CAOS CAMPAGNA

Li chiamano per i vaccini: uno è morto dieci giorni prima, l'altro... nel 1991

Due casi fotocopia in pochi giorni: uno lombardo e uno veneto: anziani convocati, ma già deceduti.

Li chiamano per i vaccini: uno è morto dieci giorni prima, l'altro... nel 1991
Pubblicato:
Aggiornato:

Due vicende emblematiche nell'ambito della campagna vaccinale anti Covid. Medesimo copione in provincia di Monza e nel Veronese: due persone hanno ricevuto la convocazione per essere vaccinate, ma erano già decedute, una addirittura da ben 20 anni.

Lo chiamano per i vaccini: è morto dieci giorni prima

Da Prima Monza

La surreale vicenda ha visto coinvolto Primo Vitali, storico amministratore comunale di Cavenago Brianza - nella zona di Vimercate, in provincia di Monza - venuto a mancare lo scorso 10 marzo 2021 all’età di 90 anni. Vicesindaco e assessore per oltre quindici anni, la sua perdita aveva inevitabilmente lasciato il segno nella comunità.

Primo Vitali

“Lo scorso 1 marzo Primo è caduto in casa, rimediando un brutto colpo alla testa – hanno raccontato i famigliari – Siamo subito corsi al Pronto soccorso di Vimercate. La situazione era complicata e il giorno seguente, il 2 marzo, è stato ricoverato in Neurologia. Proprio poche ore dopo il ricovero abbiamo ricevuto il messaggio di Regione Lombardia con la convocazione per la prima dose di vaccino, prenotata lo scorso 16 febbraio. Considerate le precarie condizioni di Primo abbiamo subito cercato di avvisare l’ospedale che forse non sarebbe stato il caso di procedere con la somministrazione, anche perché il tampone effettuato era negativo”.

Nei giorni successivi, purtroppo, le condizioni del politico e sindacalista della Fiom-Cgil sono andate peggiorando, fino alla morte avvenuta in ospedale il 10 marzo.

“Il Covid non c’entra, la morte è stata causata da una serie di fattori. Incredibilmente abbiamo ricevuto da Regione Lombardia il messaggio con la convocazione per la seconda dose del vaccino, che Primo avrebbe dovuto ricevere sempre all’ospedale dov'è deceduto, per altro a pochi metri di distanza dai locali dove vengono effettuate le vaccinazioni. E’ incredibile come vengano gestite le cose in questa Regione – attaccano i parenti – Non è possibile che vengano chiamati a vaccinarsi persone scomparse quando poi non ci sono i vaccini per i vivi o per i soggetti più fragili. Ovviamente noi abbiamo avvisato l’ospedale di Vimercate, con la speranza che la dose del vaccino originariamente prevista per Primo possa essere somministrata a qualcun altro”.

"Mio padre chiamato per il vaccino, ma è morto nel 1991"

Ancor più incredibile quanto accaduto a Mozzecane, nel Veronese, a pochi chilometri dal confine con Brescia.

"Oggi mio padre ha ricevuto l’invito per la vaccinazione per il giorno 31 marzo 2021 in quanto over 80 – ha scritto Attilio Venturi in un gruppo social del paese - Peccato che sia venuto a mancare nel 1991. Provvederò ovviamente a disdire l’appuntamento. Il sospetto è che ci sia stato un invio massivo di inviti ai nati nella classe 1927 (tanto per citare la classe di mio padre), considerato che son passati 30 anni dalla scomparsa di mio papà e che persone che avrebbero superato i 90 anni immagino non ne siano rimaste molte. Questo non sarebbe affatto rassicurante sulla gestione di questa fase estremamente delicata".

Seguici sui nostri canali