Elenoire Ferruzzi e il commento alla foto di Antonella Clerici, quando la volpe non arriva all'uva: l'Irriverente commento di Simone Di Matteo
L'ex gieffina ci fornisce l'ennesima dimostrazione di cosa non dover mai essere o diventare
“La vita è contraddittoria in sé, quindi la verità non può essere non-contraddittoria, solo le bugie possono essere coerenti” disse una volta Osho Rajneesh, o più semplicemente noto con il soprannome di Osho, quel mistico e maestro spirituale indiano che attraverso le sue massime guida un po’ la vita di tutti noi da tempo immemore. E in effetti, a pensarci bene, come recita il titolo di un libro che ho scritto qualche anno fa insieme a Maria Monsè, ritengo che la vita sia solo e soltanto una questione di verità. Gli scandali taciuti o solamente dimenticati preferisco di gran lunga lasciarli a chi vive di ricordi, insolute storie o improbabili sogni.
L'invidia potrebbe essere una brutta compagna, vero Elenoire Ferruzzi?
In un batter di ciglia, rigorosamente finte s’intende, ci siamo ritrovati in un’epoca in cui il talento non ha più alcun valore e il successo viene misurato in base alla quantità di tempo che si passa davanti o dietro alle telecamere anziché in base al come vi si rimane e al segno che si lascia. Di artisti - ahimè, ahinoi, ahitutti - quegli autentici divi e divine che qualcosa di bello da insegnare o mostrare ad un pubblico ce l’hanno per davvero, non se ne vede più la men che minima traccia in giro.
E forse, sarà proprio per questo che non è poi così difficile accorgersi del fatto che il mondo, al momento, sembra esser popolato esclusivamente da casalingue invidiose e disperate che si fregiano delle più nobili cause benché non abbiano alcuna competenza o conoscenza a riguardo, gente senza arte né parte che si arroga il diritto di poter sentenziare sulla vita degli altri senza aver mai guardato alla propria, uomini e donne o presunti tali disposti finanche a ricoprirsi di ridicolo pur di ottenere cinque minuti di popolarità, e nondimeno, persone che si battono il petto per la più giusta delle battaglie e poi non muovono un dito per far sì che si arrivi ad un risvolto positivo.
Di questo e molto altro ancora dovrebbe saperne indubbiamente qualcosa Elenoire Ferruzzi che, con i suoi deliri di onnipotenza che altro non possono essere se non siparietti conditi con teatrini scontati, studiati a tavolino e che mirano ad ingraziarsi il favore di non so chi, pare incarnare alla perfezione l’emblema di una sconclusionata contemporaneità che, sotto certi punti di vista, meritiamo di vivere. Che la “sorella non gemella” di Jessica Alves sia da illo tempore alle prese con tutto ciò che va al di là della sua portata è cosa assai risaputa.
Già nei mesi scorsi, durante l’ultima edizione del Grande Fratello Vip, ci aveva fornito una chiara dimostrazione di cosa non dover mai essere o diventare, provando per giunta a strumentalizzare l’omotransfobia a suo personale vantaggio e ad utilizzare la diversità al pari di uno strumento per ottenere popolarità. Non contenta, però, nelle ultime settimane è tornata a dare una pessima rappresentazione di sé.
Considerata la rivoluzione attuata da Pier Silvio Berlusconi a Mediaset, magari deve essersi vista costretta a trovare una valida alternativa a quella televisione che pare averle chiuso definitivamente (me lo auguro) le porte in faccia (neppure se lo (s)parlare a sproposito le permettesse di portarsi il pane a casa). O chissà, forse perché meramente annoiata da quell’eterno crogiolarsi su un letto di vane illusioni, si sarà sentita in dovere di dispensare la propria opinione non richiesta soltanto per il gusto di farlo. Purtroppo, questo non sta a me stabilirlo, ma è innegabile che le sue più recenti dichiarazioni abbiano lasciato alquanto a desiderare. Basti pensare alla scelta di definire la sopracitata nuova linea editoriale che Berlusconi Jr vorrebbe imporre al suo gruppo multimediale “una pagliacciata”, dimenticandosi, evidentemente per un attimo, che forse erano proprio personalità come lei, degne dei peggiori circhi di Caracas e dintorni, a rendere quella medesima tv tale (“una pagliacciata”, per l’appunto).
Oppure, al commento inopportuno “un uomo” a corredo di una foto “acqua e sapone” di Antonella Clerici quando lei in primis ha continuamente raccontato, fino alla nausea, di aver subito bullismo per il suo percorso di transizione da uomo a donna. Perciò mi domando se lei abbia compreso cosa significhi essere presi di mira per il proprio aspetto fisico!?! Oppure se per caso, in un’era in cui ci si vanta di mostrarsi per come si è (senza filtri, veli o misure) e il rimanere continuamente fedeli a se stessi è divenuto un autentico mantra, la sua non sia solo invidia perché la Clerici è riuscita laddove lei ha inevitabilmente fallito!
Povera Antonella, costantemente presa di mira da chi vorrebbe trovarsi dove è lei ora, ma una cosa è indubbia: lei con il suo “sugo”, lo stesso per il quale un cantante non volle partecipare al suo Festival di Sanremo, ci ha costruito una lunga carriera di tutto rispetto; altri, invece, con molto meno sono stati in grado solamente di compilare un curriculum pieno di figure di me*da!!!