10 suicidi da inizio 2025

7mila nuovi posti in più contro il sovrafollamento delle carceri: il Governo affida la missione al nuovo commissario straordinario

A Palazzo Chigi, la premier Giorgia Meloni ha presieduto un vertice dedicato alla questione. Delmastro: "Non serviva lo svuotacarceri"

7mila nuovi posti in più contro il sovrafollamento delle carceri: il Governo affida la missione al nuovo commissario straordinario
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Dall'inizio del 2025, dieci detenuti si sono tolti la vita nelle carceri italiane, un dato che aggrava ulteriormente la crisi del sistema penitenziario. Per far fronte a questa emergenza, il governo ha annunciato un piano per la creazione di 7.000 nuovi posti detentivi. La responsabilità del piano è stata affidata a Marco Doglio, commissario straordinario per l’edilizia penitenziaria. Tuttavia i dettagli restano ancora poco chiari.

Carcere

Un vertice per il piano carceri

A Palazzo Chigi, la premier Giorgia Meloni ha presieduto un vertice dedicato alla questione, a cui hanno partecipato il Ministro della Giustizia Carlo Nordio, il sottosegretario Andrea Delmastro, il Commissario per le carceri Marco Doglio, oltre a rappresentanti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria. Durante l’incontro, è stato ribadito l’impegno per un programma definito "imponente" da Nordio, che ha assicurato un'accelerazione nella sua realizzazione per contrastare il sovraffollamento.

Attualmente, le carceri italiane ospitano oltre 61.000 detenuti, ben al di sopra della capienza regolamentare. Il fenomeno dei suicidi è in crescita e il governo punta su nuove infrastrutture per alleggerire la pressione sui penitenziari. La responsabilità del piano è stata affidata a Marco Doglio, commissario straordinario per l’edilizia penitenziaria.

Edilizia penitenziaria: 7mila nuovi posti

Il programma prevede un investimento di 250 milioni di euro per la creazione di 7.000 nuovi posti detentivi, parte dei 10.000 necessari per bilanciare la situazione attuale. Questo intervento rientra nel decreto "Carcere sicuro", approvato lo scorso luglio, che ha introdotto la figura del commissario straordinario per accelerare la realizzazione delle opere. Doglio, esperto di infrastrutture con oltre 25 anni di esperienza nel settore finanziario e immobiliare, sarà in carica fino al 31 dicembre 2025 e potrà contare su un team di cinque esperti.

Secondo le stime, è necessario un rapido intervento per contenere l’indice di sovraffollamento, passato dal 115% al 131% in soli due anni. Situazioni particolarmente critiche si registrano in istituti come San Vittore a Milano, che ospita quasi 1.000 detenuti a fronte di una capienza di 448 posti, e nelle carceri di Taranto e Regina Coeli a Roma. Tra le misure previste dal piano nazionale vi sono interventi mirati, come quelli per la casa circondariale di Brescia Canton Monbello, e la riconversione di caserme dismesse, sul modello di quanto già avviato a Grosseto.

San Vittore, Milano

Una crisi imponente

Il 2024 si è chiuso con numeri drammatici: 90 suicidi fra i detenuti, il dato più alto nella storia recente del sistema penitenziario italiano. Secondo il Garante Nazionale delle persone private della libertà, al 10 gennaio 2025 gli istituti di pena ospitavano 61.852 reclusi, con un surplus di oltre 10.000 unità rispetto alla capienza regolamentare, portando l’indice di sovraffollamento al 132,05%.

Un terzo dei detenuti è di nazionalità straniera (19.703), mentre 42.061 sono condannati con sentenza definitiva; il resto è in attesa di giudizio. Parallelamente, aumentano gli episodi di violenza: nel 2024 si sono registrate 668 aggressioni (50 in più rispetto all’anno precedente) e 12.896 atti di autolesionismo (+514).

Crescono anche le proteste collettive, con 579 episodi in un anno, tra scioperi della fame e rifiuti di rientrare nelle celle. Il 2024 ha visto sette rivolte carcerarie, cinque in più rispetto all’anno precedente.

Le dichiarazioni del governo

Il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro ha commentato la nomina di Doglio come la prova che "non serviva uno ‘svuotacarceri’, ma un piano di edilizia penitenziaria che consenta, solo in un secondo momento, di valutare provvedimenti di clemenza per scelta e non per necessità". Dello stesso avviso anche il collega Andrea Ostellari, che ha sottolineato l’impegno dell’esecutivo per "migliorare le condizioni dei nostri istituti di pena, con spazi adeguati per la detenzione, la formazione e il lavoro dei detenuti, e garantire maggiore sicurezza al personale penitenziario".

Il governo punta dunque su un piano infrastrutturale per risolvere il problema del sovraffollamento e migliorare le condizioni delle carceri. Tuttavia, restano molte incognite sui tempi di attuazione e sull’efficacia delle misure adottate, mentre il sistema penitenziario continua a mostrare segni di profonda crisi.

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