Salvini lancia l'allarme sugli impianti da sci rovinati dal caro bollette
La conferma della situazione emergenziale arriva anche dallo studio della Cgia Mestre.
I costi dell'energia elettrica crescono in modo esponenziale e sono molte le attività a rischio in tutta la Penisola...
Matteo Salvini lancia l'appello per salvare gli impianti di risalita
"La stangata delle bollette per loro sarà letale"
Dal 2018 a oggi i costi energetici degli impianti di risalita sono aumentati in modo a dir poco preoccupanti. Tanto che la sostenibilità stessa dei servizi offerti è a rischio.
Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini che ha lanciato un vero e proprio appello per trovare una soluzione immediata, citando come esempio quello di Madonna di Campiglio, in Trentino Alto Adige, dove le cifre tracciano davvero un trend allarmante. Lì, solo per citare un caso emblematico, sono passate dai 250mila euro del 2018-2019, agli oltre 400mila del 2021.
Una stangata, l'ha definita Salvini, che rischia di infliggere un colpo letale al settore già piegato dal calo del turismo provocato dall'emergenza sanitaria Covid.
La conferma dallo studio della Cgia Mestre
Sebbene il Governo per il primo trimestre 2022 abbia erogato ben 5,5 miliardi di euro di aiuti a famiglie e imprese italiane per contrastare il caro bollette, questo importo rimane, purtroppo, del tutto insufficiente a mitigare gli aumenti che si registreranno quest’anno. Appare evidente che bisogna fare molto di più.
In provincia di Venezia, ad esempio, a fronte di un rincaro complessivo di luce e gas che stimiamo pari a 1,3 miliardi, il tasso di abbattimento degli aumenti sarà del 6 per cento. A dirlo è l’Ufficio studi della CGIA.
Nel 2022 rincari per luce e gas da 1,3 miliardi
Secondo una stima elaborata dall’Ufficio studi della CGIA, nel 2022 famiglie e imprese veneziane subiranno un aumento del prezzo delle tariffe energetiche pari a 1,3 miliardi: 456 milioni saranno in capo alle famiglie e 884 milioni alle imprese. Come si è giunti a questi risultati? Per quanto riguarda le famiglie sono stati prese in considerazione le previsioni elaborate a fine 2021 da Nomisma Energia.
Al netto di tutte le misure di mitigazione messe in campo dal Governo Draghi, secondo l’istituto di ricerca bolognese una famiglia media pagherà nel 2022 complessivamente 1.200 euro in più . Pertanto, a fronte di 380 mila famiglie presenti in provincia di Venezia, l’incremento di prezzo per le utenze domestiche si dovrebbe attestare sui 456 milioni di euro.
Per quanto concerne le imprese, invece, si è ipotizzato che per l’anno in corso i consumi di energia elettrica e del gas eguaglieranno gli stessi registrati nel 2019 (anno pre-pandemia). Si è inoltre stimata per il 2022 una tariffa media dell’energia elettrica per le imprese pari a 150 euro per MWh. Si segnala, infatti, che le principali istituzioni prevedono sia per l’energia elettrica sia per il gas una progressiva (anche se non velocissima) riduzione del costo nel corso di tutto il 2022.
Il rincaro delle bollette della luce, pertanto, costerà quest’anno alle imprese veneziane 538 milioni di euro. In riferimento al gas, per l’anno in corso si è stimata una tariffa media pari a 70 euro per MWh. Questa ipotesi ci ha permesso di calcolare per il 2022 un incremento di prezzo in capo alle utenze non domestiche pari a 346 milioni.
“Solo” 10,2 miliardi di aiuti: 35 mila lavoratori veneti rischiano il posto
Fino a ora il Governo Draghi ha approvato una serie di misure per mitigare gli aumenti delle tariffe energetiche che ammontano complessivamente a 10,2 miliardi: 4,7 sono stati erogati nella seconda parte del 2021, altri 3,8 sono stati introdotti con la legge di Bilancio 2022 a cui si aggiungono 1,7 miliardi stanziati ieri per decreto.
Sebbene la cifra in termini assoluti sia molto significativa, la percentuale di abbattimento dei costi addizionali in capo a famiglie e imprese prevista nel 2022 è comunque contenutissima: anche in provincia di Venezia è del 6 per cento.
“E’ evidente – dichiara il Presidente della CGIA Roberto Bottan - che con un debito pubblico che si attesta attorno al 155 per cento del Pil è molto rischioso produrre ancora nuovo deficit.
Ma è altrettanto vero che se non verranno trovate nuove risorse in grado di calmierare le bollette energetiche, molte attività imprenditoriali non reggeranno questi aumenti di costo e i soldi pubblici risparmiati dovranno essere spesi per pagare le Cig o l’indennità di disoccupazione ai lavoratori che perderanno il posto.
Se questi aumenti di prezzo dovessero perdurare per una buona parte di quest’anno, non è da escludere che 5 mila occupati nelle aziende energivore della provincia di Venezia rischiano, anche temporaneamente, di rimanere a casa”.
Nel secondo semestre del 2021 aumenti stellari di luce (+ 302%) e gas (+346%). Ma non per tutti
Tra maggio e dicembre 2021 gli aumenti di prezzo delle componenti energetiche sono stati spaventosi: + 302 per cento per l’energia elettrica e + 346 per cento per il gas. Se prima dell’estate il prezzo si aggirava attorno ai 70 euro per megawattora, a fine anno è schizzato a quota 281,2 euro.
Ancor più marcato l’incremento di prezzo registrato dal gas. Se a maggio il costo era di 25,4 euro per megawattora, sette mesi dopo è salito a 113,3 euro (vedi Graf.1 e Graf. 2). Va comunque segnalato che non tutti hanno subito questi rincari stellari. Le aziende che prima dell’estate possedevano un contratto con il proprio fornitore a tariffa fissa, ad esempio, si sono “salvate”.
Per contro, coloro che avevano in essere un contratto a tariffa variabile non hanno avuto scampo: gli aumenti di costo hanno messo a dura prova gli equilibri di bilancio.