Nuove residenze per Abitare Collaborativo Milano 2035
Realtà profit e non profit insieme con un unico grande obiettivo: costruire una città per i giovani
Alla fine della fase più emergenziale della pandemia, Milano torna a ripopolarsi di studenti fuori sede e giovani lavoratori. Ma i prezzi degli affitti, nella città più cara d’Italia e tra le più care d’Europa, non accennano a diminuire. Una stanza singola costa in media oltre 500 euro al mese e sono poche le proposte di soluzione a una realtà abitativa che rende la città sempre più inospitale per i giovani. Tra queste c’è Milano 2035, uno dei progetti della quarta edizione del bando “Welfare di comunità” di Fondazione Cariplo che nell’area della Città Metropolitana ha l’obiettivo di ampliare l'offerta di case per i giovani, offrendo appartamenti a prezzi accessibili. Ma si propone anche di creare reti di solidarietà sociale nei quartieri, per realizzare un nuovo modello dell'abitare urbano, basato sulla condivisione tra abitanti e vicini di casa e per costruire una città più inclusiva e solidale, a partire dalla dimensione abitativa come leva per lo sviluppo di un nuovo welfare territoriale.
Cos'è Milano 2035
L’Abitare Collaborativo consiste nell’impegnare alcune ore della settimana in attività che valorizzano le competenze e gli interessi dei giovani e che sono utili alla vita del quartiere: pranzi sociali, corsi, assistenza compiti per ragazzi, cura dell’orto. Un modello che permette ai giovani di sentirsi parte di una comunità, anche se sono arrivati da poco in città. Milano 2035 ha già sperimentato con successo soluzioni di abitare collaborativo, come Carbonia 3 a Quartoggiaro, alla Barona con Barona Home e ora lancia “Grigioni 2035-la coabitazione alla portata di tutt*”, una nuova call per 37 studenti o lavoratori nel quartiere Lorenteggio.
Grigioni 2035 si compone di: 10 appartamenti arredati in condivisione nel complesso residenziale dei Grigioni. I posti letto disponibili sono 37: 23 in stanza singola e 14 in camera doppia. Il prezzo dell’affitto è di 450 euro per la stanza singola e 275 per il posto letto in camera doppia, comprensivi di tutte le spese. In cambio del canone calmierato, i futuri inquilini, come nelle altre soluzioni di Milano2035, si impegnano a dedicare tempo ad attività di buon vicinato.
L'integrazione con le realtà "profit"
La grande novità di questa nuova proposta abitativa è che, per la prima volta, è stata una società immobiliare privata a mettere a disposizione gli appartamenti, l’Immobiliare San Carlo Trieste, come ha spiegato Sara Travaglini, presidente di Dar=Casa, l’ente capofila:
"Tra gli obiettivi di Milano2035 c’era quello di avviare un’interlocuzione con il privato per progettare soluzioni di abitare collaborativo e con Grigioni siamo riusciti a mettere in piedi questa rete pubblico-privato. Le case erano da ristrutturare ma abbiamo partecipato a un bando della Regione Lombardia per appartamenti sfitti di proprietà privata da destinare a servizi abitativi sociali e abbiamo ottenuto un finanziamento per ristrutturarli». Ma la rete di collaborazione pubblico-privato non si esaurisce qui: Abbiamo contattato Whirpool a cui abbiamo sottoposto la nostra idea progettuale e l’azienda ha subito aderito alla proposta di sponsorizzazione tecnica per gli elettrodomestici"
Tutti gli appartamenti verranno consegnati con una suite completa per la cucina, forno, piano cottura, frigo e lavastoviglie e con lavatrice e asciugatrice. Silvia Mocchetti è la Corporate Communication, Sustainability & CSR Senior Specialist di Whirlpool:
"La nostra azienda è sempre stata attiva nelle comunità in cui opera e questo progetto ci è sembrato perfetto per noi. Perché la strategia di CSR del nostro gruppo si muove su due assi: House and Home. Sembrano un po’ la stessa cosa ma non lo sono: per House intendiamo la casa come luogo fisico, desideriamo contribuire a creare luoghi confortevoli in cui i giovani possano costruire un futuro per sé o per la propria famiglia. Home invece si propone di aiutare le comunità locali a crescere e svilupparsi E questo progetto interpretava perfettamente la nostra idea: dare una casa ai giovani ma anche contribuire allo sviluppo del luogo. Siamo felicissimi di aver avviato questa collaborazione, è un primo passo ma non escludo che ce ne siano altri"
Diffondere il modello dell'abitare collaborativo
Una nuova rete e un contesto nuovo anche per realizzare l’abitare collaborativo, è quello che Grigioni 2035 ha davanti, come ha spiegato Sara:
"Per la prima volta costruiremo attività di vicinato in un quartiere di edilizia privata. È una situazione diversa quella in cui i ragazzi sono chiamati a partecipare, perché un conto è un contesto di edilizia pubblica o di social housing in cui la cornice dell’abitare collaborativo è già data. Qui dovremo partire dal “principio” dalla conoscenza del quartiere, che è molto grande, dalla costruzione di reti territoriali ma anche all’integrazione con quelle già organizzate, per rafforzare il capitale di relazione che è già presente"
I primi inquilini delle residenze Grigioni entreranno a maggio, pronti a mettersi in gioco per realizzare una città più inclusiva, il percorso di relazioni con i vicini e con il quartiere sarà tutto da costruire, ma a partire da una certezza: una casa a un prezzo accessibile e dotata di tutto quello di cui hanno bisogno.