giornata contro la violenza sulle donne

WAW - Women at Work e Young Inclusion progetti a sostegno delle donne

Una tavola rotonda per riflettere sulle piaghe che lascia la violenza di genere per sostenere e favorire il rientro in società di quelle donne che di questa violenza sono rimaste vittime.

WAW - Women at Work e Young Inclusion progetti a sostegno delle donne
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L’incontro “Violenza di genere, come uscirne?”, che si è svolto giovedì 25 novembre presso la sede della Provincia di Monza e Brianza, è stata l’occasione per conoscere due progetti sostenuti dal programma Interreg Italia-Svizzera, “Young Inclusion” e “WaW - Women at Work”, entrambi volti alla difesa delle donne e a sostenere la fragilità femminile.

L'evento

I referenti delle due reti si sono messi in dialogo con alcune figure di spicco della politica, impegnate a più livelli per la parità e contro la violenza di genere. Sono stati invitati, infatti, il deputato del Parlamento Europeo Massimiliano Salini, la deputata della Repubblica Italiana Maria Chiara Gadda, la presidente del Consiglio delle Pari Opportunità di Regione Lombardia Letizia Caccavale e la Consigliera di Parità di Regione Lombardia Carolina Pellegrini. A fare gli onori di casa, Luca Santambrogio, presidente della Provincia di Monza e Brianza, assieme alla Consigliera di Parità Provinciale Alessandra Ghezzi. Ad accompagnare l’incontro anche l’esibizione di un’attrice, Adriana Bagnoli, e di un musicista, Andrea Motta, che hanno proposto testi di letteratura e musica per riflettere sulla donna, la violenza, il desiderio.

Due progetti a difesa delle donne

“Young Inclusion” e “Waw - Women at Work” sono due progetti sostenuti dal programma Interreg Italia-Svizzera. “Young Inclusion" ha preso il via nel giugno 2019, ricevendo un finanziamento di 1,2 milioni, e vuole favorire l’inclusione di soggetti fragili, tra cui anche le donne-madri vittime di violenza, attraverso l’attività di alcune community care attive sul territorio lombardo. “WaW - Women at Work”, partito a dicembre 2020, promuove invece il reinserimento lavorativo di tali soggetti femminili attraverso percorsi e laboratori volti alla crescita umana e alla responsabilizzazione. Non vuole essere un progetto di orientamento professionale, bensì lanciare una sfida più profonda che coinvolga la donna e il lavoro: valorizzare il bene nella parte di società disagiata, in quanto le risorse stanno nello stesso tessuto di legami in cui nascono i problemi.

Le parole dei presenti

In conclusione dell'evento il presidente della provincia di Monza e Brianza Santambrogio ha così commentato la giornata:

"Siamo molto contenti di aver ospitato questo incontro proprio in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Ricordare le vittime della violenza e dei femminicidi serve a richiamarci alla responsabilità istituzionale di agire per promuovere ogni azione di prevenzione e soprattutto di diffusione della cultura del rispetto. Ma oggi, attraverso testimonianze toccanti abbiamo raccontato la vita oltre la violenza per dare un messaggio positivo ed aiutare le donne che vivono situazioni di difficoltà a denunciare e chiedere aiuto. Con il PNRR e il nostro Sportello Europa Saev abbiamo l’occasione di realizzare anche nei nostri comuni progetti di community care capaci di accogliere e regalare il sogno di una vita normale"

Dopo di lui l'europarlamentare Salini ha sottolineato l'importanza di progetti come quelli presentati

"Buoni progetti come questi sono frutto di una collaborazione vincente tra realtà svizzere e italiane, ma soprattutto sono frutto di un giudizio corretto sulla violenza di genere. Poterli conoscere consente anche a chi fa politica di ri-centrare il senso della propria iniziativa. “WaW - Women at Work” dà un segnale culturale molto forte, penso anzitutto a chi da vittima viene aiutato a ricostruire la propria autocoscienza attraverso la via privilegiata della riabilitazione professionale e della dignità lavorativa, coerente con la nostra terra lombarda".

L'aiuto per permettere l'autodeterminazione femminile è fondamentale per contrastare i fenomeni di violenza, come ha ricordato la deputata Maria Chiara Gadda 

"Della violenza economica nelle relazioni di coppia si parla poco ma è molto diffusa ed è una delle ragioni per cui le donne faticano a denunciare soprusi in ambito familiare, soprattutto quando il partner detiene il potere economico, il controllo completo sulle finanze, sulle risorse familiari e sui figli. Progetti come “WaW - Women at Work” sono importantissimi perché utili a scardinare questo meccanismo di dipendenza economica dagli uomini violenti, e allo stesso tempo consentono alle donne di riappropriarsi della loro dimensione sociale, economica e professionale perduta".

Ma anche la consigliera di parità regionale Carolina Pellegrini, che ha detto:

"L’inserimento lavorativo è la vera sfida inerente la violenza di genere poiché molte donne subiscono anzitutto una violenza che, in casa, è anche economica. L’affrancamento parte anzitutto, quindi, da un’autonomia lavorativa, e progetti che si occupano di ciò colgono il punto. Serve quindi una rete che funzioni, ogni tassello deve essere integrato agli altri. La donna poi ci deve mettere il suo, di pezzo: io cosa voglio fare di me? serve un’umanizzazione dei servizi".

Infine, la presidente del CPO di Regione Lombardia Caccavalle ha evidenziato il ruolo che le istituzioni devono svolgere per tutelare le donne vittime di violenza

"E' bene raccontare in che modo si possa accompagnare chi ha subito tali ferite e far rifiorire l'umano. La nostra azione istituzionale lavora mettendo al centro la persona in una visione profonda, in tutte le sue dimensioni e la nostra Regione ha attive numerose misure a sostegno delle donne vittime di violenza e delle loro famiglie. È inoltre necessario educare alla grandezza e alla bellezza della vita continuando e implementando i progetti istituzionali nelle scuole per un'educazione vera all’affettività!"

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