La strada europea verso la rivoluzione green
Terzo ed ultimo appuntamento online con gli incontri organizzati da Netweek e dall’Ufficio di Milano del Parlamento Europeo gli stakeholder si sono confrontati insieme agli europarlamentari sul tema della transizione ecologica
Green economy, transizione ecologica, riduzione delle emissioni e sostenibilità ambientale. Sono solo alcuni degli importanti temi che rientrano all'interno della cosiddetta "rivoluzione verde", che appare tra le priorità del Next Generation EU. Ne hanno parlato alcuni stakeholder del territorio in occasione del webinar "Il futuro da pre(te)ndere per la rivoluzione verde". Il terzo appuntamento online, organizzato dal nostro gruppo editoriale Netweek insieme all'Ufficio di Milano del Parlamento Europeo. Svoltosi nella serata di venerdì, 26 marzo.
Green revolution e Europa
Sono 17,5 miliardi di euro stanziati dall'Unione Europea con il Next Generation EU per rendere l'Europa più sostenibile a livello ambientale. Lo scopo è quello di raggiungere l'obiettivo strategico di primo territorio al mondo ad "emissioni zero" entro il 2050. L'Italia al momento sta sviluppando il proprio piano, il cosiddetto Recovery Plan, che prevede lo stanziamento 209 miliardi di euro, di cui 127 sotto forma di prestiti e 82 come sovvenzioni. Si tratta di un'occasione da non perdere per avviare finalmente la transizione ecologica attesa da tempo.
I temi degli stakeholder
L'Italia è un paese tra i primi in Europa per quanto riguarda l'attenzione alle tematiche green e alla sostenibilità ambientale. Non per questo però possiamo accontentarci. Anzi è fondamentale prendere esempio dalle realtà virtuose del nostro paese per far diventare i loro modelli di business una costante dell'economia e dell'impresa italiana. Lo hanno evidenziato in maniera esemplare i tre stakeholder invitati ad intervenire, che con le loro narrazioni esemplari hanno offerto degli importanti spunti di riflessione.
Aziende e transizione ecologica
Il primo intervento è stato quello di Davide Bollati, Presidente Gruppo Davines Spa di Parma. L'azienda, leader nel settore della cosmetica sostenibile, è divenuta BCorp nel 2016 e ha fatto della sostenibilità la propria vocazione.
"Il momento che stiamo vivendo è molto interessante, perché sta vedendo in tema di politiche sostenibile una coniugazione degli intenti sia del governo, che delle aziende e dei consumatori. Questa è la direzione in cui il mercato sta andando e tutti vogliono che vada, ma l'unico modo per essere veramente sostenibili, come abbiamo sperimentato in questi anni è attuando pratiche rigenerative a tutti i livelli del proprio business".
"Il nostro ecosistema aziendale si basa su 3 aree fondamentali: ambiente, persone e community. Le quali a loro volta si declinano in nove punti cardine: a livello ambientale sono necessari una circolarità dell'economia, a partire dal packaging, ma anche una catena di fornitura che sia sostenibile, oltre alla necessità di investire sulla decarbonizzazione e nel mantenimento delle biodiversità; per quanto riguarda le persone un'azienda per essere sostenibile deve avere a cuore da un lato le tematiche di diversità ed inclusione, ma anche tutto quello che riguarda l'happiness e il benessere; infine a livello di community è fondamentale riuscire ad avere un impatto positivo sulle comunità in cui si opera, sia a livello sociale che ambientale, promuovendo i valori delle BCorp e avviando le giuste partnership per raggiungere i propri goals, perchè oggi da soli non si costruisce nulla".
Innovazione energetica e mobilità sostenibile
Un altro tema fondamentale nel momento in cui si parla di green revolution è quello della ricerca di nuove fonti di energia sostenibili. Argomento che è stato al centro dell'intervento di Laura Testa, Sales Promotion Specialist Repower Italia, Energy company di Milano che oggi cerca di promuovere con i propri mezzi una campagna di informazione e promozione degli stili di vita sostenibili.
"Repower come energy company sostiene da sempre principi di sostenibilità e design che abbiamo trasferito in chiave moderna sul mondo dei servizi. Per noi quello che fa la differenza è il servizio, 10 anni fa ci siamo aperti al mondo della mobilità elettrica, con una visione a 360 gradi e da qualche anno ci siamo prefissati l'obiettivo di diventare anche una media company. Guidati dall'idea di poter diventare un punto di riferimento nel dibattito culturale e fonte autorevole nel campo della sostenibilità".
"La crisi che stiamo attraversando, a causa della pandemia favorisce la riflessione sugli obiettivi di medio o lungo periodo. Perché questa riflessione possa portare dei risultati è necessario che si instauri una collaborazione tra istituzioni ed imprese. Partendo dai valori chiave di innovazione, tecnologia e sostenibilità abbiamo l'occasione per ripensare il sistema economico dell'interno paese. In questo panorama noi vogliamo alimentare il dibattito sul tema della ecosostenibilità, per poter promuovere i modelli sostenibili come opportunità di rilancio".
Agricoltura tecnologia e sostenibilità
Ultimo intervento è stato quello di Daniele Trinchero, direttore iXem Labs del Politecnico di Torino. Il docente ha raccontato i risultati raggiunti a livello sperimentale in tema di agricoltura e dei vantaggi potenziali offerti dalle moderne tecniche di comunicazione.
"Al politecnico quasi 18 anni fa ho fondato un microlaboratorio che ho voluto dedicare allo studio comunicazioni radio e wifi, con una particolare attenzione a tecnologie che permettessero l'abbattimento del divario digitale. Questo ci ha portati nel corso degli anni a raggiungere importanti risultati sperimentali, tra questi anche iXemWine. Si tratta della prima piattaforma per il monitoraggio dei vigneti libera, gratuita e condivisa. Grazie all'installazione di particolari sensori che posizionati nella vigna ne misurano parametri ambientali, per l'agricoltore è possibile capire in ogni momento la condizione della propria coltivazione. Questo gli permette anche di dosare la chimica utilizzandola solo quando serve".
"Il sensore, alimentato da 2 batterie stilo ha una vita di almeno 3 anni, e permette una trasmissione dei dati a più di 700km di distanza. Questo permette ai dispositivi di essere completamente autonomi, senza necessità di manutenzione, e di lavorare anche nella più completa assenza di connettività. In ambito agricolo l'Italia possiede ancora tantissime microaziende e aziende familiari in cui si privilegia la qualità piuttosto che la quantità, per questo diventa sempre più importante per il futuro essere in grado di fornire loro tecnologie accessibili per permettergli di monitorare quello che accade nelle proprie culture".
Le risposte degli europarlamentari
Ad ogni intervento hanno fatto seguito le risposte degli europarlamentari. Puntuali e precise hanno evidenziato i punti più importanti del Green New Deal e i settori in cui il governo Italiano dovrebbe investire per favorire la transizione verde dell'economia del paese.
Sostenere e premiare le aziende italiane
"L'Italia è il primo paese in Europa in tema di riciclo dei rifiuti, possiede una delle agricolture più sostenibili a livello europeo, e l'azienda italiana Enel è il più grande operatore in tema di energie rinnovabili. Tutti questi risultati però sono stati il frutto di azioni ed investimenti privati. Servono da parte del governo sostegni mirati per le imprese e meno burocrazia, mettere nuove regole, come quelle richieste dal Green New Deal, senza tener conto di questo sarebbe una penalizzazione per tutto il sitema economico italiano" ha esordito l'On. Carlo Fidanza (FdI)
A lui ha poi fatto seguito l'intervento dell'On. Alessandra Moretti (PD), la quale ha aggiunto:
"L'Italia rappresenta un esempio a livello europeo in campo ecologico. La rivoluzione green che abbiamo davanti però porterà tantissime novità, ed è importante farsi trovare pronti. Tracciare delle linee guida e affermare l'impegno per un'economia circolare che permetta a tutti i cittadini di vivere in una comunità inclusiva, sostenibile, e prospera. Oggi dobbiamo guardare alla drammatica crisi della pandemia come un'opportunità per rendere il nostro modello di crescita più equo e sostenibile, ripensando il nostro sistema di fare imprese. L'Italia deve rivolgere questi investimenti all'economia del futuro e accompagnare la transizione ecologica con tre grandi riforme di: pubblica amministrazione, giustizia e fisco. Se la burocrazia entrerà in contrasto con il lavoro delle imprese ne conseguirà uno spreco di risorse che non ci possiamo più permettere".
Necessità di una guida istituzionale
Risulta necessario per una fattiva transizione ecologica, la presenza di una direzione chiara, dettata da un governo centrale coerente e attento alle necessità del paese. A sottolinearlo l'On. Marco Campomenosi (Lega)
"Al nostro paese serve una continuità di governo che sia in grado di gestire gli impatti sociali e le distorsioni che la rivoluzione verde avrà sul mercato, soprattutto per quanto riguarda le piccole realtà. Non possiamo più permetterci gli errori che abbiamo commesso 20 anni fa con la nascita del mondo delle imprese legate al web, che non abbiamo saputo gestire ed è ancora oggi un mercato con il quale abbiamo difficolta a rapportarci. Dalla nostra parte come parlamento europeo continueremo il nostro "action plan sulla circular economy", che stiamo costruendo in un rapporto diretto con le amministrazioni locali"
Dopo di lui anche l'On. Daniela Rondinelli (M5S)
"Questo periodo di pandemia ha accelerato processi che già erano in atto. Abbiamo ora l'occasione per pensare e rinnovare l'economia del nostro paese. La sostenibilità infatti non è solo un valore etico fondamentale, ma anche un'occasione di rilancio. Un partenariato tra pubblico e privato è fondamentale per la pianificazione richiesta dal Next Generation EU. Perchè saranno le istituzioni ha dettare la vision e la direzione per le nuove società, ed è importante che gli investimenti in tema di sostenibilità ambientale vadano di pari passo con quelli sul capitale umano, in un'ottica di riqualificazione e formazione dei dipendenti".
Green Deal e agricoltura sostenibile
Le ultime due risposte hanno analizzato in particolare il tema dell'agricoltura e il ruolo centrale che essa occupa all'interno dei provvedimenti inseriti nel Green New Deal europeo.
"All'interno del Green Deal sono presenti tantissimi obiettivi a tutela dell'agricoltura, e per la promozione di nuove tecnologie in quest'ambito. E' importante però che le innovazioni tecnologiche non vengano ritenute in maniera acritica la soluzione a qualsiasi problema. L'agricoltura di precisione ad esempio potrebbe portare ad una grande riduzione di pesticidi, ma al momento i dati non stanno dando risultati confortanti, e questo potrebbe portarci ad un ulteriore deterioramento delle condizioni del suolo mettendo a rischio dei meccanismi ecosistemici, tra cui l'immagazzinamento di CO2. L'opportunità che viene data, soprattutto per quanto riguarda il monitoraggio dei dati è fondamentale, ma non va dato sostegno in modo acritico alla tecnologia. Le novità in campo tecnologico devono essere concepite in un'ottica di sostegno all'agricoltura biologica e all'agrologia" ha spiegato l'On. Eleonora Evi (Verdi)
A concludere l'intervento dell'On. Herbert Dorfmann (Sudtiroler Volkspartei) che ha affermato:
"il dibattito sul Green Deal coinvolge in larga parte anche l'agricoltura. In futuro la sostenibilità non la faremo tornando ai modelli dell'agricoltura del passato. il futuro si fa con le nuove tecnologie, di dati, sensori, e di agricoltura di precisione. Queste tecnologie devono essere accessibili a tutti. Dobbiamo insistere su questo rinnovo e sostenere anche le aziende più piccole, lavorando su modelli di cooperazione, e soprattutto sulla ricerca. Il modello dell'agricoltura europea si basa sull'idea di un'agricoltura fatta dalla gente, e non dalle industrie. Infine, se vogliamo fare un passo in avanti per quanto riguarda la tecnologia avremo bisogno di giovani e di formazione".