Sconti decuplicati per errore: cosa è successo all'Estetista cinica
Uno zero in meno ha rischiato di mandare a gambe all'aria l'azienda. Le scuse dell'imprenditrice.
Un vecchio adagio dice che sono i dettagli a far la differenza. Figuriamoci quando i dettagli riguardano la matematica che, come si sa, non è un certo un'opinione. Ed ecco allora che anche uno zero decimale in più o in meno può fare la differenza. E che differenza. Ne sa qualcosa Cristina Fogazzi, bresciana, imprenditrice nel campo della bellezza, conosciuta ai più e in particolare nelle piazze dei social e nell'universo web come L'estetista cinica, capace di creare quasi dal nulla un vero e proprio impero con il "fenomeno" Veralab.
L'estetista cinica e gli sconti sbagliati
Oltre che come un vero e proprio fenomeno di costume che spopola con il suo blog, su instagram e chi più ne ha più ne metta (anche grazie alla collaborazione con Chiara Ferragni e alle partecipazioni a programmi Tv), l'estetista cinica in questi giorni è passata alla ribalta delle cronache per degli sconti calcolati male, nella fattispecie per uno zero "birichino", in meno, che era scappato in un'offerta promozionale e sconti su cure e trattamenti.
Una differenza non di poco conto che ha fatto alzare in queste ore un vero e proprio polverone che Fogazzi sta cercando di arginare.
L'estetista cinica e i "punti fagiana": una storia tutta italiana
Il concorso dei "punti fagiana" prevedeva la valorizzazione economica dei punti. In pratica, come succede da molte altre parti (ad esempio i supermercati) l’utente poteva convertire i punti in denaro dal suo account e spendere la somma sul sito. Ma c'è stato un problema sulla valorizzazione dei punti, che per un errore è passata da 5 a 50 centesimi.
Appena accortasi del problema l'imprenditrice è corsa ai ripari, spiegando l'accaduto e il qui pro quo alle sue migliaia di fans e clienti, mandando loro una mail:
"I punti fagiana in vostro possesso sono circa 10 milioni. La valorizzazione dei punti doveva essere a 5 centesimi (0,05 €). In questo modo, simulando voi li usaste tutti, l’azienda avrebbe avuto 500 mila euro di sconti erogati. Qualcuno a un certo punto si è perso uno zero e la valorizzazione è stata fatta a 0,50 centesimi. Questo trasformava gli sconti in 5 milioni di euro e dopo una settimana di calcoli abbiamo visto che le nostre finanze non avrebbero retto il colpo"
Una situazione che avrebbe potuto mettere a serio rischio la sopravvivenza dell'impresa, che dà lavoro a una sessantina di persone (cui se ne aggiungono circa 150 dell'indotto).
Lo sfogo e le scuse dell'imprenditrice
Volevamo fare una cosa carina, è venuta fuori una m....", si è sfogata Cristina Fogazzi che ha aggiunto:
"Siamo un’azienda giovane, sbagliamo, ma non siamo né degli imbroglioni né abituati a fare pippa (sfuggire, ndr) davanti alle nostre responsabilità. Abbiamo ricevuto oltre 3700 messaggi dopo quanto accaduto e solo 15 erano di lamentele e proteste"