Rapporto Ismea-Qualivita 2021, Zaia: "Agroalimentare settore trainante del made in Veneto"
Soddisfazione anche dell'assessore Federico Caner: "Ora però bisogna dire un secco no alla follia del Nutriscore".
I dati del Rapporto Ismea-Qualivita sulle Indicazioni Geografiche, che pongono il Veneto sul podio per fatturato prodotto da prodotti IG.
Rapporto Ismea-Qualivita 2021
“Con un valore della produzione pari a 3.699 milioni di euro il Veneto si conferma la prima regione italiana per fatturato, con cibo e vino che trainano il comparto agroalimentare. In questi due anni difficili, segnati fortemente dalla pandemia, questa filiera rappresenta il motore della promozione dei territori e segno distintivo del made in Veneto. Questo ci spinge a dover ragionare in maniera ancora più forte sul tema della tutela delle nostre eccellenze, dal Prosecco agli altri vini, dal Grana Padano all’Asiago, assieme agli altri prodotti espressione della terra veneta”.
Lo dice il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, commentando i dati del Rapporto Ismea-Qualivita sulle Indicazioni Geografiche, che pongono il Veneto sul podio per fatturato prodotto da prodotti IG.
“Il Veneto svetta nel comparto vino con Treviso e Verona tra le prime 20 province italiane, e che assieme a Parma registrano un impatto territoriale oltre il miliardo di euro – continua il Governatore -. Questo certifica la potenza della ‘Dop economy’ e conferma il ruolo strategico esercitato nei territori. A maggior ragione oggi, con questi numeri, dobbiamo insistere anche sul valore intangibile dell’italian sounding, per evitare che i nostri marchi e i nostri prodotti vengano imitati alimentando, solamente, concorrenza sleale. Infatti, l’intero comparto agroalimentare, alla luce anche di questo risultato che pone il Veneto in cima alle classifiche del food certificato, si conferma un settore capace di esprimere un patrimonio economico dei territori veneti e italiani assolutamente non delocalizzabile”.
Il commento dell'assessore Caner
“La nostra Regione da sempre gioca la carta della qualità e anche quest’anno si conferma al primo posto nel settore agroalimentare. Nel solo comparto del cibo il Veneto conta 18 DOP, 18 IGP e 5 specialità tradizionali garantite a cui si aggiungono per il settore del vino 14 DOCG, 29 DOC e 10 IGT. Certificazioni che oggi sono i primi ambasciatori del territorio e che rappresentano un tutt’uno con l’offerta turistica regionale”.
Queste le parole dell’assessore all’Agricoltura del Veneto, Federico Caner, in merito ai dati del rapporto Ismea Qualivita, presentato alla presenza del Ministro all’agricoltura, Stefano Patuanelli. La Regione Veneto è la prima in Italia per quanto riguarda il fatturato proveniente da prodotti IG, con 3,70 miliardi di euro e guida il comparto vitivinicolo.
“Un risultato che premia soprattutto il savoir faire dei nostri produttori, capaci di innovare le tradizioni consolidate nel tempo, dalla coltivazione all’allevamento così come nella produzione agroalimentare – continua ancora Caner -, puntando sempre all’eccellenza. La Regione, negli anni, ha sempre voluto tutelare difendendo con le unghie e con i denti le proprie produzioni locali, come dimostra il caso del Prosek, che ha visto unite su uno stesso fronte tutte le istituzioni locali regionali, i rappresentanti europei e i consorzi, che credono nella difesa dei prodotti che sono, prima di tutto, sinonimo di valori ed identità”.
Sempre secondo il rapporto il Veneto traina anche il settore del vino, seguito da Piemonte e Toscana:
“In questi anni le nostre denominazioni si sono consolidate, grazie anche a disciplinari che sono stati aggiornati e migliorati per adattarli alle esigenze dei consumatori – aggiunge ancora l’assessore all’Agricoltura -. Grazie a un importante lavoro di squadra, nel 2021 l’export di vino veneto è tornato a crescere, superando anche i livelli pre-pandemici. Il vino rappresenta, infatti, il 3,5 per cento di tutte le merci esportate e rappresenta una delle grandi eccellenze che la Regione supporta con finanziamenti all’intera filiera, dalla piantumazione e ristrutturazione della vite, fino all’imbottigliamento e alla promozione”.
“Così come accade per la lotta all’italian sounding il Veneto è pronto a dare battaglia anche per quanto riguarda la proposta, totalmente folle, che viene dal sistema di etichettatura nutriscore, cioè di bollinare di nero e con la lettera F il vino e i prodotti alcolici - conclude Caner -. Sarebbe una follia, oltre che un modo scorretto di fare informazione sulle caratteristiche delle nostre produzioni”.