Tornano le Giornate Fai di primavera: "Per i 30 anni dell'evento donati 100mila euro alla guerra in Ucraina"
Oltre 700 siti verranno aperti al pubblico il 26 e 27 marzo 2022: una parte dei ricavati verrà usata per il restauro di un bene ucraino colpito dal conflitto bellico.
Sabato 26 e domenica 27 marzo 2022 tornano le Giornate Fai di Primavera, il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese. Oltre 700 luoghi solitamente inaccessibili o poco conosciuti in 400 città saranno visitabili a contributo libero, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza sanitaria, grazie ai volontari di 350 Delegazioni e Gruppi Fai (Fondo Ambiente Italiano) attivi in tutte le regioni. Con l'edizione di quest'anno, le Giornate Fai di Primavera compiono ben 30 anni. Per l'occasione il Fondo Ambiente Italiano ha deciso di schierarsi a favore del popolo ucraino coinvolto nel conflitto bellico con la Russia: il Fai, come istituzione della Repubblica, devolverà 100mila euro al restauro di un bene ucraino scelto in accordo con l'Ambasciata Italiana in Ucraina e d'intesa con la chiesa Ucraina.
30 anni delle Giornate Fai di Primavera: cancelli aperti 26 e 27 marzo
Dal prossimo lunedì 21 marzo 2022 sarà di nuovo primavera e con lei torneranno, sabato 26 e domenica 27 marzo 2022, le Giornate Fai di Primavera. Il Fondo Ambiente Italiano organizza il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese. Un evento che quest'anno festeggia ben 30 anni: oltre 700 luoghi solitamente inaccessibili o poco conosciuti in 400 città saranno visitabili a contributo libero, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza sanitaria, grazie ai volontari di 350 Delegazioni e Gruppi Fai attivi in tutte le regioni.
Nell'ultimo weekend di marzo sarà possibile visitare luoghi maestosi della nostra Penisola come il Casino dell'Aurora Ludovisi, gioiello cinquecentesco con l'unico murale di Caravaggio, il settecentesco Palazzo Corsini, sede dell'Accademia dei Lincei, a Roma, l'imponente Palazzo Inps di Milano, costruito tra il 1929 e 1931 su progetto dell'architetto Marcello Piacentini e riaperto dopo una campagna di restauri nel 2021. Ma ancora cancelli aperti saranno all'estroso Castello Mackenzie a Genova, firmato dall'architetto Gino Coppedè in stile neogotico e neorinascimentale, la Farmacia di San Filippo Neri a Parma, la Villa Medicea di Careggi a Firenze, tanto cara a Lorenzo Il Magnifico, fino al "bunkerino" nel Palazzo di Giustizia a Palermo, oggi museo dedicato alla memoria di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, di cui ricorrono 30 anni dalla morte.
Trent'anni con uno sguardo alla guerra in Ucraina
Le Giornate FAI quest’anno compiono "trenta primavere": dal 1993 a oggi, 14.090 luoghi di storia, arte e natura aperti in tutta Italia, visitati da oltre 11.600.000 di cittadini, grazie a 145.500 volontari e 330.000 studenti "Apprendisti Ciceroni".
"Un traguardo esaltante, che tuttavia non potrà essere solo una festa. Nel pieno di una guerra che segna tragicamente la storia europea, non è il momento di festeggiare, né di invitare gli italiani a distrarsi nel puro godimento delle meraviglie del nostro Paese, ma piuttosto a concentrarsi sul significato e sul ruolo del patrimonio culturale che riflette la nostra identità, testimonia la nostra storia e rinsalda i valori del vivere civile. In cos’altro si incarna, del resto, l’identità di un popolo se non nella sua storia, nella cultura e nella tradizione? I monumenti, il paesaggio, le opere d’arte raccontano chi siamo a chi non ci conosce e alle generazioni presenti e future: il patrimonio culturale è come il patrimonio genetico di un popolo, che conserva a perenne memoria un codice di esperienze e valori condivisi su cui si fonda la nostra umanità".
Per questo motivo, il Fai, tramite le parole del suo presidente Marco Magnifico, ha fatto sapere che devolverà 100mila euro al restauro di un bene ucraino scelto in accordo con l'Ambasciata Italiana in Ucraina e d'intesa con la chiesa Ucraina:
"Il Fai, come istituzione della Repubblica, ha scelto di esprimere in maniera esplicita la vicinanza e la solidarietà con il popolo ucraino esponendo i colori della sua bandiera in tutta la comunicazione e nei Beni, ma la Fondazione vuole dare un contributo concreto e perciò si impegna oggi formalmente a finanziare il recupero di un’opera d’arte del patrimonio culturale ucraino che sarà individuato non appena cesserà la guerra e sarà avviata la ricostruzione del Paese".
Chi deciderà di prendere parte alle Giornate Fai potrà offrire un contributo per sostenere la Fondazione. Ai partecipanti verrà suggerito un contributo non obbligatorio a partire da 3 euro e la donazione online su www.giornatefai.it consentirà, a chi lo volesse, di prenotare la propria visita; per molti luoghi, soprattutto nelle grandi città, la prenotazione online è consigliata per garantirsi l’accesso alla visita. Chi lo vorrà, potrà sostenere ulteriormente il FAI con contributi di importo maggiore oppure con l’iscrizione annuale, sottoscrivibile online o in piazza in occasione dell’evento (box in fondo per dettagli).
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