Nel Comune più piccolo d'Italia l'unico candidato è del Partito Gay. Ma c'è un giallo...
A Morterone (Lecco), 29 abitanti, spunta una lista alternativa "fuori tempo massimo" secondo i sostenitori del 32enne Andrea Grassi. Chiesto l'intervento del ministro Lamorgese.
Morterone è un paesino in provincia di Lecco che conta 29 anime. Il 3 e 4 ottobre anche lì si voterà e già il paese si candida per un primato: essere il primo Comune italiano guidato da un sindaco del Partito Gay. Già, perché l'unico candidato è Andrea Grassi, 32enne originario di Grottaglie (Taranto), ma trapiantato a Bergamo. E dunque gli basterà avere il 50%+1 dei voti per essere eletto. Ma c'è un giallo...
Morterone, il sindaco del Partito Gay e il giallo elettorale...
Fino a poche ore fa nel borgo lombardo c'era un'unica candidatura a sindaco, quella di Andrea Grassi, sostenuto dal Partito Gay per i diritti Lgbt. Prima Lecco racconta però che nelle scorse ore ("Fuori tempo massimo", secondo i sostenitori di Grassi) sarebbe stata infatti accettata dal Comune la candidatura di una seconda lista che punta evidentemente a evitare che il Partito Gay metta la sua bandiera sul minuscolo Municipio lecchese.
"Lista fuori tempo, intervenga Lamorgese"
"A Morterone (Lecco), il comune più piccolo di Italia - si legge sul sito del Partito Gay per i diritti LGBT+, Solidale, Ambientalista e liberale - il nostro Partito è l'unica lista presentata entro le 12 come previsto dalla legge, ma ieri sera la commissione ha ammesso una lista presentata fuori tempo".
"Quanto accaduto a Morterone ci lascia sbalorditi, sino alle ore 12:00 eravamo l'unica lista presentata, ma dopo lo scadere del termine ministeriale si è presentata un altra lista che non doveva neanche essere protocollata, ed invece è stata protocollata ed ammessa. – dichiara Fabrizio Marrazzo, Portavoce Partito Gay per i diritti LGBT+, Solidale, Ambientalista e liberale – Chiedo l'intervento della ministra dell'Interno Luciana Lamorgese per far ripristinare la legalità, la lista presentata fuori tempo non può essere accettata. Probabilmente c'era stato un accordo per non far candidare nessuno e far morire il piccolo Comune, invece la nostra scelta di valorizzare Morterone, applicando la nostra politica di valorizzazione dei borghi che devono essere luoghi dove nessuno se ne deve andare perché discriminato o perché manca lavoro, ha rotto gli equilibri della politica locale ed è spuntata la candidatura fuori tempo. Per l'inclusione e ripristinare la legalità serve un partito come il nostro che sarà presente anche nelle liste delle grandi città come Roma, Milano, Torino e Napoli".
Grassi: "Mi candido per non portare Morterone all'estinzione"
Il candidato del partito Lgbt+, dal canto suo, pensa alla campagna elettorale più che alle polemiche e progetta di incontrare nei prossimi giorni tutti i cittadini del paese (non che ci voglia tutto sto tempo...) per spiegare i suoi progetti per la comunità:
"Ho scelto di candidarmi a Morterone, perché non volevo far chiudere il Comune, commissariarlo e portarlo all'estinzione. La nostra politica è quella dei territori, delle tradizioni e delle identità che non vanno perse, vogliamo che ogni cittadino possa vivere e star bene nel luogo dove e nato e che non sia costretto ad andarsene per lavorare. In questi giorni ascolterò la popolazione e se mi confermeranno la volontà di non cancellare il Comune di Morterone lavorerò per il suo futuro, con la mia esperienza in ambito turistico, per renderlo un paese smart, dove molti potranno anche trasferirsi qui per godersi la natura e lavorare in smart-working con le connessioni ad alta velocità».
L'avversario respinge le polemiche
L'avversario ovvero il candidato della lista attaccata per le tempistiche da Grassi, respinge al mittente le polemiche. Stiamo parlando di Dario Pesenti, avvocato lecchese con un passato amministrativo alle spalle come assessore nella giunta dell'ex sindaco di Lecco Antonella Faggi.