Vertice Nato, Schlein: "Spagna modello da seguire". Meloni: "Sanchez poco serio, sconfessato un accordo già firmato"
Conte: "Debiti e tagli le conseguenze". Fratoianni: "Meno sanità e istruzione, più guerra"

La recente decisione della NATO di spingere gli Stati membri a portare la spesa per la difesa al 5% del PIL entro il 2035 – suddivisa in un 3,5% per la difesa in senso stretto e un ulteriore 1,5% per la sicurezza (che comprende infrastrutture, pensioni militari e altri aspetti) – ha scatenato il dibattito politico in Italia.
Mentre la premier Giorgia Meloni ha assicurato l’adesione dell’Italia al nuovo target, le opposizioni accusano il governo di aver assunto un impegno insostenibile e dannoso per il futuro del Paese.
Elly Schlein: “Scelta miope, serve seguire l’esempio spagnolo”
La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, si è apertamente dichiarata contraria all’adesione italiana all’obiettivo del 5%. Schlein ha ricordato come anche la Spagna, pur rimanendo pienamente all’interno dell’Alleanza Atlantica, abbia deciso di non aumentare la spesa fino a quel livello.
“Ho detto a Giorgia Meloni che, nell’interesse dell’Italia e per non ipotecare il futuro delle prossime generazioni, avrebbe dovuto assumere la stessa posizione di Madrid”, ha spiegato la leader dem.
La Spagna, infatti, ha ribadito il proprio impegno nei confronti della NATO e degli obiettivi strategici, ma ha concordato un percorso che si ferma al 2,1% del PIL, molto lontano dalla soglia del 5%. Secondo Schlein, la scelta spagnola dimostra che esistono margini di manovra politica:
“Non si capisce perché la presidente del Consiglio non riesca mai a dire di no al suo amico Donald Trump”, ha dichiarato, facendo riferimento al pressing dell’ex presidente USA, che avrebbe addirittura minacciato la Spagna con dazi doppi per il suo rifiuto.
Schlein ha poi sottolineato che portare la spesa militare italiana al 5% del PIL significherebbe destinare 445 miliardi di euro in più entro il 2035.
“Una cifra che comprometterebbe lo stato sociale del nostro Paese. È una scelta grave, dannosa e irrealistica”, ha concluso.
Giuseppe Conte: “Un patto scellerato che condanna le future generazioni”
Ancora più duro il giudizio di Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, che ha definito l’adesione di Meloni al target NATO un vero e proprio “disastro sociale”. Davanti ai giornalisti fuori dalla Camera, Conte ha attaccato frontalmente la premier:
“Ha firmato un accordo che comporterà un impegno di oltre 400 miliardi per armi, missili, carri armati. Tutto questo senza spiegare dove verranno trovati i fondi”.
Secondo l’ex presidente del Consiglio, la scelta di Meloni è “vigliacca”, perché rimanda ogni effetto pratico dopo il 2026, scaricando così il peso sulle spalle dei governi futuri.
“Questi sono debiti, tasse e tagli che graveranno sui nostri figli. È un tradimento nei confronti degli italiani”, ha concluso.
Nel dibattito parlamentare è intervenuto anche Nicola Fratoianni, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, che ha puntato il dito contro quella che ha definito “la grande menzogna della politica italiana”: l’idea che non ci siano risorse disponibili. “Il mantra ‘non ci sono i soldi’ è il pretesto per giustificare qualsiasi scelta antisociale”, ha denunciato.
Fratoianni ha criticato il governo per le sue priorità di spesa – citando non solo il 5% del PIL per la difesa, ma anche il progetto del Ponte sullo Stretto e i fondi destinati ai centri in Albania – proponendo invece un piano alternativo basato su giustizia fiscale.
“Possiamo tassare gli extraprofitti delle grandi industrie, introdurre una tassa sui super-ricchi. Ma si sceglie di colpire sempre i più vulnerabili: lavoratori, pensionati, piccoli imprenditori”.
Calenda controcorrente
Il leader di Azione, Carlo Calenda, da sempre favorevole a una difesa comune europea, al contrario sostiene la decisione del Governo. E punzecchia il leader pentastellato Giuseppe Conte, in riferimento al Superbonus:
"Ciò che non si sopporta è l’ipocrisia di chi ha fatto spendere allo Stato 126 miliardi per rifare le case private - spesso a signori benestanti - e fa oggi la propaganda sulla necessità di investire in scuola e sanità. Con quei soldi avremmo messo a posto scuola e sanità per sei/sette anni".
Meloni difende l’impegno NATO: “Scelta condivisa, costi sostenibili”
Dal canto suo, la premier Giorgia Meloni ha ribadito che la decisione di aderire al nuovo piano NATO è stata condivisa da tutti i 32 membri dell’Alleanza, compresa la Spagna.
“Abbiamo tutti firmato lo stesso documento”, ha dichiarato, in sottile polemica sulle presunte esenzioni ottenute da Madrid.
Nel suo intervento in Parlamento prima del Consiglio Europeo e del vertice NATO dell’Aia, Meloni ha chiarito che l’Italia intende rispettare l’obiettivo del 5%, ma attraverso un percorso graduale, con revisione prevista nel 2029. Ha anche precisato che non verrà invocata la clausola di salvaguardia del Patto di Stabilità per coprire le spese militari: “I costi sono sostenibili”.
Infine, ha ribadito l’importanza strategica di una difesa europea autonoma:
“Non possiamo essere veramente liberi se dipendiamo da altri per la nostra sicurezza”.
La Meloni è sempre stata un opportunista con tanta ambizione personale e sta' trasformando l Italia in un paese sempre più povero e subalterno .
Sanchez ha carattere la meloni no.