A poche ore dallo sciopero, Salvini: "Se ne fai uno al giorno, lo strumento allora non serve a nulla"
Tensioni nella maggioranza per l'apertura a qualche modifica al testo del ddl Sicurezza: sotto la lente carcere immediato per donne madri e divieto di vendita di sim senza permesso di soggiorno
Scioperi e Decreto sicurezza agitano il Governo.
Da una parte il vicepresidente del Consiglio e Ministro alle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini ha il suo bel daffare per arginare le polemiche e le tensioni con i sindacati e l'opposizione di Centrosinistra sulla questione scioperi e domani, venerdì 13 dicembre 2024, si annuncia un'altra giornata delicata.
Dall'altra, l'Esecutivo (che già vede il dibattito aperto nella maggioranza sulla cancellazione delle multe ai no vax) vive un momento di scontro tra Fratelli d'Italia e Lega sulla questione sicurezza.
Sicurezza, FdI "apre" dopo il confronto col Quirinale
La prima spina nel fianco per la premier Meloni è il Ddl Sicurezza.
Nelle scorse ore infatti, proprio dal suo partito, Fratelli d'Italia (e in sintonia con i Ministri FdI presenti nella squadra di Governo) è arrivata un'apertura, una disponibilità di massima, a riscrivere parzialmente il Disegno di legge Sicurezza.
Un'apertura che sembrerebbe "figlia" di un confronto "diplomatico" tra gli uffici legislativi del Quirinale e quelli dell’Esecutivo.
Sotto la lente, due temi piuttosto delicati e aggiunti "in corso d'opera" al testo originario del Ddl durante il voto alla Camera: si tratta della possibilità di carcere immediato anche per le donne madri e il divieto di vendita di schede per cellulari agli immigrati senza permesso di soggiorno.
La disponibilità del Governo a qualche modifica
Ecco allora che come detto in queste ore la disponibilità del Governo a qualche modifica è stata illustrata dal Ministro ai Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani proprio di Fratelli d’Italia:
"Non è esclusa una terza lettura del provvedimento varato dal Governo lo scorso anno, ora in discussione al Senato dopo l’approvazione alla Camera. Abbiamo fatto il punto su alcuni aspetti che forse possono essere migliorati, ma non abbiamo preso ancora decisioni. Stiamo verificando tutto lo scenario perché ci sono opinioni e sensibilità diverse. Nessuno intende stravolgere i contenuti del testo, ma su alcune cose qualche approfondimento può essere utile".
Approfondimenti? La Lega non ci sta
Ma su questo punto, ovvero provvedere a qualche approfondimento dei contenuti, la Lega non ci sta.
Tanto che a stretto giro di posta è arrivata una nota dei gruppi parlamentari a Camera e Senato volta a rispedire al mittente la proposta e con l'invito piuttosto a stringere i tempi:
"Il ddl sicurezza rappresenta uno strumento normativo di primaria importanza fortemente voluto dal Governo per tutelare l’operato delle forze di polizia sottoposte ad aggressioni e violenze durante le manifestazioni di piazza e per risolvere i principali fenomeni di allarme sociale, come ad esempio le occupazioni abusive di case, che minano la sicurezza dei cittadini e delle comunità locali. Va approvato immediatamente senza perdite di tempo".
Un messaggio chiaro ai naviganti tanto più che le riunioni di coalizione hanno visto presenti per la Lega i sottosegretari Nicola Molteni (Interno) e Andrea Ostellari (Giustizia) e la senatrice Erika Stefani (Commissione Giustizia).
Le altre reazioni, l'ultimatum di +Europa
Viceversa, da una parte dell'opposizione sono arrivate reazioni di apprezzamento per l'apertura di FdI.
Come da una nota del Pd, a firma dei senatori Andrea Giorgis e Alfredo Bazoli, capigruppo rispettivamente in Commissione Affari costituzionali e Giustizia:
"Apprendiamo che la maggioranza sta valutando modifiche al ddl sicurezza. È una buona notizia, perché è un disegno di legge pieno di strafalcioni giuridici, di norme palesemente incostituzionali, di previsioni contraddittorie. Ci auguriamo che, per una volta, vi sia la disponibilità da parte della maggioranza ad un confronto vero che porti alla riscrittura del testo".
Decisamente più critico Andrea Magi di +Europa:
"Dopo mesi di proteste, il ministro ammette candidamente che il ddl sicurezza potrebbe essere modificato. Questo provvedimento è un un ammasso di bestialità giuridiche, va ritirato prima che lo smontino i tribunali e che produca danni irreparabili ai cittadini e allo stato di diritto nel nostro Paese".
Le spine di Salvini: gli scioperi nei trasporti
Nel frattempo il leader della Lega Matteo Salvini, vicepresidente del Consiglio e Ministro a Infrastrutture e Trasporti è alle prese con il tormentone degli scioperi (quasi sempre programmati per il venerdì) del settore.
Tanto che ha nelle scorse ore ha osservato polemicamente:
"Se devi fare uno sciopero al giorno vuol dire che lo strumento non serve a nulla. Il diritto allo sciopero è di tutti ed è in Costituzione, ma sarà opportuno rivedere la normativa. Da quando siamo al Governo siamo arrivati a mille scioperi, così non si può andare avanti...".
Le dichiarazioni del rappresentante dell'Esecutivo sono arrivate durante la visita a un cantiere per le Olimpiadi di Milano Cortina, dopo che lo stesso Salvini aveva firmato la riduzione dello sciopero generale di domani, confermando la precettazione parziale dei lavoratori.
I commenti all'uscita di Salvini: solidarietà e critiche
Il leader della Lega ha incassato la solidarietà e il plauso del Ministro alla Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo, mentre non si è fatta attendere la replica polemica dei sindacati Usb che hanno promosso lo sciopero di domani, venerdì 13 dicembre 2024, attraverso le parole del segretario della Cisl, Luigi Sbarra:
"Le norme sullo Sciopero sono già codificate e condivise: non si possono cancellare con un atto unilaterale da parte di un ministro o di un Governo. Una cosa è criticare l'uso rituale e compulsivo dello strumento, un fatto che danneggia soprattutto il sindacato, altra cosa è mettere in discussione l'attuale disciplina che ne regola l'esercizio".
E ancora:
"Si rischia di comprimere un principio intangibile sancito dalla Costituzione e di regalare un assist a chi vorrebbe radicalizzare ulteriormente il clima sociale. Per coniugare il diritto allo sciopero e quello dei cittadini ad avere servizi essenziali e mobilità la legge c'è. Va semplicemente applicata".