La giornata delle opposizioni

Atreju, show di Renzi (tra battute e siparietti). Conte lancia una stoccata al Pd: “Noi alleati di nessuno”

Il leader Cinque Stelle sull'assenza di Schlein: “C’è anche una sedia vuota importante qui: quella di Giorgia Meloni”

Atreju, show di Renzi (tra battute e siparietti). Conte lancia una stoccata al Pd: “Noi alleati di nessuno”

La giornata delle opposizioni ad Atreju 2025 sabato 13 dicembre 2025 ha visto protagonisti alcuni dei nomi più influenti della politica italiana. Sul palco si sono alternati Matteo Renzi, Giuseppe Conte, Carlo Calenda, Angelo Bonelli e Riccardo Magi, mentre l’assenza della segretaria del Pd Elly Schlein è stata più volte evidenziata.

Protagonisti assoluti sono stati – come facilmente prevedibile – Renzi e Conte.

Matteo Renzi e i duelli sul palco: riforme e premierato

Matteo Renzi, leader di Italia Viva, ha infiammato la platea con un acceso dibattito sulle riforme istituzionali. Il confronto con la ministra Elisabetta Casellati si è concentrato sul tema del premierato, con botta e risposta serrati anche con Roberto Calderoli e Fabio Rampelli.

Tra applausi, qualche fischio e battute ironiche – come la replica di Renzi a Calderoli: “Robertino, stai sereno” – il dibattito ha evidenziato le tensioni politiche sul futuro delle riforme e sulle scelte del governo. Il momento clou è stato il siparietto finale con Guido Crosetto, che ha sollevato Renzi di peso sul palco, creando un’immagine simbolo della giornata.

Renzi ha inoltre criticato alcune posizioni del governo su Nato, euro, trivelle e autonomie locali, accusando Calderoli di non aver mai concretizzato la riforma dell’autonomia.

Giuseppe Conte e l’autonomia del Movimento 5 Stelle

Sul fronte del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte ha ribadito l’autonomia politica del partito, lanciando un messaggio ai potenziali alleati del campo largo:

“Noi non siamo alleati con nessuno, nemmeno con le forze progressiste”.

Il leader pentastellato ha sottolineato la priorità su etica pubblica, giustizia ambientale e sociale e legalità, e ha chiarito la posizione del M5S sulla guerra in Ucraina, distinguendosi da Lega e accordi con la Russia di Putin.

Conte ha ironizzato sull’assenza di Schlein, rimarcando il ruolo di Meloni come padrona di casa:

“C’è anche una sedia vuota importante qui: quella di Giorgia Meloni” (la premier chiuderà la kermesse oggi, domenica 14 dicembre 2025, ndr).

Al termine del suo intervento, ha fatto un giro tra gli stand della kermesse, concedendosi selfie e scambi con i militanti, confermando l’intenzione di proseguire il confronto con le opposizioni per individuare il candidato premier più competitivo del cosiddetto “campo largo”.

Momenti informali e interventi degli altri leader

Atreju 2025 ha alternato momenti istituzionali e più informali. Conte ha visitato gli stand insieme a Giovanni Donzelli, mentre Renzi ha animato il dibattito con toni provocatori ma sempre diretti. La platea di FdI ha risposto con applausi, ma anche con dissensi e fischi, creando un clima vivace e dinamico.

Altri protagonisti come Carlo Calenda hanno difeso la propria linea centrista, spiegando di mettere sempre l’interesse nazionale davanti a tutto. Angelo Bonelli e Riccardo Magi hanno invece portato al centro della discussione temi ambientali e civili.