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La montagna protagonista del PNRR e la sfida delle Olimpiadi

L’eurodeputato della Lega Alessandro Panza ha incontrato le istituzioni e gli imprenditori della Valtellina e della Valchiavenna in vista di due appuntamenti fondamentali per il territorio

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La montagna al centro dell’attenzione durante l’evento organizzato dal nostro gruppo editoriale Netweek all’agriturismo La Fiorida di Mantello tra l’eurodeputato della Lega Alessandro Panza, le istituzioni e gli imprenditori del territorio valtellinese. Sindaci, assessori, presidenti di Comunità montane e Consorzi di tutela ma anche imprenditori e presidenti di associazioni hanno partecipato per poter incontrare un rappresentante europeo a ridosso non solo dell’arrivo dei fondi del PNRR, ma anche della programmazione dei lavori per le Olimpiadi di Milano Cortina 2026 che vedranno la provincia di Sondrio protagonista con il capoluogo lombardo e il Veneto. Al fianco dell’eurodeputato Panza, hanno partecipato all’incontro altri due esponenti di rilievo del Carroccio: l’assessore alla Montagna di Regione Lombardia Massimo Sertori e la deputata valtellinese Silvana Snider.

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Le opportunità per il territorio

"Da tempo io e Sertori volevamo tornare in Valtellina e finalmente si è presentata l’occasione. Lo dico perché questa terra ha molto in comune con la mia provincia, Verbano Cusio Ossola, trovo un’affinità e una vicinanza particolari. Durante questa serata vorremmo dedicare del tempo a due temi che toccano da vicino la Valtellina e la Valchiavenna: il Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, Ndr), perché è importante capire come e quando i soldi potrebbero essere investiti, soprattutto dal punto di vista imprenditoriale, e le Olimpiadi Milano Cortina. Nei confronti delle Olimpiadi c’è stata lungimiranza politica: questi eventi non sono solo cementificazioni, hanno una ricaduta fondamentale per il territorio, soprattutto sul piano turistico ma anche per le infrastrutture nuove".

Da Responsabile Lega del Dipartimento Montagna, ha voluto sottolineare che

"un territorio di montagna è particolare, non disagiato, e come tale deve essere trattato. Abbiamo meno servizi perché piccoli e lontani ma siamo italiani e quindi meritiamo gli stessi servizi di chi vive in città, altrimenti dobbiamo avere una compensazione in altro modo. In questo momento ci sono molti temi aperti, in primo luogo l’agroali mentare. Inoltre bisogna capire cosa accadrà dopo Merkel, se Macron vincerà nuovamente, ma anche che Europa sarà senza il Regno Unito? Quel che è certo è che l’Italia deve essere protagonista. Abbiamo sfide interessanti, tanto lavoro per gli imprenditori e noi abbiamo il dovere di agevolare in questo percorso".

Il PNRR e il Next Generation Eu

L’eurodeputato del Carroccio si è quindi concentrato sul Pnrr, il piano messo a punto dall’Italia per utilizzare i fondi del Next Generation Eu .

"L’Unione Europea ha stanziato per cinque anni 750miliardi, di cui il 60% in prestito a tasso agevolato. Per erogarli siamo ancora in pista, non sono ancora arrivati né agli Stati né alle aziende, dato che il 18% andrà alle imprese con il taglio al cuneo fiscale e incentivi. Per avere un confronto gli Usa hanno messo in campo ben 4mila miliardi di dollari in due anni. C’è un divario ampio, se non addirittura impietoso. Sicuramente è un punto di partenza importante ma solo se il Pnrr arriva a terra velocemente".

Una questione non scontata perché anche in passato molti fondi europei rimanevano a Bruxelles perché Comuni o privati non riuscivano ad accedervi per questioni burocratiche.

"Io sono nella Commissione sviluppo regionale che fa tre quarti del bilancio dell’Unione. In quello del settennato precedente ci sono ancora 200milioni non utilizzati. Perché? Sicuramente a causa della troppa burocrazia e con il Pnrr non possiamo permettercelo. Ci sono tantissimi bandi aperti per i Comuni ma quanti nel loro organico hanno una persona che è capace di gestirne uno? Serve da parte del legislatore dare fiducia a chi deve spendere i soldi. Se non partiamo dalla cancellazione del codice degli appalti, che non permette di lavorare celermente, ci ritroviamo ad avere un sacco di soldi senza i tempi per utilizzarli. La pubblica amministrazione si deve adeguare, dobbiamo lavorare con i tempi dell’oggi altrimenti gli altri corrono e noi restiamo indietro".

Previsioni sul futuro

Fa qualche pronostico sui temi dei bandi del prossimo futuro.

"I bandi seguono la politica del momento: efficientamento energetico, digitalizzazione, decarbonizzazione saranno i temi principali. Nell’immediato futuro credo e spero ci siano finanziamenti per attività e produzioni che noi per troppo tempo, sotto la bandiera della globalizzazione, abbiamo mandato altrove. Il revamping potrebbe essere il focus delle prossime iniziative così come le politiche per la sostenibilità che però vanno fatte con programmazione e sul lungo periodo".

Un ’ultima analisi sul ruolo dell’Italia nel grande cambiamento che sta affrontando l’Unione Europea.

"Non so quale sia lo scopo finale dell’Europa ma ritengo che il presidente Draghi abbia l’autorevolezza di poter avere un’interlocuzione con l’Unione. Bisogna capire se l’Ue è disponibile al dialogo, anche sulle sue mancanze e lacune. Ritengo sia un organo troppo autoreferenziale. Mi preoccupa la chiusura di Bruxelles, il contesto sta cambiando, vedremo come. L’Italia è stata per troppi anni subalterna all’asse franco-tedesco: oggi potrebbe tornare protagonista".

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