Le nuove regole per visitare le case di riposo in Piemonte
Icardi: "Facciamo il possibile per venire incontro alle esigenze di ognuno, tenendo conto che la sicurezza viene prima di tutto".
Dopo l'emergenza coronavirus, che ha visto le residenze per anziani tristemente protagoniste di un gran numero di contagi e decessi, l’Assessorato alla Sanità della Regione Piemonte ha inviato alle direzioni delle strutture residenziali - tra cui quelle socio-sanitarie e socio-assistenziali - e alle Commissioni di vigilanza delle Asl le linee di indirizzo da seguire per consentire la graduale ripresa delle attività.
Case di riposto in Piemonte: nuove regole per un graduale ritorno alla normalità
La parte più rilevante del documento, approvato dal Comitato tecnico-scientifico dell’Unità di Crisi, è quella che riguarda le visite agli ospiti, che, in linea con il dpcm dell’11 giugno, sono limitate ai casi previsti dalle direzioni sanitarie adottando misure di prevenzione e sicurezza. L’assessore alla Sanità, Luigi Icardi chiarisce:
"Abbiamo concordato con i gestori e le organizzazioni sindacali di categoria delle indicazioni tecniche che possano servire da riferimento per il graduale ritorno alla normalità delle strutture. Di più non potevamo fare, perché il Governo ha stabilito che la facoltà della riapertura sia in capo alle direzioni sanitarie e non alla Regione. Abbiamo ben presente il profondo disagio sociale e psicologico degli ospiti e dei loro famigliari, in quanto l’emergenza sanitaria ha segnato la vita di intere famiglie. L’importanza di rivedere gli affetti della propria vita incide pesantemente sul benessere psico-fisico degli ospiti nelle case di riposo. Facciamo il possibile per venire incontro alle esigenze di ognuno, tenendo conto che la sicurezza viene prima di tutto”.
Visite agli ospiti
Le visite di familiari e conoscenti degli ospiti “devono essere effettuate esclusivamente su appuntamento, con programmazione della direzione della struttura, e consentite solo nelle aree pertinenziali e non residenziali o in spazi dedicati con accesso diretto dall’esterno”. La direzione sanitaria può prevedere, d’intesa con il medico curante, casi eccezionali (ad esempio il fine vita), che comunque andranno gestiti nel rispetto delle indicazioni internazionali, nazionali e regionali sulla sicurezza (utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, divieto di assembramento, rispetto delle distanze). Gli ingressi vanno limitati e scaglionati, in modo da evitare assembramenti anche negli spazi dedicati all’attesa dell’ingresso. Al momento della prenotazione dell’appuntamento l’operatore dovrà far rispondere il parente ad un apposito questionario per la valutazione del rischio espositivo. La direzione della struttura programmerà l’appuntamento solo in presenza di tutte le condizioni necessarie. Ogni visitatore in ingresso dovrà sottoporsi ad una procedura di sicurezza consistente in accesso tramite punto unico, utilizzo dei necessari dispositivi, igienizzazione delle mani, misurazione della temperatura; firma del questionario pre-compilato telefonicamente. L’operatore inserirà i riferimenti della visita su un apposito registro di ingresso/uscita e firmerà il modulo che sarà inserito in copia nella cartella clinica dell’ospite e conservato agli atti.
Monitorato chi ha ricevuto visite
Gli incontri tra visitatori e ospiti dovranno avvenire nel rispetto di precise disposizioni: disinfezione delle mani in entrata e in uscita, utilizzo dei dispositivi necessari secondo le indicazioni della direzione della Struttura, distanziamento fisico garantito da barriere di vetro o plexiglass, divieto assoluto di contatto fisico, stretta vigilanza da parte di un operatore debitamente formato, garantendo in ogni caso la privacy della conversazione. Le direzioni sanitarie possono valutare la possibilità di utilizzare anche spazi all’aperto per lo svolgimento delle visite, purché questi siano facilmente sorvegliabili. Chi ha ricevuto visite sarà oggetto di monitoraggio nei successivi 7 giorni, mediante la tenuta di un diario clinico-assistenziale.
Impedire l'accesso a sospetti Covid
Si ricorda che è obbligo del direttore della struttura impedire l’ingresso di casi sospetti, probabili, confermati di Covid-19” e che “è necessario mettere in atto un sistema di valutazione per chiunque debba accedere alla struttura in modo tale da consentire l’identificazione immediata di persone che presentino sintomi simil-influenzali (tosse secca, dolori muscolari diffusi, mal di testa, rinorrea, mal di gola, congiuntivite, diarrea, vomito) e febbre”.
Indirizzi specifici
Le nuove linee di indirizzo regionali prevedono, inoltre, specifiche indicazioni relative a igiene e pulizia delle strutture, sicurezza del personale, inserimento di nuovo personale (esclusivamente dopo aver effettuato nelle 48 ore precedenti un tampone, con esito negativo e monitoraggio nei primi 7 giorni di attività), sicurezza degli ospiti (opportuno un percorso di screening permanente), attività di animazione (con l’utilizzo dei necessari dispositivi di protezione individuale, il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale, il divieto di forme di assembramento; laddove, a fronte di una tipologia di utenza con elevata complessità assistenziale, sia impossibile il lavoro in gruppo nel rispetto delle misure di sicurezza, si dovrà adottare una modalità di interazione ospite-operatore in rapporto di 1 a 1), prestazioni ospedaliere e ambulatoriali occasionali degli ospiti della struttura (consigliato l’isolamento degli ospiti rientrati nella struttura di provenienza, per almeno sette giorni, prima del reinserimento nella degenza ordinaria, con successivo monitoraggio per almeno sette giorni), nuovi inserimenti di ospiti (solo previo tampone negativo eseguito nelle 48 ore precedenti e successivo isolamento di 14 giorni, al termine dei quali l’inserimento alla degenza ordinaria avviene dopo un ulteriore tampone), rientro in struttura di pazienti no-Covid (per i quali valgono le analoghe misure dei nuovi inserimenti), pazienti ex-Covid negativizzati (l’ospite proveniente da un reparto ospedaliero o dalle cure intermedie Covid-19, purché negativizzato, può accedere alla struttura solo con lettera di dimissione che attesti che il paziente ha ottenuto il risultato negativo in due test consecutivi, effettuati a distanza di almeno 48 ore l’uno dall’altro; dovrà altresì stare in isolamento per almeno 14 giorni e accederà alla degenza ordinaria dopo un ulteriore tampone).
Accesso fornitori e manutentori
Misure generali sull’accesso sono previste anche per l’ingresso di fornitori, manutentori e altri operatori, fermo restando che tutti gli accessi in struttura devono essere programmati e autorizzati. La responsabilità dell’autorizzazione all’accesso e dell’applicazione di tutte le misure precauzionali resta in capo ai soggetti gestori delle strutture che esercitano la propria autonomia gestionale nell’ambito della cornice normativa nazionale e regionale.