Curva in continua discesa

Per la prima volta le terapie intensive scendono sotto quota mille ricoverati

Ormai quasi completamente alleggerita la pressione sugli ospedali, il Governo punta a porre fine allo stato di emergenza.

Per la prima volta le terapie intensive scendono sotto quota mille ricoverati
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Covid, fine di un incubo? Forse questa volta davvero sì. Soprattutto guardando i dati delle ultime ore: verso la fine della quarta ondata, per la prima volta dopo mesi le terapie intensive scendono sotto quota mille ricoverati.

Un quadro generale di contagi, ricoveri in terapia intensiva e ricoveri in area medica sempre più incoraggiante (restano alti purtroppo i decessi) che con ogni probabilità spingerà il Governo ad allentare ulteriormente le misure di restrizione (lo stop alle mascherine all'aperto, la riapertura delle discoteche, l'aumento di capienza degli stadi) e dovrebbero portare quasi certamente a fine alla cessazione dello stato di emergenza.

I DATI DI IERI:

Regioni Ricoverati in Terapia intensiva
Abruzzo 20
Basilicata 1
Calabria 24
Campania 63
Emilia-Romagna 96
Friuli 20
Lazio 158
Liguria 26
Lombardia 155
Marche 33
Molise 4
P.A. Bolzano 6
P.A. Trento 7
Piemonte 54
Puglia 62
Sardegna 26
Sicilia 97
Toscana 66
Umbria 10
Valle d'Aosta 3
Veneto 56
Italia 987

Terapie intensive a oggi e i complimenti di Draghi al Paese

La situazione che volge al sereno è stata del resto illustrata proprio ieri dal presidente del Consiglio Mario Draghi:

"La situazione sanitaria continua a migliorare. Abbiamo avuto 54mila contagi a fronte dei 67mila della scorsa settimana, anche i numeri delle terapie intensive continua a migliorare: siamo sotto i mille. Sono in calo, del 20%, anche i ricoveri ordinari, in forte calo: 13.900 rispetto ai 16800 della scorsa settimana. La campagna vaccinale procede, quasi 89% degli italiani sopra i 12 anni hanno avuto due dosi. Per questo risultato, ringrazio il generale Figliuolo, i medici, gli infermieri e tutti gli italiani che hanno deciso di vaccinarsi"

Ricoveri in terapie intensive e aree mediche, l'Italia verso la Zona Bianca

L'evoluzione positiva del quadro epidemiologico è confermato come detto dai dati più che incoraggianti che riguardano la situazione dei ricoveri in terapia intensiva e area medica.

Alcune Regioni (Piemonte, Marche, Abruzzi, Valle d'Aosta) da Zona Arancione sono prossime a passare in Zona Gialla, altre in Zona Gialla sono ormai già di fatto entrate (guardando ai numeri) in Zona Bianca.

E' il caso ad esempio della Lombardia (ma anche il Veneto ha numeri in discesa) come annunciato ieri pomeriggio dalla vicepresidente e assessore al Welfare Letizia Moratti:

"La Lombardia è da zona bianca. Con un 14,6% di occupazione dei posti letto in area medica e un 8,6% nelle terapie intensive, un Rt regionale a 0,62 e un'incidenza che scende rapidamente si disegna un quadro che colloca saldamente la Lombardia in zona bianca"

Verso la fine di un incubo

Il cambio di colore per la Lombardia e altre Regioni si concretizzerà ufficialmente da lunedì 28 febbraio.

E' vero, nella sostanza, secondo gli ultimi provvedimenti del Governo ormai non cambierà molto, ma psicologicamente la diversa colorazione dello Stivale senza più zone rosse e arancioni significherà molto per intraprendere il percorso della definitiva rinascita.

Del resto, proprio il Governo e il Ministero della Salute hanno ormai quasi completamente abbandonato la prospettiva di una necessità della quarta dose per la popolazione più anziana e, in queste ultime ore, i ragionamenti che si stanno portando avanti in tal senso riguardano per lo più le persone fragili e immunocompromesse.

"La guerra è finita", Bertolaso a marzo saluta la Lombardia

Tornando alla Lombardia è significativo il fatto che proprio giovedì nel tardo pomeriggio il consulente per l'emergenza Covid e per la campagna vaccinale, Guido Bertolaso abbia coordinato quella che di fatto, salvo clamorosi imprevisti, è stata l'ultima riunione dell'Unità di crisi.

Lo stesso Bertolaso ha commentato l'evoluzione positiva di queste ultime settimane spiegando che a marzo "saluterà" la Lombardia dopo praticamente un anno:

"Abbiamo definito ultimissimi dettagli del proseguo della parte finale della campagna vaccinale, a marzo il mio compito si esaurisce. Anche l'ospedale in Fiera chiuderà. Abbiamo già definito alcuni punti che potrebbero essere utili eventualmente a ottobre: se ce ne fosse bisogno, basterà girare la chiave e la macchina si metterà in moto".

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