Studenti in gonna contro la violenza sulle donne. Il prof li allontana dall'aula, ma la preside caccia lui
Il docente Martino Mora va verso la sospensione dall'incarico, ma non arretra dalle sue posizioni.
Nel giorno dedicato alla lotta contro la violenza sulle donne, alcuni studenti del liceo scientifico Bottoni di Milano hanno deciso di vestirsi con la gonna. Un gesto che probabilmente pensavano sarebbe rimasto tra le mura della scuola e che invece con la cassa di risonanza dei social in queste ore - a qualche giorno di distanza - sta facendo il giro d'Italia. Sì, perché il docente di Storia e Filosofia Martino Mora non ha gradito il loro abbigliamento e li ha allontanati dall'aula. Ed è scoppiato il finimondo.
A scuola in gonna per protestare contro la violenza sulle donne
I fatti risalgono a giovedì 25 novembre 2021, ma nelle ultime ore sono diventati finiti al centro di un fervente dibattito sui social.
L'intenzione dei ragazzi era puntare l'attenzione su quella che troppo spesso viene usata come una assurda scusa per molestie, discriminazioni e perfino violenze: l'abbigliamento:
"Come studenti abbiamo deciso di vestirci con la gonna (vestito troppo spesso usato come scusante di molestie, discriminazioni, stupri e violenze) o di rosso essendo il colore simbolo della giornata. All'interno della scuola troppe volte assistiamo ad episodi di violenza e discriminazione anche soltanto per l’abbigliamento. Questo per noi è inaccettabile soprattutto nell’ambiente scolastico che deve essere il primo luogo dove combattere questi atteggiamenti e queste violenze".
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La reazione del prof
Il professor Mora, però, non ha gradito e ha allontanato i tre studenti, che però si sono rivolti alla preside Giovanna Mezzatesta, e alla fine è stato il docente a essere allontanato, come lui stesso ha raccontato sui social.
"La preside del liceo dove insegno mi ha cacciato da scuola. Stamattina. Mi ha cacciato poiché le avevo detto che non intendevo fare lezione in presenza di un allievo maschio che si è presentato travestito da donna dalla testa ai piedi. A questo punto la "signora" in questione mi ha messo brutalmente e arbitrariamente di fronte all'aut aut: o avrei fatto lezione facendo finta di nulla, o avrei dovuto lasciare immediatamente la scuola. Alla mia risposta che mi sembrava molto più onorevole la seconda possibilità, ella mi ha cacciato".
Il boicottaggio
La questione ha avuto strascichi anche nei giorni seguenti. Sabato gli studenti della 4D e della 5D hanno boicottato la lezione di Mora.
"Oggi, sabato 27 novembre, gli studenti della classe 4°D, hanno deciso di far sentire la propria voce, in quanto il seguente professore nella giornata contro la violenza sulle donne si è rifiutato di fare lezione per difendere ideali alquanto discutibili.
Gli studenti oggi si sono rifiutati di seguire la sua lezione, per difendere le loro idee".
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Mora non arretra
Le polemiche però non sembrano smuovere il docente, che rischia una sospensione dall'incarico, che ha fatto chiaramente capire la propria posizione ancora sui social.
"Il sottoscritto è disposto a retrocedere dalle sue posizioni soltanto quando gli saranno dimostrati razionalmente e logicamente (secondo il "logos") i seguenti 3 assunti:1) Che per manifestare contro la violenza che colpisce le donne occorra vestirsi da donna.2) Che non solo occorra vestirsi da donna, ma che ciò vada fatto durante le lezioni scolastiche.3) Che tutto questo non significhi svilire l'istituzione scolastica trasfomandola nel carnevale di Viareggio.Fino a quel momento non saranno gli insulti, le proteste, la raccolta di firme, nè la minaccia di sanzioni disciplinari a smuoverlo di un millimetro. Perché esistono dei principi che non sono negoziabili
Io che sono tradizionalista e anticomunista, difendo la scuola di Gramsci da chi sta trasformandola nella scuola dei videoclip, degli hastag, dei telefonini, dei clown e dell'assenza di ogni pensiero.Sono costretto a difendere la scuola di Gentile e di Gramsci dalla scuola di Lady Gaga.".
E poi ha rincarato la dose:
"Se il sottoscritto deve essere la pietra della scandalo perchè qualche nodo della situazione ormai insostenibile del sistema scolastico venga finalmente al pettine, ebbene ben venga. Se il sottoscritto deve pagare un prezzo per tutto questo - il prezzo dell'isolamento e dell'ingiustizia - ebbene è disposto a pagarlo".