che caos!

Dal capello nel piatto agli agnolotti "che sanno di sudore di cane": a Quattro ristoranti è successo di tutto

L'ultima puntata del cooking show di Alessandro Borghese (registrata ad Asti) è stata ricca di... colpi di scena.

Dal capello nel piatto agli agnolotti "che sanno di sudore di cane": a Quattro ristoranti è successo di tutto
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Una puntata che sicuramente resterà nella storia di Quattro ristoranti. Il programma di Alessandro Borghese (in onda su Sky) ha fatto tappa ad Asti. Ma le cose non sono andate proprio come ci si aspettava.

Caos Quattro ristoranti ad Asti

Tutto è nato per colpa... di un capello. E la trasmissione ha preso una brutta piega, tra scontri decisamente sopra le righe tra i concorrenti. A scatenare la bagarre è stata Manuela Scavino, titolare dell'Enoteca gastronomica Civico 15 di Canelli (che ha poi vinto la puntata), che ha trovato un capello in un piatto servitole da La signora in rosso di Nizza Monferrato. Il titolare Fabio Fassio - che non ha cambiato il piatto della collega - ha sostenuto che non ci fosse alcun capello quando è stata servita la portata, e a quel punto si è scatenato il finimondo.

Fassio ha infatti iniziato a dare giudizi molto pesanti sui colleghi: "Questi agnolotti di coniglio sanno di sudore di cane", ha detto assaggiando il piatto della chef Daniela Solive della Premiata osteria dei fiori, a Cortiglione.

E poi, quando si è seduto   all’Agriturismo Le Tère Ruse di Mombaruzzo, di proprietà di Gregorio Pic, ha sputato una lumaca, sostenendo fosse cruda e di aver sentito scrocchiare sotto i denti il cibo. dove ha letteralmente sputato una lumaca.

La vittoria... col giallo (o col vetro?)

Ma non è stato solo Fassio protagonista di episodi discussi. Alla fine della puntata Borghese ha assegnato il suo celeberrimo "diesci" (dicei punti) ai plin di Manuela Scavino, decretandone di fatto la vittoria.  Ma  Daniela Solive ha sostenuto che nel ripieno ci fosse un pezzo di vetro.

Pare che Borghese - che è riuscito comunque a portare avanti la puntata - alla fine abbia espresso al sindaco di Canelli il suo disappunto per la rissosità dei ristoratori astigiani.

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