L'intervista

L'Onorevole Currò: "Digitalizziamo il Paese"

L’Onorevole Giovanni Currò ha parlato di riforma della giustizia, fisco e del tema a lui caro della digitalizzazione del Paese.

L'Onorevole Currò: "Digitalizziamo il Paese"
Pubblicato:
Aggiornato:

Riforma della giustizia, fisco e digitalizzazione. L’Onorevole Giovanni Currò, deputato comasco e vice presidente della Commissione Finanze della Camera ha fatto il punto della situazione sui temi caldi che si stanno discutendo a Roma, e su come il Movimento 5 Stelle, dopo i cambi al vertice, affronterà le prossime sfide. Non manca però l’attenzione al territorio e al momento difficile che sta vivendo dopo i disagi causati dal maltempo.

Il Movimento 5 Stelle e la politica romana

Cos'è cambiato all'interno del Movimento con l'entrata ufficiale di Conte alla guida? E quali saranno ora i prossimi obiettivi?

«Con la conclusione del processo di riassestamento che il Movimento ha vissuto nelle ultime settimane, si è giunti finalmente a quell’equilibrio interno indispensabile per reagire alle sfide del Paese. I prossimi obiettivi sono portare avanti il lavoro sulle riforme della giustizia e sul fisco. Rimane, inoltre, un punto cardine la presenza sui territori e il dialogo sempre aperto con le diverse categorie: se è fondamentale infatti seguire il dibattito pubblico e istituzionale attuale, rimane allo stesso tempo imprescindibile anche concentrarsi sulle richieste del Paese reale, soprattutto sui modi in cui i finanziamenti del PNRR verranno distribuiti».

A oggi il governo ha in cantiere due importanti riforme che il Paese attende da tempo, parliamo di quella della giustizia e quella fiscale. A che punto siamo?

«Rispetto al tema giustizia, guardiamo con molto ottimismo al fatto che la riforma del processo penale sia ancora in commissione, sarà quindi ancora possibile perfezionarla, evitando rischio di impunità. L’incostituzionalità rilevata dalla sesta commissione del Csm riguardo la norma sull’improcedibilità all’interno del testo della riforma, dimostra che ci sono ancora dei passi in avanti da fare. L’accordo degli ultimi giorni fra il Presidente Draghi e la ministra Cartabia sulla “garanzia rafforzata” per i reati di mafia, come richiesto da Conte, è un primo passo importante in questo senso. Per quanto riguarda il fisco, andiamo avanti per tappe: lo scopo principale della riforma è stimolare la crescita e incentivare l’utilizzo di nuovi strumenti digitali, nella direzione di un fisco digitalizzato per sburocratizzare e aiutare le imprese nell’ottica di una reale semplificazione. Inoltre, stiamo lavorando per ridurre il carico fiscale sui redditi medio bassi e sull’eliminazione delle microtasse. L’abolizione dell’Irap è ormai sicura, così come la rimodulazione dell’Irpef. Per quanto riguarda i finanziamenti, grazie all’ausilio della digitalizzazione il reperimento delle risorse e la lotta all’evasione saranno nei prossimi anni più semplici».

Sul territorio lombardo e comasco

Rimanendo in tema di provvedimenti fiscali, sono in continuo aumento gli interventi avviati grazie a bonus e superbonus. Soprattutto in Lombardia, dove l'impresa edile è rimasta in piedi ed ora è in crescita. Possiamo aspettarci un ulteriore rinnovo?

«La proposta del Governo è quella di una legge delega per una riforma della normativa relativa ai bonus. E’ sempre più sentita l’esigenza di una proroga e di garanzie certe per poter iniziare opere di ammodernamento o isolamento degli edifici rimanendo coperti fino alla fine dei lavori. Siamo consapevoli dell’importanza di questi bonus e della loro valenza anche in termini di spinta economica e incentivo alla sostenibilità, ma dovremo attendere».

Un tema importante e a lei molto caro, soprattutto sul territorio è quello della digitalizzazione, in particolare all'interno delle istituzioni e della burocrazia. Come sta procedendo questo processo sul territorio lombardo?

«La digitalizzazione è un tema fondamentale su cui dovremmo concentrarci nei prossimi anni. Sempre più enti e imprese richiedono l’impiego di nuovi strumenti digitali per velocizzare i processi decisionali e semplificare il lavoro amministrativo. Per questo si parla di digitalizzazione anche nel PNRR. Allo stesso tempo, è richiesta una grande operazione di aggiornamento professionale che coinvolgerà i dipendenti per adeguarsi in maniera armonica ai cambiamenti interni e strutturali delle aziende per via dell’importanza del tema. Nella sola Lombardia, tante PMI ed enti del terzo settore si stanno già muovendo in questo senso, con l’introduzione di nuove piattaforme digitali, E-commerce, accompagnati da iniziative di mobilità sostenibile».

Nel 2022 a Como si svolgeranno le nuove elezioni amministrative, in un momento così delicato per il territorio comasco, di cosa hanno bisogno i cittadini?

«Per quanto riguarda il territorio comasco, le notizie degli allagamenti e delle frane degli ultimi giorni impongono di prender parola sulla questione della prevenzione e messa in sicurezza del territorio. I danni provocati dal maltempo hanno purtroppo reso fin troppo chiaro uno dei grandi problemi che le amministrazioni passate hanno sempre evitato seriamente di affrontare: il dissesto idrogeologico. Il territorio rivela mancanze che vanno colmate, sia dal punto di vista di interventi strutturali concreti, ma soprattutto nella direzione di una prevenzione minuziosa e capillare, che metta insieme le forze della protezione civile e della politica. Bisogna impedire che disastri del genere, che pur si verificheranno nel futuro, rivelino le conseguenze tragiche dovute all’incuria di troppi anni di scarsa manutenzione».

Seguici sui nostri canali