strappo nella maggioranza

Bocciato emendamento della Lega per abolire il Green pass, ma Zaia prende le distanze

A sostenere il Carroccio soltanto FdI e Alternativa, astensione di Forza Italia.

Bocciato emendamento della Lega per abolire il Green pass, ma Zaia prende le distanze
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La Lega spacca la maggioranza sul tema del Green pass presentando un emendamento volto a eliminare il certificato verde dopo il 31 marzo. Caos, nella giornata di ieri, 21 febbraio 2022, in commissione Affari sociali della Camera sull'esame del decreto Covid. Il Carroccio incassa il sostegno delle opposizioni: FdI e Alternativa, ma la proposta non passa.

Un nuovo strappo nella maggioranza che rischia di far saltare (nuovamente) il banco a pochi giorni dalla reazione piccata del premier Mario Draghi. L'ex numero uno della BCE, uscito già irritato non solo appunto dal tortuoso percorso che ha portato all'approvazione della manovra solo al fotofinish, ma anche dalla telenovela estenuante del Quirinale, aveva già lanciato nelle scorse settimane un nuovo ai partiti che compongono la variegata coalizione di Governo. L'ira di Draghi si era concentrata sullo stop al limite di mille euro per il contante approvato dal centrodestra unito (Lega compresa). In buona sostanza, dalle indiscrezioni arrivate da Palazzo Chigi, il premier avrebbe detto:

"Documenti approvati all'unanimità dal Cdm non possono essere sconfessati un minuto dopo nelle commissioni o in Parlamento. Così non si va avanti. Non siamo qui a scaldare la sedia, né tantomeno a giocare".

A fronte di questo scenario incandescente, e dei precedenti, occhi puntati sulla possibile reazione del presidente del Consiglio in seguito alla mossa leghista.

Strappo della Lega che propone eliminazione del Green pass


Picchia duro, sull'iniziativa della compagine guidata da Matteo Salvini, il segretario Pd, Enrico Letta, nella sua relazione al partito:

"Questo nostro atteggiamento di serietà continuerà, abbiamo preso una responsabilità con gli italiani, col presidente della Repubblica, e con il Parlamento, chiediamo a tutti di essere altrettanto seri e responsabili. A me ha colpito che stamani la Lega abbia di nuovo votato emendamenti dei provvedimenti che erano in corso di discussione fuori da una logica di maggioranza e contro i pareri del governo. Noi chiediamo serietà. E' l'unico modo per cui questo lavoro comune vada avanti con efficacia".

Il subemendamento all'emendamento del governo, firmato dal relatore Massimiliano Panizzut, che chiedeva l'eliminazione del Green pass con lo scadere dello stato di emergenza, il 31 marzo, a firma della Lega, è stato bocciato da Pd, M5s, LeU, Italia Viva che chiedono una graduale eliminazione delle restrizioni.

Si è invece astenuta Forza Italia. Il deputato e capogruppo in Affari sociali del partito azzurro, Roberto Bagnasco ha chiarito:

"Nel merito mi sento abbastanza vicino a quel che pensa la Lega: si tratta di una richiesta che viene dalla realtà del Paese. La situazione è analoga a quanto sta succedendo nella maggior parte dei paesi europei. Però, ritengo che il valore della coesione della maggioranza, in cui Fi ha sempre creduto e continua a crederci oggi fortemente, sia un valore importante. Mi auguro che su questi temi si trovino le convergenze necessarie che ci portano a non dividerci. Per questo ci asterremo sull'emendamento della Lega in questione".

Le reazioni della Lega

Su Twitter il deputato della Lega Claudio Borghi, ha così commentato la bocciatura del subemendamento:

"Bocciato per pochi voti il nostro emendamento per abolire il green pass insieme allo stato di emergenza. Grazie a tutti quelli che ci hanno provato, anche degli altri partiti. Vista la rilevanza del tema credo che l'emendamento debba essere ripresentato e discusso in aula".

Il risultato è stato di 13 voti a favore, 5 astenuti e 22 contrari.

Prende invece le distanze il governatore del Veneto Luca Zaia:

"Non tutti nel Carroccio però la pensano nella stessa maniera. Sull'eventuale revoca della validità del Green pass la decisione per quanto mi riguarda deve essere vagliata a livello nazionale. Noi non ci siamo inventati il certificato verde. Comunque è una genesi nazionale. Ma noi abbiamo il 90% di vaccinati, e c'è un rovescio della medaglia: da un lato sarebbe un bel segnale, ma conta la valutazione scientifica a livello nazionale".

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