Ballottaggi elezioni comunali 2023: trionfo per il Centrodestra. Meloni: "Avanti così". Schlein: "Sconfitta netta, ricostruire"
Al primo turno era finita 10 a 3 sempre per il centrodestra. Al ballottaggio dell'11 e 12 giugno in Sicilia e Sardegna direzione confermata
Italiani al voto per i ballottaggi delle Elezioni amministrative 2023 (41 quelli delle città a maggiore densità di popolazione) mentre in Sicilia e Sardegna è andato in scena il primo turno. A seguire, l'11 e il 12 giugno, è stata la volta del ballottaggio, che conferma lo strapotere del centrodestra.
In particolare, sotto la lente c'erano le "partite" di Ancona, Pisa, Massa, Siena, Brindisi, Terni e Vicenza.
Al primo turno era finita 10 a 3 per il centrodestra, in questi ballottaggi è finita 5 a 2: quindi in totale 15 a 5 il risultato di queste Elezioni comunali 2023 nei capoluoghi, considerando però che il centrosinistra ha vinto (d'un soffio) solo a Vicenza, perché a Terni il centrodestra non ha vinto, ma non ha vinto neppure il Pd, perché s'è affermato un candidato di centro.
In particolare il Centrodestra ha centrato il colpaccio ad Ancona dopo il bel risultato del primo turno, mentre a Pisa dopo aver sfiorato la vittoria secca è riuscito a rintuzzare la rimonta del Centrosinistra.
Ballottaggi elezioni comunali 2023
DOVE HA VINTO IL CENTRODESTRA
Ad Ancona, Marche, l'unico comune capoluogo di Regione al voto, il centrodestra era in vantaggio in un comune che esce da un'amministrazione a guida centrosinistra (da diverse legislature): Daniele Silvetti al 45,11%, Ida Simonella al 41,28%.
Ecco com'è finita:
In Toscana, a Massa il centrodestra ripartiva in testa con il sindaco uscente Francesco Persiani, sostenuto da Lega e Forza Italia attestato al 35,42%, il dem Enzo Ricci a 29,95% dei consensi.
Ecco com'è finita:
Sempre in Toscana, a Pisa, l’attuale primo cittadino del centrodestra Michele Conti ha vinto col 49,96% davanti a Paolo Martinelli (Pd e M5S) col 41,12%.
Ecco com'è finita:
A Brindisi, in Puglia, Giuseppe Marchionna del centrodestra ha trionfato con il 44% su Roberto Fusco del centrosinistra con il 33,32%.
Ecco com'è finita:
A Siena, in Toscana, la candidata del Pd Anna Ferretti era in testa col 30,51% davanti Nicoletta Fabio del centrodestra col 28,75%.
Qui c'è stato il sorpasso. Ecco com'è finita:
DOVE IL CENTRODESTRA NON HA VINTO
A Terni, Umbria, era in testa Orlando Masselli (Centrodestra) con il 35,81% contro Stefano Bandecchi (altro candidato civico di centrodestra) col 28,14%.
Qui c'è stato il sorpasso. Ecco com'è finita:
In Veneto, a Vicenza il Centrosinistra era avanti di poco (Possamai, centrosinistra, 46,23%, davanti a Rucco, centrodestra, sindaco uscente, 44,06%) e ha vinto sempre di pochissimo: .
Ecco com'è finita:
Le isole al "primo turno"
Nelle isole, Sardegna e Sicilia domenica e lunedì si andava invece alle urne per il primo turno delle Amministrative con ballottaggi programmati per l'11 e il 12 giugno 2023.
Al voto 167 comuni, i confronti più interessanti nelle città di Catania, Ragusa, Trapani, Siracusa.
In Sicilia l'attenzione era principalmente rivolta su Catania, dove erano ben sette i candidati che si sfidavano. Nonostante l'elevato numero di pretendenti, netta vittoria del candidato di centrodestra Enrico Tarantino, sul rivale di centrosinistra Maurizio Caserta.
Tanti i candidati anche a Siracusa, dove erano ben otto gli aspiranti sindaci. Qui però non c'è stata una netta affermazione e dunque si andrà al ballottaggio, che vedrà protagonista Ferdinando Messina del Centrodestra e il sindaco uscente Francesco Italia, sostenuto da alcune liste civiche. Fuori dai giochi Renata Giunta (Centrosinista-Cinque Stelle).
A Trapani riconfermato il sindaco uscente di Centrosinistra Giacomo Tranchida, che ha superato abbondantemente il 40% necessario per la vittoria al primo turno nelle città siciliane. Battuto il candidato di centrodestra Maurizio Miceli.
Conferma anche a Ragusa per Giuseppe Cassì. Un successo dell'uomo più che del partito. Cassì infatti alla scorsa tornata si era presentato con Fratelli d'Italia, mentre stavolta è stato appoggiato dalle liste civiche. Per lui uno schiacciante 62,92%. Al secondo posto il candidato del centrosinistra Riccardo Schininà con il 19,47%. Debacle invece per il centrodestra con Giovanni Cultrera (Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Ragusa in Movimento e Insieme) al 9,71%.
In Sardegna soltanto due i Comuni che superavano i 15.000 abitanti. Solo ad Assemini (Cagliari) si andrà al ballottaggio. Sfida tiratissima a tre, con il sindaco uscente Mario Puddu (ex Cinque Stelle, oggi civico) che si è piazzato al primo posto con il 37,79% dei voti. Partita aperta fino all'ultima scheda per decidere lo sfidante, con Diego Corrias (Centrosinistra) che ha prevalso su Niside Muscas per 9 voti.
A Iglesias (Sud Sardegna) trionfo nettissimo del sindaco uscente Massimiliano Usai, riconfermato con il 73,55% dei voti. Solo le briciole per gli avverarsi, Giuseppe Pes (Civico, 20,80%) e Luigi Biggio (5,56%) che correva col simbolo di Fratelli d'Italia.
I ballottaggi dell'11 e 12 giugno in Sicilia e Sardegna: conferma centrodestra
Si sono tenuti l’11 e il 12 giugno 2023 i ballottaggi per le elezioni amministrative in quattro Comuni della Sicilia: Siracusa (l'unico capoluogo coinvolto nel secondo turno di votazioni), Acireale e Aci Sant'Antonio in provincia di Catania, e Piazza Armerina in provincia di Enna. Gli elettori chiamati a partecipare erano in tutto 186mila, di cui circa 100mila a Siracusa e 45mila ad Acireale.
Gli sfidanti a Siracusa erano Ferdinando Messina – candidato del centrodestra, esponente di Forza Italia e appoggiato da sette liste che al primo turno aveva preso il 33,22% dei voti – e Francesco Italia, di Azione, sindaco uscente che due settimane fa si era fermato al 23,89%, poco al di sopra della candidata del Movimento 5 stelle (Renata Giunta, con il 19,41%). Al ballottaggio è risultato vincente Italia, rieletto quindi per un secondo mandato.
Ad Acireale, in provincia di Catania, a contendersi la poltrona del primo cittadino erano due esponenti del centrodestra. Roberto Barbagallo (Forza Italia), ingegnere di 47 anni già sindaco dal 2014 al 2018, aveva ottenuto il 34,31% dei voti al primo turno. Antonio "Nino" Garozzo, avvocato 60enne appoggiato dal resto del centrodestra e da Sud chiama Nord, anche lui sindaco in passato per tre mandati, aveva invece preso il 26,59%. Ha vinto Barbagallo, che ha ottenuto il 51,57% dei voti contro il 48,43% di Garozzo.
Le elezioni comunali di Aci Sant'Antonio, in provincia di Catania, hanno visto al primo turno prevalere due avversari: Quintino Rocca, candidato civico, e Giuseppe Santamaria, sostenuto da Forza Italia. Al ballottaggio Santamaria, sostenuto questa volta da tutto il centrodestra, l’ha spuntata con il 50,1% dei voti.
A Piazza Armerina, in provincia di Enna, il ballottaggio ha coinvolto due candidati vicini al centrodestra. Da una parte Antonio "Nino" Cammarata, sindaco uscente, avvocato di 38 anni sostenuto da Fratelli d'Italia e Unione di centro. Dall'altra Massimo Di Seri, supportato da Forza Italia, Democrazia cristiana e Sud chiama Nord, un ispettore del Corpo forestale di 63 anni. A trionfare è stato Cammarata, con il 58,67%, contro il 41,33% di Di Seri. Al primo turno, Cammarata era arrivato al 32,3%, mentre Di Seri solo al 21,7%.
Assemini va a Puddu, passato al centrodestra
Affermazione del centrodestra anche in Sardegna ad Assemini, dove i cittadini sono stati richiamati alle urne perché nessuno dei due candidati aveva raggiunto il quorum alle amministrative del 28 e 29 maggio. Mario Puddu, ex primo sindaco pentastellato della città ora sostenuto da liste civiche e di centrodestra, ha vinto con il 56,21% delle preferenze. Il suo sfidante Diego Corrias, appoggiato da centrosinistra e M5S, si è fermato al 43,79%.
Al primo turno, ad Assemini i candidati sindaco erano tre. Mario Puddu aveva ottenuto il 37,79% delle preferenze (3.896 voti). Diego Corrias si era fermato al 31,15%, con 3.211 voti: aveva superato di una manciata di preferenze Niside Muscas, candidata di Fdi, Fi e Lega che aveva ottenuto 3.202 voti, pari al 31,06%. Muscas si è rivolta al Tar della Sardegna per delle schede che a suo dire sarebbero state attribuite male, ma il ricorso è stato giudicato inammissibile e respinto. Al ballottaggio, quindi, sono arrivati Puddu e Corrias.
Nessun "effetto Schlein"
Se qualcuno (non molti per la verità) si aspettava di vedere un "effetto Schlein" sulle Amministrative sicuramente è rimasto deluso. Nonostante il cambio di segreteria nel Pd, infatti, il Centrosinistra è uscito nettamente con le ossa rotte anche da questa tornata elettorale. Lo sa bene anche la neo segretaria, che non nasconde la delusione.
"Una sconfitta netta. Il vento a favore delle destre è ancora forte e c'è ancora. Sapevamo che sarebbe stato difficile, non si cambia in due mesi e ci vuole tempo per costruire un centrosinistra vincente. È evidente che da soli non si vince".
Poi una stoccata agli alleati:
"E' necessario rimboccarsi le maniche per lavorare per ricostruire un campo alternativo, che credibilmente contenda alla destra la vittoria. Ma la responsabilità di costruire questo campo non riguarda solo il Pd. Nei capoluoghi è andata male ed è andata meglio nei comuni medi. Il fatto che il Pd sia il primo partito nel voto di lista non è una consolazione".
Gongola, invece, il Centrodestra (ed è normale che sia così). Giorgia Meloni interpreta l'esito del voto come un segnale di consenso all'operato del Governo:
"Abbiamo ottenuto buoni risultati e qualche vittoria che potrebbe definirsi storica come ad Ancona a conferma del fatto che non esistono più le roccaforti. Il centrodestra vince queste elezioni amministrative e conferma il suo consenso tra gli italiani, il suo radicamento, la sua forza. Ringrazio tutti i cittadini che hanno scelto di accordare fiducia al centrodestra premiato il nostro buongoverno, le nostre proposte e la nostra concretezza".