Sicurezza

Arriva il codice di condotta per bar, discoteche e locali: cosa cambia (anche per i clienti)

Compare la figura del "cliente modello", che dovrà rispettare una serie di regole

Arriva il codice di condotta per bar, discoteche e locali: cosa cambia (anche per i clienti)
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Il Governo punta sulla collaborazione tra pubblico e privato per garantire la sicurezza in bar, discoteche e locali. Le nuove norme - denominate "Linee guida per la prevenzione degli atti illegali e di situazioni di pericolo per l'ordine e la sicurezza pubblica all'interno e nelle immediate vicinanze degli esercizi pubblici" - sono pubblicate in un decreto (già in Gazzetta ufficiale) firmato dal ministro dell'Interno Matteo Piantedosi.

Bar, discoteche e locali: le nuove regole

Il decreto riguarda i locali pubblici, e nello specifico:

  • Discoteche;
  • bar;
  • stabilimenti balneari;
  • strutture ricettive;
  • sale giochi;
  • locali che propongono spettacoli o altro intrattenimento.

Per l’operatività, le linee guida saranno poi declinate in accordi a livello provinciale, stipulati dai prefetti con le associazioni, ai quali possono aderire i singoli esercenti.

In ogni caso, il Viminale precisa che le linee guida "forniscono indirizzi per la stipula di accordi in sede territoriale cui è possibile aderire su base volontaria, senza alcun obbligo e senza quindi nuovi costi per gli operatori".

L’avventore modello e il codice di condotta

Il decreto riguarda anche i clienti e introduce la figura dell'avventore modello, con un suo codice di condotta, che dovrà essere affisso "in modo ben visibile all'interno del locale" e pubblicizzato "anche sui siti web degli stessi esercizi".

L'avventore modello dovrà rispondere alle seguenti caratteristiche:

  • non introdurre armi improprie e, laddove non vi sia un giustificato motivo, strumenti atti ad offendere;
  • non utilizzare spray urticanti;
  • non introdurre sostanze stupefacenti o bevande alcoliche che non siano state somministrate dallo stesso locale;
  • non danneggiare i dispositivi antincendio;
  • non danneggiare gli arredi presenti nel locale e nelle sue pertinenze;
  • non impedire o rendere difficoltosa la fruibilità delle uscite di sicurezza;
  • non abbandonare nelle aree di pertinenza del locale e in quelle immediatamente circostanti residui, anche in vetro, delle consumazioni, e altri rifiuti in genere;
  • evitare comportamenti molesti o che possano disturbare la quiete pubblica.

Il decreto prevede che la violazione delle regole del codice di condotta possa costituire "motivo legittimo che consente all'esercente di rifiutare la prestazione richiesta". Insomma, potreste essere mandati via dal locale (o potreste non entrare).

Le regole per i locali

Come detto, le regole saranno poi gestite a livello locale. Tra le prescrizioni per i locali ci sono l'installazione di sistemi di videosorveglianza che potranno anche essere affidati ad istituti di vigilanza privata, "assicurando la possibilità di riprendere le vie di accesso e le uscite di sicurezza del locale", ma anche interventi atti a garantire un'adeguata illuminazione delle aree in cui l'attività economica viene esercitata.

Stretta, poi, sui minori: i locali dovranno assicurarne l'identificazione (e "timbrarli" con un segno di inchiostro lavabile, come avviene già in molte discoteche), ma anche esercitare la necessaria vigilanza sulla somministrazione di bevande e sui giochi vietati.

I "premi"

L'adesione agli accordi prevede meccanismi premiali per gli esercenti virtuosi, che applicando le norme eviterebbero la sospensione o la revoca della licenza quando si verificano disordini nel locale, sempre che il gestore abbia effettivamente adottato i comportamenti previsti dalle linee guida.

Plausi e polemiche

Il Governo parla di norma "largamente condivisa con il settore", ma Confesercenti storce il naso. Il presidente Giancarlo Banchieri ha infatti chiesto un faccia a faccia con Piantedosi:

"Queste linee guida rischiano di costituire ulteriori oneri per gli esercenti. I gestori di bar, ristoranti e discoteche quotidianamente agiscono per evitare e denunciare situazioni di pericolo alle forze dell'ordine. Imporre per decreto ai gestori di pubblici esercizi di installare sistemi di videosorveglianza, illuminare le aree circostanti e definire codici di condotta è però inaccettabile, perché scarica sulle nostre spalle responsabilità che spettano allo Stato".

Commenti
Carmen Pugliese

Locali di intrattenimento che sono adiacenti a centri abitativi, ma anche ad abitazioni singole devono avere "rispetto" di chi hanno nel vicinato.Non capisco della musica ad alto volume che arriva al punto di farti sentire un fischio continuo nelle orecchie e non apprezzi nemmeno più il suono. Persone residenti che devono sopportare tutto questo e che ,magari, hanno il primo turno di lavoro.Ci vuole rispetto, abbassare i decibell concessi perchè se loro lavorano di notte altri lavorano di giorno.

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