IL VIRUS CIRCOLA ANCORA

Solo una reazione avversa su mille per i vaccini Covid! Appello per la quarta dose

Ancora troppi i booster persi per strada: ora è il momento di vaccinare con la quarta dose gli over 80, gli over 60 fragili e gli ospiti delle Rsa, però anche chi ha fatto la seconda, ma non la terza dose, si ricordi che senza completare il ciclo sarà considerato come non vaccinato.

Solo una reazione avversa su mille per i vaccini Covid! Appello per la quarta dose
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Appello dei medici e delle aziende sanitarie: sono ancora troppi i booster persi per strada. Il virus circola ancora - come purtroppo testimonia la conta giornaliera nazionale di contagi e decessi - ma i vaccini sono sicuri (come testimonia anche l'ultimo studio sulle scarsissime reazioni avverse): ora è il momento di vaccinare con la quarta dose gli over 80, gli over 60 fragili e gli ospiti delle Rsa, però anche chi ha fatto la seconda, ma non la terza dose, si ricordi che senza completare il ciclo sarà considerato come non vaccinato.

Appello per la quarta dose

L'Agenzia italiana del farmaco (AIFA) ha pubblicato i dati aggiornati sulle segnalazioni di sospetta reazione avversa ai vaccini. Nel report si evince che dal 27 dicembre 2020, giorno in cui è iniziata la campagna vaccinale, e fino al 26 marzo 2022 sono arrivate 134.361 segnalazioni su un totale di 135.849.988 di dosi somministrate, pari allo 0,098%. Il rapporto è quindi uno su mille. E la maggior parte dei casi segnalati - più dell'80% - riportano di sintomi lievi.

Altro dettaglio tutt'altro che trascurabile, soprattutto nell'ottica di una copertura vaccinale adeguata - gli esperti ricordano infatti che il risultato si ottiene con tre dosi - risiede proprio nel fatto che i tassi di segnalazione relativi alla seconda dose sono inferiori a quelli relativi alla prima e ancora più bassi per la terza dose. In sintesi: man mano che si va avanti con i richiami i rischi si fanno sempre meno concreti.

A fronte di queste evidenze ci si chiede quindi per quale motivo molte persone abbiano abbandonato il percorso vaccinale a metà, considerando che è proprio con le dosi booster che si rischia meno. Non soltanto per la quarta dose, al momento destinata a una platea ristretta di anziani e fragili, ma anche - e soprattutto - per la terza (consigliata a una platea trasversale, soprattutto in virtù della necessità di tutelarsi dalle varianti).

Una su mille reazioni avverse al vaccino

Nella stragrande maggioranza dei casi (82,1%), precisa l'undicesimo Rapporto di farmacovigilanza sui vaccini anti-COVID-19, le segnalazioni erano riferite a eventi non preoccupanti, come dolore in sede di iniezione, febbre e dolori muscolari. Le segnalazioni gravi corrispondono alla restante percentuale di casi (il 17,8% del totale) con un tasso di 18 eventi gravi ogni 100.000 dosi somministrate.

Gli eventi più diffusi

In generale, gli eventi avversi più segnalati sono stati febbre, stanchezza, cefalea, dolori muscolari/articolari, brividi, disturbi gastro-intestinali, reazioni vegetative, stanchezza, reazione locale o dolore in sede di iniezione

Nel report si legge anche che i tassi di segnalazione relativi alla seconda dose sono inferiori a quelli relativi alla prima e ancora più bassi per la terza dose. La popolazione esposta alla 4a dose è ancora limitata.

Insomma, tutte informazioni già emerse nei precedenti report così come il fatto che, indipendentemente dal vaccino, dalla dose e dalla tipologia di evento, la reazione avversa si è verificata nella maggior parte dei casi nella stessa giornata della vaccinazione o il giorno successivo e solo più raramente oltre le 48 ore. Le statistiche attuali confermano - in sostanza - le precedenti.

I criteri

Per classificare gli eventi avversi, il Comitato Consultivo Globale per la Sicurezza dei Vaccini (GACVS) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha messo a punto un algoritmo specifico che tiene conto di diversi fattori:

  • relazione temporale fra la vaccinazione e l’evento segnalato;
  • presenza di possibili spiegazioni alternative
  • prove a favore dell’associazione tra la vaccinazione e l’evento
  • precedenti evidenze di letteratura
  • frequenza dell’evento segnalato nella popolazione generale, anche non vaccinata
  • plausibilità biologica.

Questo processo di valutazione consente di valutare la probabilità che un evento avverso associato nel tempo con la vaccinazione sia legato o meno da un rapporto di causa, cioè la probabilità per cui quel evento sia stato causato dal vaccino, e di classificarlo come:

  • correlabile: l’associazione causale fra evento e vaccino è considerata plausibile
  • non correlabile: altri fattori possono giustificare l’evento
  • indeterminato: l’associazione temporale è compatibile, ma le prove non sono sufficienti a supportare un nesso di causalità.

Le eventuali segnalazioni prive di informazioni sufficienti, per cui sono necessari ulteriori approfondimenti, si definiscono non classificabili.

Fascia pediatrica

Nella fascia di età 5-11 anni, al 26/03/2022 risultano inserite complessivamente 439 segnalazioni (circa lo 0,3% delle segnalazioni totali) per il vaccino Comirnaty, l’unico attualmente utilizzato in questa fascia di età, con un tasso di segnalazione di circa 21 casi ogni 100.000 dosi. Gli eventi avversi più frequentemente segnalati sono stati dolore in sede di iniezione, cefalea, febbre e stanchezza. La quasi totalità di queste segnalazioni è attribuita alla prima dose.

Vaccini più diffusi

Comirnaty, cioè Pfizer, è il vaccino attualmente più utilizzato nella campagna vaccinale italiana (65,2%), seguito da Spikevax, meglio noto come Moderna, (24,7%), Vaxzevria alias AstraZeneca (9,0%), COVID-19 Vaccino Janssen di Johnson&Johnson (1,1%) e Nuvaxovid ovvero Novavax (0,02%), in uso dal 28 febbraio 2022.

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