E' successo di nuovo

Scambio di neonate: mamma rimandata a casa con la figlia di un'altra

Una volta arrivati a casa i genitori hanno ricevuto la telefonata dell'ospedale Papa Giovanni di Bergamo che ammetteva l'errore. Poco tempo fa, caso analogo a Brescia.

Scambio di neonate: mamma rimandata a casa con la figlia di un'altra
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Dopo il parto ha passato i classici giorni in ospedale e poi è stata rimandata a casa. Ma si è accorta subito che qualcosa non quadrava. E ha poi scoperto che la bambina con cui era tornata... era di un'altra. Una vicenda incredibile accaduta a Bergamo, dove per fortuna l'errore è stato subito scoperto, con tanto di scuse dell'ospedale Papa Giovanni XXIII alla neo mamma.

Mandata a casa dall'ospedale con la bambina... di un'altra mamma

Come racconta Prima Bergamo, l'incredibile vicenda è avvenuta nell'ospedale orobico. Una mamma, dopo aver partorito, è stata rimandata a casa con una neonata non sua. Ad accorgersi che qualcosa non andava era stata lei stessa che, all’indomani del parto, aveva notato come il colore dei capelli della sua bimba fosse troppo scuro rispetto a quando l’aveva per la prima volta presa tra le braccia. Ma a togliere ogni dubbio è stata una telefonata arrivata a tarda sera dall’ospedale Papa Giovanni XXIII, quando la coppia di neogenitori era già tornata a casa: la bimba che gli era stata affidata non era loro figlia, era avvenuto uno scambio in culla.

Due gemelli, ma uno... è sbagliato

La sfortunata vicenda ha come protagonisti una coppia di genitori residenti in provincia di Bergamo che, lo scorso fine settimana, si era recata all’ospedale della città orobica per far nascere i propri figli; una coppia di gemelli, un maschio e una femmina. Come raccontato dalla neomamma, lei stessa aveva chiesto spiegazioni il giorno dopo il parto, notando i colori diversi della bimba, ma il personale sanitario l’aveva rassicurata spiegando che i neonati cambiano aspetto in poco tempo.

Martedì pomeriggio i genitori erano stati dimessi, ma la sera stessa è arrivata una telefonata dall’ospedale per chiedere di controllare il braccialettino che la bimba indossava nel momento in cui erano tornati a casa. Il bracciale, che fortunatamente era stato conservato per ricordo, riportava il nome di un’altra piccola, nata al Papa Giovanni più o meno nello stesso orario.

Chiusa la telefonata i due genitori si sono precipitati in ospedale, dove hanno incontrato la mamma che aveva accudito la loro bambina.

L'errore scoperto subito

Ad attenderli martedì notte c’era anche il personale ospedaliero, che si è scusato per quanto avvenuto. Il Papa Giovanni, attraverso una nota, ha spiegato che l’errore è imputabile al fatto che le due bimbe sono nate a poche ore di distanza l’una dall’altra, hanno un peso simile, così come lo è la loro storia clinica. Inoltre, pare che non sia stato verificato il braccialetto che identifica la mamma e il neonato.

Una situazione eccezionale, che non si era mai verificata prima a Bergamo, nonostante in ospedale nascano più di 4 mila bambini ogni anno. Fortunatamente, lo scambio delle due bambine non ha avuto conseguenze dal punto di vista clinico. In ogni caso, per ricostruire quanto accaduto, è stata istituita una commissione interna alla struttura sanitaria.

Non è un caso unico

Non si tratta, però, di un caso unico. Come raccontato da Prima Brescia, due bimbe appena nate sono state involontariamente scambiate in culla finendo nella famiglia sbagliata.

Di recente aveva fatto scalpore una storia accaduta curiosamente a pochi chilometri di distanza da Bergamo. Anche qui due neonate erano state scambiate dopo il parto. Decisivo era stato l'intuito del papà di una delle due. L'uomo, infatti, si è accorto che la bambina che era stata fatta passare come sua figlia, in realtà, era molto più grande rispetto a quella che lui aveva visto nascere in sala parto.

Una delle due neomamme, dopo la nascita, era rimasta in sala parto in attesa del tampone Covid. La bimba, nel frattempo, era nel reparto di patologia neonatale, una volta arrivato l'esito del tampone alla donna è stata consegnata la sua presunta figlia vestita con gli indumenti che la stessa aveva fornito all'ospedale. Da lì l'inizio dell'avventura con la nuova arrivata: coccole, foto ai parenti e soprattutto l'allattamento. La piccola però non aveva al polso il braccialetto che è stato poi trovato nella culla. Su quest'ultimo però c'era il nome di un'altra bambina.

La donna non riusciva ad allattare la vera figlia

La coppia dei genitori che si è accorta dello scambio ha in seguito deciso di denunciare la Fondazione Poliambulanza di Brescia e di chiedere il risarcimento dei danni. Il motivo è molto semplice: la neomamma, una volta consegnatagli la vera figlia, ha riscontrato moltissima fatica nell'allattarla in quanto il primo legame della bimba è avvenuto con una donna diversa dalla sua vera madre.

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