per 21 giorni

Camere sciolte, ma il vitalizio per i parlamentari è salvo (per una manciata di giorni)

La data a cui arrivare per garantirsi la "pensione" era il 24 settembre. E dato che si vota il giorno dopo...

Camere sciolte, ma il vitalizio per i parlamentari è salvo (per una manciata di giorni)
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Una notizia che certamente farà storcere il naso ulteriormente a coloro che già non si sentono molto coinvolti dalle vicende politiche del nostro Paese. Nonostante lo scioglimento anticipato delle Camere, i parlamentari della legislatura uscente matureranno comunque il diritto al vitalizio per una manciata di giorni.

Camere sciolte, ma vitalizio salvo

Le norme che regolano i cosiddetti vitalizi, in realtà una forma pensionistica che scatta al 65esimo anno di età, prevede che si maturi il diritto della quota per i cinque anni della legislatura, quando questa è arrivata a 4 anni, sei mesi e un giorno. Dunque la data giusta sarebbe il 24 settembre.

Ma il vitalizio è salvo perché il Parlamento rimane in carica sino a nuove elezioni. Lo spiega l'articolo 61 (secondo comma) della Costituzione:

"Finché non siano riunite le nuove Camere sono prorogati i poteri delle precedenti".

E dunque, con le elezioni che sono state fissate al 25 settembre, e le nuove Camere si insedieranno - sempre come previsto dalla Costituzione - il 15 ottobre 2022. Ventuno giorni dopo la data "salva pensioni per oltre due terzi del Parlamento: 427 deputati e 234 senatori, che si trovavano alla prima esperienza alla Camera o al Senato (chi era già al "secondo giro" si era già guadagnato il diritto al vitalizio).

Si poteva fare diversamente?

No, non si poteva fare diversamente. I tempi tecnici, anche risicati, avrebbero consentito di votare al più presto il 18 settembre 2022, dunque il "vitalizio" dei nostri politici sarebbe stato comunque garantito per 14 giorni, anziché per 21.

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