Lo striscione shock degli ultras dell'Hellas Verona con le bandiere di Russia e Ucraina e le coordinate per bombardare Napoli
Ira di Zaia, condanna netta del ministro Luigi Di Maio. Ma ci si mettono anche i tifosi della Reggiana: "Grazie Putin, bombardaci Parma".
L'aspra rivalità tra gli ultras dell'Hellas Verona e quelli del Napoli è storicamente nota, ma lo striscione apparso poco lontano dal Bentegodi, nella notte di sabato 12 marzo 2022, poco prima della partita tra le due squadre, è stato uno shock. Al punto che anche il governatore del Veneto, Luca Zaia, ha ritenuto opportuno condannare quella scritta in cui i veronesi fornivano le coordinate per bombardare la città partenopea.
Striscione shock prima della partita fra Hellas Verona e Napoli
Come racconta Prima Verona, sembra quasi firmato con orgoglio dalla “Curva Sud” lo striscione che è stato esposto la notte prima della partita fra Napoli ed Hellas Verona nei pressi dallo stadio Bentegodi, nella città scaligera. Sullo striscione sono state disegnate le bandiere della Russia e dell’Ucraina e le coordinate di Napoli, come fosse un’incitazione a bombardarla.
“E’ indegno e non c’entra nulla col tifo o col calcio lo striscione di sedicenti tifosi veronesi apparso poco prima della partita Hellas Verona-Napoli. C’è da vergognarsi a lanciare simili messaggi, altro che goliardia. Però la città di Verona non è quello striscione, anzi…”.
Così il presidente del Veneto, Luca Zaia, commenta quello che è accaduto prima del match. Una doppia espressione di violenza e cattivo gusto, anche in considerazione della tragedia ucraina.
“Verona e i veronesi sono invece sempre simbolo di accoglienza e solidarietà, basti pensare che in questi giorni le associazioni, le istituzioni locali, le famiglie o le autorità sanitarie stanno facendo il massimo per ospitare, aiutare e curare chi scappa da questa folle guerra. Quello striscione - conclude il presidente Zaia - non si può vedere, ma ripeto: Verona non è quello striscione”.
Anche la La società scaligera ha stigmatizzato l'episodio con una nota ufficiale.
Ira del ministro degli Esteri pentastellato Luigi Di Maio:
"Un messaggio ripugnante. Lo striscione contro Napoli e i napoletani esposto da tifosi, o presunti tali, dell’Hellas Verona è grave e va condannato da tutti, senza distinguo e senza giustificazioni. Questa guerra è reale, non è finzione, non è un gioco. È vergognoso il gesto ed è vergognosa l’intenzione di questi pseudo tifosi. Non c’è ironia, ma solo idiozia dietro questo striscione".
I precedenti storici
Ma le degenerazioni legate al mondo degli estremisti del calcio, che spesso hanno utilizzato drammi di attualità per far leva su messaggi vergognosi, non sono una novità. Restando in tema di conflitti bellici è passato alla storia, e senza alcun orgoglio, lo striscione degli ultrà reggiani - da sempre in conflitto con il vicino Parma - che dopo un raid statunitense a Tripoli, avvenuto nel 1986, recitava "Grazie Reagan, bombardaci Parma". La "trovata" ebbe una tale eco mediatica da finire anche nel brano "Robespierre" degli Offlaga Disco Pax.
Soltanto qualche giorno fa, un'analoga scritta, postata su Facebook dal cantante degli Offlaga Disco Pax Max Collini, era stata vergata su un muro dai tifosi della Reggiana, citando proprio lo slogan degli anni Ottanta nel quale invece che a Putin l'invocazione veniva fatta a Reagan.
Collini chiarisce di non avere nulla a che fare con tutto ciò, ma si limita a registrare il (triste) stato dei fatti:
"Ovviamente con questa scritta io non ho nulla a che fare, del resto non avevo nulla a che fare nemmeno con quella del 1986, che ho solo citato - vent'anni dopo - in Robespierre" .