della politica che al netto dell'indagine riguarda un reato specifico. Qui c'è una consuetudine avviata dal Centrosinistra, che noi abbiamo più volte denunciato, di gente collocata in vari posti nella pubblica amministrazione che poi ritornano come consenso elettorale".
Tra la Puglia e il caso Santanché
In particolare dagli azzurri e dal Centrodestra è stato fatto notare come in questi giorni e in queste ultime non sia mai stata avanzata una richiesta di dimissioni nei confronti del governatore della Puglia, Michele Emiliano.
Il tutto mentre nella giornata di ieri (e in quella precedente) grande clamore c'era stato per le mozioni di sfiducia che in Parlamento erano state presentate dal Centrosinistra nei confronti dei ministri Santanché e Salvini.
In particolare, il clamore riguarda le vicende giudiziarie che in questi ultimi mesi stanno interessando il ministro del Turismo e le sue attività private come imprenditore.
Nel frattempo, pochi minuti fa su quanto sta accadendo a Bari e in Puglia è intervenuto anche il segretario nazionale di Forza Italia e vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani:
"A Bari stanno succedendo delle cose che lasciano molto perplessi. Noi siamo garantisti ma quello che sta emergendo dal punto di vista politico appare molto, molto grave. Poi da un punto di vista giudiziario toccherà alla magistratura e alle forze dell'ordine verificare, non a noi. Ma a livello politico Bari è una città che vive momenti di grande difficoltà: c'è un ritorno della malavita, sparatorie, un clima preoccupante. È giusto che si intervenga".