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La passione di Christian Brambilla per il meteo

Focus sull'esperto meteo che ormai da tempo cura su News Prima le previsioni del tempo, soprattutto per la Lombardia, ma non solo

La passione di Christian Brambilla per il meteo
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Spesso, quando applicazioni e siti meteo annunciano all’unisono e catastroficamente il diluvio universale (o viceversa), lui è fra i pochi ad andare controcorrente. Ma guarda caso, ci azzecca sempre (o quasi): è la differenza fra le previsioni "urlate" e fatte per fare audience e l'analisi coscienziosa e meticolosa (verrebbe anche da usare l'aggettivo "onesta") dei dati.

Christian Brambilla, 43 anni, brianzolo di Seregno, laureato in Economia e commercio e dipendente di un’azienda leader nella logistica, è ormai da tempo l'esperto meteo che più volte la settimana cura su News Prima le previsioni del tempo, soprattutto per la Lombardia, ma non solo.

La passione di Christian Brambilla per il meteo

Sposato con Beatrice, dalla quale ha avuto i figli Giacomo e Filippo, tra i suoi segni particolari c’è, infatti, l’hobby, anzi la vera e propria passione del meteo.

"Da quando ero bambino. Guardavo in alto e mi chiedevo come si formassero i temporali, la neve e la grandine. Tenevo scritte quotidianamente le temperature e annotavo come si presentava il cielo a Biassono, dove allora vivevo - racconta Brambilla - Poi, a fine anni Novanta, attraverso l’incontro con l’associazione no profit il Centro meteo lombardo mi si è aperto un mondo. Mi sono via via acculturato leggendo i libri di meteorologia del colonnello Giuliacci, poi sono venuto in contatto con alcune persone dell’Aeronautica e mi sono aggiornato con modelli meteo disponibili gratuitamente sul web".

Da quel momento Christian ha iniziato a "fare" le prime previsioni meteo.

"Quasi per gioco per i miei colleghi, poi la cosa si è fatta via via più seria, tanto che ora ho una mailing list di 5mila persone a cui, quasi giornalmente, mando le previsioni per la Lombardia a breve termine, sui 3-4 giorni. Nel frattempo ho collaborato con alcune radio locali".

Insomma, una passione è diventata quasi una professione.

"Comincio leggendo le mappe meteorologiche dell'emisfero settentrionale, poi quelle europee e infine quelle italiane e regionali: una previsione accurata richiede circa un'ora di analisi e scrittura".

Più recentemente è invece iniziata la collaborazione con NewsPrima.it, mentre in primavera ha voluto sondare nuove esperienze e ha aperto un canale WhatsApp, Ch meteo (con previsioni per la Lombardia), che ha registrato ben mille iscritti in soli tre mesi.

"Mio figlio Giacomo è contentissimo e mi fa pubblicità a scuola. Il mio sogno è fare previsioni meteo in tv".

Del resto, quello delle previsioni meteo - mai come in questo periodo - è un tema attualissimo, nel quale soprattutto il popolo del web si trova di fatto davanti a una valanga di informazioni, aggiornamenti e anticipazioni sul tempo che farà.

Qualcuno ha già detto, scherzando ma non troppo, che sarà il nuovo Bernacca. Lui osserva il cielo, studia modelli e algoritmi per capire che tempo farà. E noi osserviamo lui. Perché ad esempio, l’altro sabato (il 29 giugno), che in Brianza non avrebbe fatto nemmeno una goccia d’acqua era stato praticamente l’unico a dirlo, mentre applicazioni e siti meteo annunciavano all’unisono e catastroficamente il diluvio universale. La storia è quella di Christian Brambilla, 43enne residente in città, laureato in Economia e commercio e dipendente di un’azienda leader nella logistica. Sposato con Beatrice, dalla quale ha avuto i figli Giacomo e Filippo, tra i segni particolari c’è l’hobby, anzi la vera e propria passione del meteo. «Da quando ero bambino. Tenevo scritte quotidianamente le temperature e annotavo come si “presentava” il cielo a Biassono, dove allora vivevo - racconta Brambilla - Poi, a fine anni Novanta, attraverso l’incontro con l’associazione no profit il Centro meteo lombardo mi si è aperto un mondo. Mi sono via via acculturato leggendo i libri di meteorologia del colonnello Giuliacci, poi sono venuto in contatto con alcune persone dell’Aeronautica e mi sono aggiornato con modelli meteo disponibili gratuitamente sul web». Da quel momento Christian ha iniziato a «fare» le prime previsioni meteo. «Quasi per gioco per i miei colleghi, poi la cosa si è fatta via via più seria, tanto che ora ho una mailing list di 5mila persone a cui, quasi giornalmente, mando le previsioni per la Lombardia a breve termine, sui 3-4 giorni. Nel frattempo ho collaborato con alcune radio locali». Più recentemente è invece iniziata la collaborazione con Newsprima (il portale web del nostro gruppo editoriale), mentre in primavera ha voluto sondare nuove esperienze e ha aperto un canale whatsapp, Ch meteo (con previsioni per la Lombardia), che ha registrato ben mille iscritti in soli tre mesi. «Mio figlio Giacomo è contentissimo e mi fa “pubblicità” a scuola. Il mio “sogno” è fare previsioni meteo in tv». Del resto, quello delle previsioni meteo - mai come in questo periodo - è un tema attualissimo, nel quale soprattutto il «popolo del web» si trova di fatto davanti a una «valanga» di informazioni, aggiornamenti e anticipazioni sul tempo che farà. Ma non sempre è tutto da prendere come oro colato. Tanto che l’ammonimento principale sta diventando quello di diffidare dai siti «acchiappaclic». «Il discorso è semplice. La meteorologia sta diventando importante, specie con internet e gli smartphone. Come tutti sappiamo, ormai le previsioni si possono vedere con le app. Però, spesso, queste previsioni non sono fatte da una persona, ma da un computer, quindi possono risultare molto sballate. In primo luogo perché sono formulate oltre i due giorni, in secondo luogo perché il computer non conosce il territorio. Senza contare che ci sono siti che vivono di questo: più mettono il titolone e più invogliano a cliccare». Ecco allora arrivare una prima «dritta» per avere un’informazione più corretta. «Il bollettino testuale è quello vero. Con le icone non si va lontano, in quel caso bisogna guardare il grado di probabilità. Sotto il 70 per cento una previsione può essere tranquillamente cestinata». Eppure molte gite o escursioni finite tragicamente ci dicono che un minimo di informazione è importante. «Certo, conoscere l’evoluzione meteo e prendere gli accorgimenti del caso per chi va in montagna o in riva ai fiumi è fondamentale. Ma anche banalmente per chi deve uscire di casa, in città, per andare a fare la spesa. Ci sono purtroppo dei siti che di basi scientifiche hanno poco. Ci vuole allora buon senso e occhio critico. Consiglio a tutti, “AllertaLom”, l’app della Protezione civile della Lombardia. Prima di andare in montagna è opportuno verificare queste allerte. Quando è arancione o rossa è d’obbligo evitare attività all’aperto e gite, ma anche commissioni e spostamenti della nostra quotidianità». In questi ultimi tempi si fa anche un gran parlare dei cambiamenti climatici. «Siamo di fronte a un fenomeno che ci sta ormai interessando sempre di più. Due sono le principali conseguenze. O siccità prolungata o piogge prolungate. Sono gli opposti che si prolungano nel tempo. Ci troviamo di fronte a queste situazioni e c’è l’aumento di fenomeni estremi come alluvioni e nubifragi, ma mi raccomando non chiamatele bombe d’acqua. Quelle sono un’altra cosa. Queste situazioni ci sono sempre state, ma è la frequenza che è aumentata. Questo è preoccupante. Questi fenomeni in un territorio si verificano più spesso. Purtroppo la constatazione è che la Brianza in 60 anni è stata cementificata a dismisura e quando arrivano i nubifragi non c’è rimedio. Prima c’erano campi che drenavano l’acqua, ora non più. Siamo la provincia più cementificata d’Europa, abbiamo superato Napoli». E di fronte a questa estate così pazzerella, da adesso a metà settembre cosa ci attende? «I modelli stanno iniziando a intravedere una fase più stabile, ma non prima del 10-15 luglio. Ci attende finalmente un periodo più stabile, con temperature più calde grazie all’anticiclone africano. Avremo dunque giornate calde, comunque con temporali. Incrociamo le dita, ma facciamo sempre attenzione». Un allagamento in via allo Stadio, accanto Christian Brambilla
Christian Brambilla

Diffidate dei meteo "acchiappaclic"

Ma non sempre è tutto da prendere come oro colato. Tanto che l’ammonimento principale sta diventando quello di diffidare dai siti acchiappaclic.

"Il discorso è semplice. La meteorologia sta diventando importante, specie con internet e gli smartphone. Come tutti sappiamo, ormai le previsioni si possono vedere con le app. Però, spesso, queste previsioni non sono fatte da una persona, ma da un computer, quindi possono risultare molto sballate. In primo luogo perché sono formulate oltre i due giorni, in secondo luogo perché il computer non conosce il territorio. Senza contare che ci sono siti che vivono di questo: più mettono il titolone e più invogliano a cliccare".

Ecco allora arrivare una prima dritta per avere un’informazione più corretta.

"Il bollettino testuale è quello vero. Con le icone non si va lontano, in quel caso bisogna guardare il grado di probabilità. Sotto il 70 per cento una previsione può essere tranquillamente cestinata".

Eppure molte gite o escursioni finite tragicamente ci dicono che un minimo di informazione è importante.

"Certo, conoscere l’evoluzione meteo e prendere gli accorgimenti del caso per chi va in montagna o in riva ai fiumi è fondamentale. Ma anche banalmente per chi deve uscire di casa, in città, per andare a fare la spesa. Ci sono purtroppo dei siti che di basi scientifiche hanno poco. Ci vuole allora buon senso e occhio critico. Consiglio a tutti, AllertaLom, l’app della Protezione civile della Lombardia. Prima di andare in montagna è opportuno verificare queste allerte. Quando è arancione o rossa è d’obbligo evitare attività all’aperto e gite, ma anche commissioni e spostamenti della nostra quotidianità".

Attenzione ai cambiamenti climatici

In questi ultimi tempi si fa anche un gran parlare dei cambiamenti climatici.

"Siamo di fronte a un fenomeno che ci sta ormai interessando sempre di più. Due sono le principali conseguenze. O siccità prolungata o piogge prolungate. Sono gli opposti che si prolungano nel tempo. Ci troviamo di fronte a queste situazioni e c’è l’aumento di fenomeni estremi come alluvioni e nubifragi, ma mi raccomando non chiamatele bombe d’acqua. Quelle sono un’altra cosa. Queste situazioni ci sono sempre state, ma è la frequenza che è aumentata. Questo è preoccupante. Questi fenomeni in un territorio si verificano più spesso. Purtroppo la constatazione è che la Brianza in 60 anni è stata cementificata a dismisura e quando arrivano i nubifragi non c’è rimedio. Prima c’erano campi che drenavano l’acqua, ora non più. Siamo la provincia più cementificata d’Europa, abbiamo superato Napoli".

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