ETERNO TORMENTONE

Renzi lancia un referendum per l'abolizione del reddito di cittadinanza: via alla raccolta firme

Ancora una stroncatura per il provvedimento. Il precedente di Napoli che vuole toglierlo alle famiglie con figli che non vanno a scuola.

Renzi lancia un referendum per l'abolizione del reddito di cittadinanza: via alla raccolta firme
Pubblicato:
Aggiornato:

Abolizione del reddito di cittadinanza, Italia Viva ci prova. Non c'è pace per il provvedimento a sostegno dei disoccupati "biglietto da visita" del Movimento 5 Stelle. Ora parte anche una raccolta firme per abolirlo.  Nelle ultime ore una vera e propria "mazzata" al reddito di cittadinanza è arrivata dal presidente del partito di Matteo Renzi, Ettore Rosato che non ha certo usato mezzi termini per stroncare il provvedimento:

"E' uno strumento sbagliato, va riscritto tutto".

Abolizione reddito di cittadinanza, parte la raccolta firme

La raccolta firme di Italia Viva per decretare la morte del reddito di cittadinanza partirà il 15 giugno. Il rappresentante di uno dei partiti che sostiene il Governo Draghi ma che ha da sempre uno spirito critico su alcune tematiche, ha scattato una fotografia tutta al negativo per la misura di sostegno.

Una stroncatura che si va ad aggiungere alla richiesta clamorosa che qualche giorno fa a Napoli è finita sul tavolo della Prefettura: togliere il reddito di cittadinanza alle famiglie che hanno figli che non vanno a scuola.

Fatto sta che Rosato ha messo a nudo quelle che ritiene le maggiori criticità dello strumento:

"Spendiamo un sacco di soldi ma ci sono poveri senza aiuto, disoccupati senza proposte di lavoro, aziende senza lavoratori, più lavoro nero. Ci vogliono più soldi per la lotta alla povertà, risorse direttamente alle aziende che assumono, più soldi in busta paga a chi lavora".

Reddito di cittadinanza, che tormentone

Le continue stroncature da parte di Fratelli d'Italia e Lega per il Centrodestra, la bocciatura del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca (Partito democratico) che in un tavolo di lavoro con la Prefettura ha rimesso in discussione il documento, la Lega sempre pronta in pressing.

E ora anche Italia Viva. A tre anni in distanza dalla sua entrata in vigore (è stato introdotto nel 2019 dal primo governo Conte, in sostituzione del reddito di inclusione), il reddito di cittadinanza continua dunque a far discutere. Anche se delle primissime modifiche sono già state introdotte con la manovra di bilancio dall'attuale Esecutivo.

Ultimo in ordine di tempo, a chiedere correttivi è arrivato il partito di Renzi che ora ipotizza la strada del referendum.

Referendum per mettere fine alla misura

L'idea di Italia Viva è quella dunque della consultazione popolare attraverso una proposta abrogativa.

Certo, per quanto eclatante, i tempi non si annuncerebbero certo brevi. In buona sostanza non se ne parlerebbe prima del 2025.

A meno che l’attuale Governo non arrivi alla fine del mandato e non ci sia uno scioglimento anticipato del Parlamento. In quel caso la sorte del reddito di cittadinanza potrebbe cambiare anche prima. Quel che è certo, è che il provvedimento rappresenterà uno dei temi più caldi della prossima campagna elettorale per le Politiche 2023.

 

 

Seguici sui nostri canali