Tutti a caccia del meteorite caduto fra Prato e Pistoia: chi lo trova cosa fa?
Lo scorso anno un costruttore indonesiano era diventato milionario dopo aver venduto un frammento spaziale che gli aveva sfondato il tetto di casa.
Pochi centimetri di diametro, di colore nero intenso e con un peso compreso tra i 30 e i 100 grammi. Sono queste le caratteristiche specifiche del meteorite precipitato tra Pistoia e Prato nella notte di venerdì 1 ottobre 2021, intorno alle 3. Avvistato da ben 8 telecamere della rete Prisma, sul bolide luminoso che ha sferzato il cielo toscano, ora, sono partite le ricerche da parte della Fondazione Parsec. Ma che cosa accadrebbe se un cittadino qualunque dovesse, per puro caso, trovarsi nell'eventualità di incrociare un frammento proveniente dallo spazio? In Indonesia, lo scorso anno, un uomo è diventato milionario dopo aver venduto un pezzo di meteorite che gli era precipitato in casa. Un precedente che scatenerà una vera e propria caccia al meteorite anche da noi?
Un meteorite è caduto fra Prato e Pistoia
In una notte stellata e tranquilla, il cielo della Toscana è stato improvvisamente sferzato da un bolide luminoso precipitato dallo spazio. Come raccontato da Prima Pistoia, alle 3 del mattino di venerdì 1 ottobre 2021, un frammento di meteorite è caduto in un’area compresa tra le località di Lucciano (Pistoia) e Oste (Prato).
L'AREA DELLA CADUTA:
Una roccia di pochi centimetri di diametro, dal peso fra i 30 e i 100 grammi, di colore nero intenso: sono queste le caratteristiche specifiche del meteorite arrivato al suolo e avvistato da ben otto telecamere della rete Prisma situate in Toscana e nel centro Italia (San Marcello Pistoiese, Navacchio, Scandiano, Cecima, Camerino, Chianti, Piombino, Perugia).
"Gli esperti della rete Prisma coordinata dall’Istituto Nazionale di Astrofisica dopo l’analisi preliminare della meteora, che inizialmente doveva pesare circa un chilo e mezzo, hanno stabilito che dovrebbe essere caduta in un’area compresa tra le località di Lucciano (Pistoia) e Oste (Prato). Ed è lì che la cercheremo – annuncia il direttore della Fondazione Parsec di cui fa parte il Museo di Scienze Planetarie di Prato Marco Morelli - Le probabilità di trovare in breve tempo un oggetto così piccolo sono molto basse, ma dopo il fortunato ritrovamento di Cavezzo del 2020 ci speriamo tutti".
Il ritrovamento di un meteorite nel 2020
Poco prima che il mondo intero entrasse in rotta di collisione (giusto per restare in tema "spaziale") con la pandemia da Covid-19, in Italia era stato effettuato un primo ritrovamento di un frammento di meteorite. Nel gennaio 2020, infatti, Dario Gaddi, grazie alla sua cagnetta "Pimpa", trovò nella campagna di Carpi la meteorite segnalata anch’essa dalla rete Prisma, che oggi è ospitata “dal Museo di Scienze Planetarie. La rete di sorveglianza sistematica di Meteore e Atmosfera Prisma l’ha affidata al Museo in quanto repository, cioè struttura riconosciuta dalla Meteoritical Society per accogliere questi straordinari campioni.
Partite le ricerche della roccia spaziale
Alla Fondazione Parsec l’allerta è cominciata sabato 2 ottobre 2021 con le prime conferme di Prisma. Già da oggi, invece, inizieranno le ricerche sul campo e martedì ci sarà una riunione operativa per organizzare l’esplorazione al suolo attraverso un’App che permetterà di tracciare le zone già setacciate. Intanto i sindaci di Montemurlo e Quarrata – due dei Comuni coinvolti dall’area delle ricerche - hanno già assicurato la loro disponibilità a collaborare.
"Sono sicuro che molti appassionati astrofili si uniranno alle ricerche, ogni aiuto è prezioso. Ma chiunque dovesse trovare una piccola pietra con le caratteristiche di una meteorite, un sasso ricoperto da una patina scura e con gli angoli smussati, deve subito avvertirci, magari inviando una foto – prosegue Morelli – Mi preme sottolineare che il valore commerciale delle meteoriti è molto basso rispetto a quello scientifico".
Chi lo trova cosa fa? Un costruttore indonesiano è diventato milionario
E se un cittadino qualunque si ritrovasse nell'eventualità di trovare il frammento di meteorite? Le conseguenze potrebbero essere molto ricche. Sì perché in questo senso c'è un precedente: a Kolang (Isola di Sumatra), Josua Hutagalung, costruttore di bare indonesiano, ha venduto per 1,8 milioni di dollari un pezzo di meteorite che, l'1 agosto 2020, gli era precipitato in casa.
Un frammento da ben 2 chilogrammi che gli aveva sfondato il tetto, conficcandosi nel pavimento. Josua Hutagalung aveva deciso di rivendere il meteorite e altri piccoli frammenti precipitati attorno a casa sua per sistemare la famiglia.
Sulla vicenda si era molto dibattuto circa l'effettivo prezzo di vendita della roccia spaziale, in quanto determinare il prezzo di un meteorite non è semplicissimo, perché varia a seconda delle caratteristiche della roccia, come la sua composizione chimica e il suo grado di conservazione. In generale, tuttavia, un ritrovamento di questo tipo resta di grande valore.
Sul frammento caduto tra Pistoia e Prato si scatenerà quindi una vera e propria caccia al meteorite? Staremo a vedere.
Il diritto di proprietà sui corpi celesti
Tra gli anni Sessanta e gli anni Ottanta furono siglati due importanti trattati relativi ai diritti di proprietà sui corpi celesti: il “Trattato sui principi che governano le attività degli Stati in materia di esplorazione e utilizzazione dello Spazio extra-atmosferico compresa la Luna e gli altri corpi celesti” e l’“Accordo che regola le attività degli Stati sulla Luna e sugli altri corpi celesti”.
Questi accordi furono sottoscritti da un centinaio di paesi e stabiliscono che nessuno di loro possa accampare diritti di proprietà su qualsiasi corpo celeste, inclusi quindi la Luna o Marte. Tuttavia, se questi trattati regolamentano a livello internazionale le norme per lo studio e l’utilizzo dei corpi celesti, la proprietà dei meteoriti rinvenuti sul suolo terrestre dipende dalle leggi nazionali del paese dove vengono ritrovati, così come il diritto di poterli vendere.
In Italia, l’Istituto Italiano di Astrofisica (INAF) gestisce tra le altre cose il progetto P.R.I.S.M.A., che sta per “Prima Rete per la Sorveglianza sistematica di Meteore e Atmosfera”. Gli esperti di P.R.I.S.M.A. danno anche indicazioni utili su cosa fare e cosa non fare se si sospetta di aver trovato un meteorite: per esempio, non bisogna toccarlo con le mani ma raccoglierlo con un foglio di alluminio dopo averlo fotografato e aver mappato il luogo del ritrovamento.
Come ha spiegato l’esperto di meteoriti e planetologo dell’INAF, Mario Di Martino:
"In Italia non esiste una legge che disciplini la proprietà delle meteoriti ritrovate. Ma la cosa migliore sarebbe conservarle in un museo".