furto macabro

Profanate le tombe di due nomadi sinti: rubati gioielli e ori

Nel mirino le sepolture di un'anziana e di un 20enne entrambi legati alla famiglia Braidic, di origini Sinti, ma da decenni residente nella Bassa.

Profanate le tombe di due nomadi sinti: rubati gioielli e ori
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Una vicenda che soltanto  a raccontarla mette i brividi. Non solo sono entrati di notte in un cimitero, ma una volta all'interno hanno scardinato due lapidi, picconato il muro fino a raggiungere i feretri di un'anziana e un ventenne, li hanno aperti e hanno cercato tra le salme in cerca di oggetti preziosi. 

Tombe profanate per rubare gioielli

Entrambe le vittime del furto fanno parte dei Braidic, famiglia Sinti che da decenni vive nella Bassa bergamasca, come racconta Prima Treviglio. La donna è deceduta nel 2019, il giovane l'anno seguente ed entrambi sono seppelliti nel cimitero di Verdellino.  Il fatto che a essere colpite siano state soltanto le loro tombe fa presupporre che i ladri abbiano agito   a colpo sicuro, sapendo quello che avrebbero trovato.

 I dubbi sul motivo del gesto

A scoprire l'accaduto sono stati i custodi del cimitero durante il solito giro di perlustrazione. Giunti davanti ai loculi aperti sono rimasti senza fiato e hanno subito allertato le Forze dell'ordine che hanno inviato sul posto gli agenti della Polizia locale e i carabinieri della Tenenza di Zingonia. Il cimitero è stato temporaneamente chiuso al pubblico per consentire i rilievi necessari per le indagini e per permettere alle pompe funebri di ricomporre le salme e le rispettive sepolture. 

Sul posto, poco dopo, sono giunti anche i famigliari dei defunti ed è stato il figlio dell'anziana a parlare per primo di furto. Nel giorno del funerale della donna, infatti, aveva organizzato un lancio di fiori da un elicottero: un gesto che non era passato inosservato anche grazie all'eco mediatica dei social e aveva contribuito - forse - a dare un'immagina sbagliata, quella cioè di una famiglia particolarmente agiata.

Della vicenda si stanno occupando i Carabinieri, che al momento pur propendendo per un "classico" furto,  non escludono ancora la pista dello sgarbo personale alla famiglia.

Le telecamere

Il cimitero non è provvisto di impianto di videosorveglianza ma i militari dell'Arma hanno già richiesto la visione delle immagini delle telecamere che inquadrano le vie vicine. I ladri, infatti, devono essersi intrufolati di notte scavalcando la recinzione e portandosi tutti gli attrezzi necessari per il colpo.

Senza parole il sindaco di Verdellino Silvano Zanoli:

"Con questo gesto si è superato ogni limite, speriamo di trovare i responsabili".

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