Zona arancione: cosa si può tornare a fare in Veneto da oggi e presto (forse) in Lombardia e Piemonte
In soldoni, si torna a scuola anche fino alla terza media, riaprono i parrucchieri (e gli altri negozi) e torna anche la deroga dei 30 chilometri per chi vive nei piccoli Comuni. Il Piemonte dovrà aspettare almeno fino al 18 aprile, la Toscana ancora di più.
Fra le regioni coperte dal nostro circuito editoriale, il Veneto abbandona oggi, martedì 6 aprile 2021, la zona rossa e raggiunge la Liguria, che però conserva due province in stato di massime restrizioni almeno fino al 12 aprile, quando anche la Lombardia spera di cambiare colore. Il Piemonte dovrà aspettare ancora fino a dopo il 18 aprile, la Toscana probabilmente fino al 26.
Zona arancione: cosa si può tornare a fare
Il nuovo decreto del Governo che fissa regole e divieti fino al 30 aprile 2021, per tutto il mese prevede due soli colori, rosso o arancione: tradotto, bar e ristoranti - gli ambiti a più alta socialità - rimarranno chiusi.
In arancione, in soldoni, si torna a scuola anche fino alla terza media, riaprono i parrucchieri e tutti gli altri negozi e torna anche la deroga dei 30 chilometri sugli spostamenti per chi vive nei piccoli Comuni, anche per la visita a parenti e amici consentita una volta al giorno altrimenti solo all'interno del proprio Comune (dove ci si può muovere comunque senza autocertificazione).
Spostamenti tra regioni ancora blindati, fatta eccezione per le famiglie che si spostano in blocco verso una seconda casa e tranne che in Liguria fino all’11 aprile, anche per i residenti, mentre in Toscana seconde case vietate solo per i non residenti.
Tampone antigenico o molecolare con esito negativo 48 prima di tornare in Italia dall'estero, più comunque cinque giorni di quarantena e tampone con esito negativo. La quarantena sale a 14 giorni da paesi non Ue.
Non cambia nulla riguardo a coprifuoco (5-22) e orari per l'asporto di ristoranti (fino alle 22) e bar (fino alle 18).
Quindi, niente fascia gialla, ma in zone con dati da fascia gialla potrebbero esserci aperture nei confronti di ristoranti a pranzo e luoghi della cultura. Al momento è però solo una ipotesi. GUARDA IL FILMATO:
Ma anche le zone rosse non sono più quelle di una volta...
Le regole ci sono, ma i controlli sono limitati e le restrizioni incidono soprattutto sui locali pubblici, ora che anche sulle scuole c'è un allentamento.
Ci si muove eccome, lo abbiamo già scritto, almeno quattro volte rispetto a un anno fa.
Facciamo un esempio.
Mi chiamo Mario Rossi e sabato, in zona rossa, mi sono alzato, sono uscito di casa, sono andato in posta, poi dal tabaccaio, poi dal ferramenta (uno dei diversi tipi negozi aperti in zona rossa) e infine a far la spesa nel Comune vicino (per il criterio della maggior convenienza) prima dal panettiere e poi anche al mercato settimanale.
Insomma una mattinata uguale a tante altre, anche prima della pandemia. Il pomeriggio?
Approfittando delle concessioni pasquali sono andato a trovare mia zia nella provincia vicina (ma sempre restando in regione) per la visita giornaliera a un parente e tornando mi sono fermato a comprare i fiori da portare al cimitero, prima di partecipare alla messa serale in chiesa parrocchiale coi mei compaesani e tornare infine a casa a fare la valigia per volare in Spagna con l'ultimo aereo per qualche giorno di vacanza.
Tutto perfettamente lecito.
Con l'arancione per fortuna - conclude Mario Rossi - potrò finalmente aggiungerci anche quel taglio di capelli che ormai rinvio da troppo tempo... Mentre per un aperitivo al bar con gli amici dopo la palestra, prima di andare a vedere un bel film al cinema, beh.. per quello dovrò aspettare ancora.
daniele.pirola@netweek.it