La protesta dei ristoratori arriva a Palazzo Lombardia e l'assessore li sostiene
Guidesi: "Ristoranti e bar chiedono di poter tornare a lavorare basandosi su quanto era stato deciso fin dall'inizio dal Ministero della Salute e dal Comitato Tecnico Scientifico".

Un corteo funebre simbolico ha paralizzato la superstrada Milano-Lecco nella mattinata di giovedì 21 gennaio 2021. I manifestanti erano ristoratori brianzoli che, scortati dalla Polizia, sono poi entrati a Milano, puntando dritto verso il Palazzo della Regione, per chiedere risposte certe sul futuro. Impossibile dire di preciso quanti abbiano aderito fra imprenditori, cuochi, camerieri, baristi e ristoratori, ma di sicuro erano più di 300. A riceverli il neo assessore leghista Guido Guidesi, che appoggia la protesta e accusa il Governo.
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I ristoratori sotto al palazzo della Regione
Fuori da Regione Lombardia i ristoratori hanno appoggiato una bara a terra come simbolo del loro “funerale” economico e hanno protestato al grido di “Fateci lavorare” dopo che la pandemia sta mettendo in ginocchio l’intero settore.
Diverse le troupe televisive e i fotografi intervenuti per riprendere le fasi clou della protesta.
“Noi non guardiano la parte politica – ha raccontato un ristoratore ad una emittente durante la protesta. E’ quasi un anno che siamo chiusi, continuano a prenderci in giro con i ristori che non arrivano. Abbiamo dipendenti allo sfascio perché le casse integrazioni non arrivano. Non sappiamo come portare avanti le nostre attività che hanno subito un calo di fatturato dell’80%. Siamo stufi, vogliamo delle risposte certe da questo Governo”.
La protesta e le richieste
I ristoratori hanno chiesto risposte sui ristori, sulle spese fisse come affitti e utenze, sulla cassa integrazione per i dipendenti e i proprietari ma soprattutto su una riapertura in sicurezza. La protesta ha anche una pagina Facebook “La Brianza che non molla” evocativa della disperazione del settore.
L'assessore Guidesi appoggia la protesta
I manifestanti hanno trovato una sponda nel neo assessore allo Sviluppo economico della Lombardia Guido Guidesi e nei consiglieri regionali Alessandro Corbetta e Gianmarco Senna, tutti appartenenti alla compagine leghista, che sono scesi ad ascoltare le richieste dei ristoratori.
“La protesta del mondo della ristorazione è più che giustificata e non può lasciare indifferenti, considerando che si tratta di una delle categorie sicuramente più colpite dalle disposizioni contro la diffusione del Covid”.
Così Corbetta, che aggiunge:
“E’ un grido di dolore che va raccolto e va amplificato. La chiusura forzata di bar e ristoranti ha un impatto devastante non solo sullo specifico comparto ma su tutta la filiera produttiva agroalimentare e naturalmente sotto il profilo occupazionale. Noi riteniamo che queste categorie debbano riaprire al più presto nel rispetto dei protocolli e delle misure di sicurezza, a cui i nostri imprenditori hanno dimostrato di ottemperare. A tutte queste considerazioni va aggiunto il comportamento inqualificabile del Governo che, a dispetto dei dati, ha voluto inserire la Lombardia in zona rossa, aggravando la già pesante situazione economica della nostra Regione. Un provvedimento punitivo a cui la Regione si è opposta con un ricorso al TAR, che spero verrà valutato positivamente”.
Successivamente anche l'assessore Guidesi ha diffuso una nota ufficiale:
"Ristoranti e bar chiedono di poter tornare a lavorare basandosi su quanto era stato deciso fin dall'inizio dal Ministero della Salute e dal Comitato Tecnico Scientifico."
Il leghista accusa quindi il Governo:
"Aveva previsto tutta una serie di requisiti e protocolli sanitari per l'intera categoria affinché potessero continuare a operare in piena sicurezza. A questo punto, c'è da capire se il governo vuole smentire se stesso oppure è semplicemente contro i ristoratori".
E in aperta polemica con l'esecutivo giallorosso chiosa:
"non può continuare a cambiare decisioni ogni settimana in quanto, così facendo, si creano ulteriori disagi a tutto il comparto già flagellato dagli effetti di questa crisi pandemica".