TERREMOTO POLITICO

Berlusconi colpisce ancora: l'audio contro Zelensky e gli Usa "brucia" Tajani agli Esteri

Nuove esternazioni "rubate" al Cavaliere: a rischio la partecipazione all'Esecutivo e Giorgia Meloni medita di tornare alle urne.

Berlusconi colpisce ancora: l'audio contro Zelensky e gli Usa "brucia" Tajani agli Esteri
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Berlusconi colpisce ancora: spunta un secondo audio questa volta contro Zelensky e gli Usa. 

Nelle ultime 24 ore le esternazioni del leader di Forza Italia (in un primo audio che era stato diffuso aveva spiegato di aver riallacciato i rapporti con Putin e che il presidente russo gli aveva mandato in regalo 20 bottiglie di vodka) stanno probabilmente mettendo a rischio la composizione del nuovo Governo (di sicuro l'indicazione di Antonio Tajani agli Esteri) e la stessa partecipazione di FI all'Esecutivo

Nuovo audio di Berlusconi e nuovo gelo con Meloni

Fatto sta che è di nuovo gelo con Giorgia Meloni che addirittura medita di tornare subito alle urne, anche se il Cavaliere è subito corso ai ripari con una nota stampa e una telefonata a Enrico Mentana a La7.

E intanto è caccia a chi ha "fatto uscire" i due audio che stanno facendo tremare il Centrodestra e mettendo in grave imbarazzo gli azzurri.

Silvio colpisce ancora: secondo audio, nel mirino Zelensky

Il secondo audio di Berlusconi sta provocando un autentico terremoto in tutto il mondo politico.

La registrazione è avvenuta durante il suo intervento alla riunione dell’assemblea di Forza Italia alla Camera. E dire che proprio Berlusconi si era raccomandato prima di iniziare a parlare che nulla uscisse all'esterno di quanto stava per essere detto:

"Putin non voleva la guerra. Zelensky ha triplicato gli attacchi e i morti nelle repubbliche filorusse, da qui è nata la richiesta di aiuto di queste regioni a Putin. Io non vedo come possano mettersi a un tavolo di mediazione Putin e Zelensky. Perché non c’è nessun modo possibile. Zelensky, secondo me… lasciamo perdere, non posso dirlo…”.

Alle dichiarazioni di Berlusconi nell'audio si sente scattare un applauso, un particolare che mette in grave difficoltà tutta Forza Italia. Perché un conto sono le dichiarazioni del leader, un'altra storia è quando tutto il partito le condivide...

L'attacco all'occidente e agli Usa

Fatto che nel documento audio Berlusconi ha preso di mira anche il mondo occidentale e gli Usa:

"Un altro pericolo che abbiamo è che non esistono più leader, gli Stati Uniti non più una guida autorevole. E' così dappertutto, l'unico leader sono io...".

Anche questo un passaggio seguito da applausi.

La telefonata a Mentana

La situazione è però degenerata, la "fuoriuscita" di questi audio ha sollevato un polverone che potrebbe avere conseguenze clamorose, tanto che il Cavaliere, ieri sera (ma non in un collegamento diretto), ha contattato Enrico Mentana durante la sua trasmissione Diario Politico lasciandoli un messaggio audio per spiegare meglio le sue esternazioni e la sua posizione.

Un messaggio che poi lo stesso ex direttore del Tg5 ha riassunto agli ospiti in studio e ai suoi telespettatori a casa:

"Era Silvio Berlusconi come avete intuito e ci pregava di riassumere quello che dirò, cercando di essere il più fedele possibile. Le parole registrate vanno inquadrate in un discorso più generale di cui si è preso solo questo aspetto, che era il racconto di una preoccupazione generale, sto citando Berlusconi, riguardo al clima che si è creato nel rapporto tra Russia, Europa ed Occidente, con il governo degli Stati Uniti che ha disatteso le premesse multilaterali date da Donald Trump e con una situazione che è diventata sempre meno favorevole, anche perché dopo 23 anni si è creata una situazione con un solo beneficiario, la Cina".

E ancora:

"La preoccupazione generale di Berlusconi - prosegue Mentana - era che ci fosse la rottura tra Europa e Russia, che in qualche modo interrompeva una spirale già rallentata dopo gli accordi di Pratica di Mare, con il fatto che la Cina potesse approfittare di tutto questo. Questa è - conclude - la contestualizzazione dell'interessato e che era alla base delle sue parole".

Di fronte a questa esternazioni, Mentana ha osservato: "Una posizione che è diversa da quella del governo italiano e dalla leader del futuro governo di centrodestra".

La nota di Berlusconi

Ma non solo. Attraverso i canali social, Berlusconi ha diffuso anche una nota stampa più articolata dove illustra la sua posizione e il suo pensiero di fronte alle dinamiche geopolitiche degli anni passati e dei tempi più recenti:

Tajani "bruciato", niente Esteri per lui?

Certo, ora a fronte di questo doppio audio nel giro di poche ore, la candidatura del coordinatore nazionale di Forza Italia Antonio Tajani come ministro degli Esteri (sembrava cosa pressoché sicura) potrebbe essere stata "bruciata".

La prima a essere in imbarazzo e in difficoltà è la stessa Giorgia Meloni, ma anche l'opposizione non si sta facendo scappare l'occasione ed è andata subito all'attacco.

Il primo a muoversi in questo senso è stato il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte:

"Chiederemo al presidente della Repubblica Sergio Mattarella di impedire la nomina del vicepresidente di Forza Italia alla Farnesina. Si pone un problema per il nostro Paese. È un problema serio per la credibilità e l’immagine del nostro Paese anche all’estero. Una questione politica seria che porremo con chiarezza presidente Mattarella nel corso delle consultazioni".

Durissimo anche Carlo Calenda di Azione ("Forza Italia è un partito inaffidabile e chiaramente schierato con la Russia. Il Ppe dovrebbe prendere posizione e Antonio Tajani non dovrebbe diventare Ministro degli Esteri"), mentre Enrico Letta del Pd ha osservato:

"Le parole di Berlusconi sono di una gravità incredibile, incompatibili con il posizionamento dell’Italia e dell’Europa. Sono parole che pongono il nostro Paese fuori dalle scelte europee e occidentali e che minano alla base la credibilità del possibile nuovo Esecutivo".

La posizione della Meloni: è rottura con Forza Italia?

E nelle scorse ore la posizione espressa dalla leader di Forza Italia sembra presagire conseguenze drastiche e clamorose. Giorgia Meloni è stata infatti chiarissima:

"Chi mette in discussione il nostro atlantismo è fuori dal Governo".

 

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