Premio Birraio dell'anno 2021: Opperbacco che vittoria per Recchiuti!
L'abruzzese Luigi Recchiuti è riuscito a conquistare tutti i 100 giudici di Fermento Birra. Premiato anche l'emergente dell'anno 2021: è pavese.
Dopo il terzo posto dello scorso anno, per il birrificio Opperbacco di Notaresco (Teramo) arriva la vittoria. Il titolare Luigi Recchiuti è stato insignito del titolo di Birraio dell'anno 2021 dal network Fermento Birra. Invece, per il Birraio emergente 2021, il premio è stato vinto da Lorenzo Beghelli del birrificio Muttnik di Pavia.
Birraio dell'anno 2021: Opperbacco che vittoria inaspettata!
IL MOMENTO DELLA VITTORIA:
Nel weekend, a Firenze, i 100 giudici scelti fra gli esperti del settore da Fermento Birra hanno incoronato Luigi Recchiuti Birraio dell'anno 2021. Il suo birrificio Opperbacco di Notaresco, in provincia di Teramo (Abruzzo), si è posizionato al primo posto scalzando il favorito Marco Valeriani del birrificio Alder (MB), già vincitore di due titoli, e Giovanni Faenza del birrificio Ritual Lab (Roma) che aveva conquistato il titolo lo scorso anno. La realtà abruzzese ha saputo colpire nel segno con birre estrose, mai banali, dotate sempre di equilibrio anche quando sulla carta estreme, prodotti inclassificabili perché mai aderenti ad uno stile e per questo spiazzanti.Classifica Birraio dell’Anno 2021
- 1° Luigi Recchiuti del birrificio Opperbacco di Notaresco (TE)
- 2° Marco Valeriani del birrificio Alder di Seregno (MB)
- 3° Giovanni Faenza del birrificio Ritual Lab di Formello (RM)
- 4° Matteo Pomposini e Cecilia Scisciani del birrificio MC77 di Serrapetrona (MC)
- 5° Marco Sabatti del birrificio Porta Bruciata di Rodengo Saiano (BS)
- 6° Josif Vezzoli del birrificio Birra Elvo di Graglia (BI)
- 7° Emanuele Longo del Birrificio Lariano di Sirone (LC)
- 8° Samuele Cesaroni del birrificio Brasseria della Fonte di Pienza (SI)
- 9° Marco Raffaeli del birrificio Mukkeller di Porto Sant’Elpidio (FM)
- 10° Enrico Ciani del birrificio Birra dell’Eremo di Assisi (PG)
- 11° Luciano Landolfi del birrificio Eastside di Latina
- 12° Conor Gallagher Deeks del birrificio Hilltop di Bassano Romano (VT)
- 13° Vincenzo Follino del birrificio Bonavena Brewing di Faicchio (BN)
- 14° Pietro di Pilato del birrificio Brewfist di Codogno (LO)
- 15° Luca Tassinati del Birrificio Liquida di Ostellato (FE)
- 16° Gino Perissutti del birrificio Foglie d’Erba di Forni di Sopra (UD)
- 17° Agostino Arioli del Birrificio Italiano di Limido Comasco (CO)
- 18° Fabio Brocca del Birrificio Lambrate di Milano
- 19° Luigi D’Amelio del birrificio Extraomnes di Marnate (VA)
- 20° Riccardo Di Profio del birrificio Rebel’s di Roma
Fra i venti finalisti, diverse conferme. Al di là del vincitore, che comunque s'era piazzato già ottimamente al terzo posto lo scorso anno, nei primi cinque la vera novità è Marco Sabatti del bresciano Porta Bruciata, poiché Valeriani aveva già vinto due volte quando guidava l'impianto di Hammer, e anche i birrai di Ritual, MC77 e Elvo si erano già aggiudicati il titolo, come si può vedere nel palmares a seguire.
Opperbacco si differenza anche per prodotti nei quali il luppolo non la fa da padrone, a differenza di quanto (per altro splendidamente) fanno molti degli altri finalisti, su tutti Alder, la pattuglia dei romani capitanata da Ritual Lab, lo stesso Porta Bruciata, o "storici" come Brewfist, Lambrate o Foglie d'erba.
Palmares del premio Birraio dell’Anno
- 2009 Nicola Perra – Barley Maracalagonis (CA);
- 2010 Valter Loverier – LoverBeer Marentino (TO);
- 2011 Gino Perissutti – Foglie d’Erba Forni di Sotto (UD);
- 2012 Riccardo Franzosi – Montegioco Montegioco (AL);
- 2013 Luigi D’Amelio – Extraomnes Marnate (VA);
- 2014 Simone Dal Cortivo – Birrone Isola Vicentina (VI);
- 2015 Fabio Brocca – Lambrate Milano;
- 2016 Marco Valeriani – Hammer Villa d’Adda (BG);
- 2017 Josif Vezzoli – Elvo Graglia (BI);
- 2018 Marco Valeriani – Hammer Villa d’Adda (BG);
- 2019 Matteo Pomposini e Cecilia Scisciani – MC-77 Serrapetrona (MC);
- 2020 Giovanni Faenza – Ritual Lab Formello (RM);
- 2021 Luigi Recchiuti – Opperbacco Notaresco (TR).
La storia di Opperbacco
Opperbacco nasce nel 2009 a Notaresco, nel teramano, in una zona collinare vocata al vino, e proprio per questo il birrificio viene chiamato con un gioco di parole che ricorda la vocazione enologica di questa terra. Dopo una Laurea in scienze agrarie Luigi scopre il nascente fenomeno della birra artigianale e inizia così il suo viaggio nella produzione, partendo dalla “gavetta” prima come homebrewer, per poi affidarsi all’esperienza di un birraio navigato come Leonardo di Vincenzo, allora in forza a Birra del Borgo. Dopo essersi fatto costruire l’impianto da un artigiano di Vasto Luigi diventa libero di sfogare la sua passione collocando le attrezzature in uno splendido casolare ristrutturato, in mezzo alle campagne che circondano il comune abruzzese di Notaresco, affiancato ad un locale di mescita, l’Agripub.
Tra le carte vincenti che hanno spinto Luigi in cima alla classifica troviamo il progetto Nature e Abruxensis. Le birre di questa linea vengono tutte realizzate in una stanza climatizzata del casale dove riposano 8 tonneaux e 16 barriques provenienti dalla cantine Masciarelli e Nicodemi. La Nature è fermentata su un pied de cuve di uve, nel 2019 di Montepulciano o Trebbiano, vitigni tipici abruzzesi. Le uve vengono pigiate con i piedi e deraspate a mano, e una volta partita la fermentazione, dopo tre giorni viene aggiunto nella botte il mosto di birra. Ma la connessione con il territorio non finisce qui perché nelle botti finisce anche la frutta locale, come amarene, pesche e ancora uva. La linea Abruxensis, è prodotta invece inoculando un mix di lieviti selvaggi. Birre che hanno lasciato fin da subito il segno stupendo tutti per eleganza, complessità e capacità di far convivere sensazioni più rustiche e selvagge con aromaticità fresche e intriganti.
Birraio emergente 2021: vince Lorenzo Beghelli di Muttnik
Oltre al Birraio dell'anno 2021, è stato premiato anche il Birraio Emergente del 2021: la vittoria è andata a Lorenzo Beghelli del birrificio Muttnik di Pavia.
Seguono Eva Pagani e Nicola Lunardi del birrificio Busa dei Briganti di Cinto Euganeo (PD), Luca Dalla Torre del birrificio Bondai di Sutrio (UD), Francesco Goretta del birrificio Malcantone di Ozzano dell’Emilia (BO) e Daniele Menin del birrificio Torre Mozza di Rovigo.
Lorenzo Beghelli non è un nome che circola da poco nell’ambiente della birra artigianale, ma la sua collocazione nella categoria è presto spiegata: al computo dei due anni di attività come birraio non si calcolano gli anni alla guida di una beerfirm, ma il cronometro parte dal momento in cui si inizia a lavorare con un impianto di proprietà.
La passione di Lorenzo parte da lontano, le prime cotte da homebrewer iniziano quasi 20 anni fa: dalle produzioni casalinghe, in un seminterrato del quartiere Satellite di Pioltello, fatto di esperimenti e puro divertimento, passa a un lavoro maniacale di messa a punto di ricette e metodologie. Lorenzo gira i birrifici lombardi, facendosi un’idea precisa del mondo brassicolo e del mercato. Molti sono anche i viaggi all’estero, spinti dalla curiosità, dalla ricerca di ispirazioni, anche casuali. La scintilla scoppia in Inghilterra, nei pub della remota provincia inglese bevendo Mild e Bitter. Il salto avviene nel 2016 quando Lorenzo rivede per l’ennesima volta il business plan e finalmente decide di far nascere ufficialmente Muttnik come beerfirm. Nel 2019 Muttnik diventa birrificio proprio perché Lorenzo ne rileva gli impianti.
daniele.pirola@netweek.it