Toscana tra le regioni più virtuose in termini di vaccini
Fratoni: "Lavorare su due aspetti che possono farci fare il salto di qualità".
La consigliera regionale del Partito Democratico, Federica Fratoni, condivide alcune riflessioni relative al piano vaccini che riguarda l’intero territorio regionale.
Toscana tra le regioni più virtuose in termini di vaccini
“Condivido volentieri – ha scritto la consigliera regionale del Partito Democratico, Federica Fratoni, in un post sulla propria pagina Facebook - alcune informazioni e considerazioni sul tema del momento. Sappiamo già che la Toscana figura saldamente fra le regioni più virtuose a livello nazionale per i numeri di vaccini inoculati. I dati, aggiornati alla serata dell’11 gennaio, ci dicono che nella sola Asl Toscana Centro sono stati effettuati 13.776 vaccini a personale sanitario e ospiti delle RSA. Oggi, inoltre, sono arrivate le prime dosi di Moderna, quantità purtroppo esigue rispetto all'esigenza di raggiungere una platea molto vasta e conseguire quella immunità di gregge che appare, ancora adesso, come una chimera. In questo momento ci sono due elementi che, secondo il mio modesto parere, faranno compiere, spero a breve, un sostanziale salto di qualità.
Su cosa ha scommesso l'Italia
Il primo riguarda l'approvazione del vaccino Astrazeneca, prevista per la fine di questo mese e successivamente degli altri Johnson&Johnson e Reithera, quest'ultimo made in Italy. Si tratta di ritrovati a costo molto contenuto, di facile gestione e manutenzione, sui quali sono in corso le verifiche di efficacia da parte degli enti preposti: è su questi ambiti che l'Italia ha scommesso e grazie ad essi potrà davvero prendere campo un'azione a tappeto, sui grandi numeri.
Il secondo elemento è riferito al fatto che, ogni campagna vaccinale che si rispetti, necessita della collaborazione, preziosa e capillare, dei medici di medicina generale. Già in altre fasi, l'integrazione dell'attività sinergica fra azienda e territorio ha consentito di compiere azioni importanti come, per esempio, i tamponi effettuati nei “drive through” o la tradizionale campagna di vaccinazione antinfluenzale.
Si parte sempre dai più fragili
Anche in questo caso è urgente raggiungere le fasce più fragili, in particolare in questa fase-1, come gli anziani. Gli ultraottantenni residenti nell'ambito dell'Asl Toscana Centro sono circa 140.000, un numero alla portata della medicina territoriale, che in un solo mese lo scorso autunno ha effettuato 250.000 vaccinazioni antinfluenzali. A questo si aggiunge il contributo insostituibile che ancora una volta verrà chiesto al volontariato: un mondo al quale, necessariamente, dovrà essere assicurata la copertura della somministrazione di dosi in parallelo agli operatori sanitari. Su questi aspetti, l'Assessorato alla Sanità sta lavorando per concludere accordi e organizzare percorsi in tempi davvero rapidi.
Cosa fare, quindi? Mantenere la responsabilità di avere condotte rigorose per contenere la diffusione del contagio, traguardare positivamente le fasi successive e soprattutto raggiungere l'obiettivo finale”.