giallo nel bresciano

Maiale da gettare nell'altoforno per far luce sul caso Bozzoli, la Lav: "Curatelo, non uccidetelo"

Dal 2015 l'imprenditore pare essersi smaterializzato: ci si augura di raccogliere così materiale utile a fornire risposte ai tanti interrogativi sulla sua sparizione.

Maiale da gettare nell'altoforno per far luce sul caso Bozzoli, la Lav: "Curatelo, non uccidetelo"
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La scomparsa di Mario Bozzoli, avvenuta nel 2015, continua ad essere avvolta nel mistero: per tentare di far luce sulla sparizione dell'imprenditore verrà bruciato un maiale. L'operazione, decisa dalla Corte d'Assise di Brescia, si terrà mercoledì 27 aprile 2022 alla fonderia Gonzini di Provaglio d'Iseo. Ma gli animalisti sono sul piede di guerra.

Scomparsa di Mario Bozzoli: l'esperimento sul maiale

Come spiega Prima Brescia, Bozzoli, imprenditore di Marcheno, risulta scomparso dall'8 ottobre 2015: il suino verrà ucciso poco prima di entrare nel forno, gli verrà prelevato del Dna. Indosserà inoltre abiti simili a quelli portati dall'imprenditore il giorno della scomparsa. L'animale (il più compatibile secondo gli esperti con il profilo biologico dell'essere umano) non da ultimo, avrà un peso compreso tra gli 80 e gli 85 chili esattamente come Bozzoli.

A quale scopo

Tutto ciò per capire se, di fatto, come sostenuto dall'accusa, da quel forno non emergerà traccia alcuna. Un'ipotesi che è sempre rimasta in piedi, infatti, è proprio quella che Mario Bozzoli potesse essere stato bruciato nel forno della fonderia di famiglia.

L'operazione, che verrà effettuata alla presenza di Vigili del Fuoco e ambulanze, verrà filmata per poi divenire oggetto del dibattito in aula. Un ulteriore tentativo, dopo i numerosi che sono stati compiuti in questi anni nei quali l'unico imputato per il presunto omicidio è il nipote Giacomo Bozzoli, che si è sempre dichiarato estraneo ai fatti.

L'ira degli animalisti

La vicenda ha suscitato - come prevedibile - la reazione degli animalisti. La Lav ha scritto una lettera al Tribunale di Brescia chiedendo l'annullamento dell'esperimento e ipotizzando la violazione dell'articolo 544-bis del codice penale, uccisione di animali.

"Pare opportuno rilevare come tale esperimento giudiziale si ponga in potenziale contrasto con la normativa europea e nazionale, anche costituzionale, a tutela degli animali, che codesto Tribunale non ha mancato negli anni di interpretare in maniera rigorosa, ed appaia potenzialmente suscettibile di integrare una condotta penalmente rilevante, consistente nel destinare all'abbattimento un animale, potenzialmente curabile, senza necessità, attesa l'assenza di qualsivoglia notizia in merito all'impossibilità di ricorrere a cure salvavita nei suoi confronti".

"In linea con la disciplina europea, costituzionale e nazionale, in caso di uccisioni non necessitate di animali - non previste e quindi scriminate da leggi speciali - è potenzialmente ipotizzabile la violazione dell'articolo 544 -bis del codice penale, uccisione di animali".

La sparizione e i misteri

Il corpo dell'imprenditore non è mai stato trovato, la sera dell'8 ottobre 2015 l'ultima telefonata alla moglie, poi l'uomo - allora 50enne - pare essersi smaterializzato. Resta ancora aperto anche il fascicolo relativo alla scomparsa di Giuseppe Ghirardini, l'operaio della fonderia Bozzoli deceduto in circostanze ancora non del tutto chiare solo sei giorni dopo la morte di Bozzoli, e trovato nei boschi di Ponte di Legno in alta Valle Camonica. Anche la sua morte è ancora avvolta nel mistero. Sotto la lente degli inquirenti, oltre alle circostanze relative ai due decessi, anche la situazione finanziaria dell'azienda.

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