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A Palazzo Chigi il trilaterale con Vance e von der Leyen: "Obiettivo raggiunto da Meloni"

Guerra in Ucraina all'epilogo: oggi l'attesissima telefonata fra Trump e Putin

A Palazzo Chigi il trilaterale con Vance e von der Leyen: "Obiettivo raggiunto da Meloni"
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Un tavolo rotondo, un’ora di colloqui riservati. La premier Giorgia Meloni accoglie a Palazzo Chigi JD Vance, vicepresidente degli Stati Uniti, e Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea.

Un incontro che punta  rilanciare il dialogo tra Europa e America dopo la crisi dei dazi e le conseguenze nefaste che ha provocato. Potenziali sviluppi sono attesi in giornata in merito alla guerra in Ucraina, Trump chiamerà ancora Putin.

Palazzo Chigi, trilaterale con Vance e Von der Leyen

L'incontro di domenica 18 maggio 2025, a margine della messa di inizio pontificato di Papa Leone XIV, è stato definito dal governo come un "successo personale della premier", il preludio a un possibile nuovo capitolo nei rapporti Usa-Ue.

La rilettura è: Meloni voleva creare un'occasione di dialogo diretto fra Unione europea e Usa e c'è riuscita. Quali risultati in tema soprattutto di dazi si otterranno grazie a questo dialogo, si vedrà: la stessa premier ha specificato che l'onere di trattare spetta a Von der Leyen, sedersi al tavolo è già un obiettivo raggiunto per l'Italia.

Il grande assente è Donald Trump, ma "è come se fosse qui”, tagliano corto a Palazzo Chigi. In effetti, Meloni ha già partecipato sabato a una telefonata con il presidente americano insieme a Starmer, Macron e Merz. Una discussione incentrata proprio sull’Ucraina e sul difficile dialogo tra Washington e Bruxelles.

"È l’inizio di un dialogo - afferma Meloni all’apertura del trilaterale - i problemi da superare ci sono, ma le relazioni tra Europa e Stati Uniti restano fondamentali".

Meloni con i suoi ospiti tra i corridoi di Palazzo Chigi

Il vice degli Usa: "Meloni una buona amica"

Sul tavolo non solo la pace in Ucraina, ma soprattutto il nodo dei dazi, ferita ancora aperta. La sospensione concordata da parte dell'amministrazione Trump scadrà a inizio luglio: l’obiettivo è una soluzione definitiva prima di quella data.

Al fianco di Meloni c'è JD Vance che definisce la definisce “una buona amica” e “una costruttrice di ponti fra Europa e Stati Uniti”. A sinistra, von der Leyen, che ringrazia il vicepresidente americano per il rinnovato impegno sul fronte ucraino e rilancia la necessità di maggiori investimenti europei nella difesa.

Il filmato del trilaterale:

Guerra in Ucraina, Trump chiama Putin

Ma è chiaro che la diplomazia più importante, quella legata al conflitto tra Russia e Ucraina, si gioca dietro le quinte e ruota attorno al telefono di Trump. È infatti attesa una telefonata che potrebbe cambiare tutto, oggi Donald Trump parlerà con Vladimir Putin.

Ad annunciarlo è stato lo stesso presidente su Truth, promettendo di voler “fermare il bagno di sangue”. Dopo Putin, chiamerà Zelensky e alcuni leader NATO. La fine della guerra potrebbe essere vicina, l'auspicio è che ci sia una pace giusta e non una pace purchessia.

Steve Witkoff, l'inviato speciale americano:

“Credo che il presidente avrà successo, se non ci riesce lui, nessuno può”.

Schlein e Renzi: "Italia esclusa dal tavolo che conta"

È proprio sul tema della guerra che le opposizioni mettono in dubbio la rilevanza internazionale di Meloni. La segretaria del Pd Elly Schlein ha commentato con sarcasmo.

Altro che pontiera: domani i leader europei parleranno con Trump per un vero percorso di pace e l’Italia non ci sarà”.

Sulla stessa linea Matteo Renzi che invita la premier a tornare “al tavolo che conta”, quello in cui si decidono le sorti della martoriata Ucraina e da cui l'Italia è stata esclusa.

Il riferimento è al vertice tenuto a Tirana pochi giorni fa tra i leader di Francia, Gran Bretagna, Germania e Polonia con Zelesky. Telefonicamente, è intervenuto anche Trump.

Il post di Renzi:

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